POLIZIA: OPERAZIONE PANNA E FRAGOLA – il video dell’arresto
Nel tardo pomeriggio di ieri il personale della Squadra Mobile, dopo attivissime ricerche, ha proceduto al rintraccio ed all’arresto in esecuzione della misura applicativa della custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’Operazione “Network” eseguita lo scorso 26 febbraio-, del latitante DE MATTEIS Daniele, trentenne leccese, detto “panna e fragola”. L’uomo, ricercato da questo Ufficio fin dal 26 febbraio scorso, giorno della mancata esecuzione dell’ordinanza applicativa della custodia in carcere, è stato rintracciato nel comune di Surbo a bordo di una moto di grossa cilindrata condotta da LUBELLI Rudy, ventiquattrenne leccese, incensurato, arrestato quindi in flagranza di reato per favoreggiamento reale. In questi tre mesi gli operatori della Squadra Mobile hanno posto in essere mirati servizi di osservazione ed attività tecniche finalizzate alla cattura del latitante, conclusisi ieri con l’arresto del predetto.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Lecce, che hanno dato luogo all’operazione “NETWORK” sono state espletate mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché con numerosi servizi di osservazione, controllo, perquisizione e sequestro, hanno consentito di acquisire elementi di prova in ordine all’attività della predetta organizzazione mafiosa e della parallela associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (in particolare dalla Spagna) sorta su impulso di Salvatore RIZZO, diretta da LEO Andrea e VERARDI Alessandro (capi del Clan denominato “VERNEL”).
Particolare significato probatorio hanno assunto poi l’acquisizione delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia MANNA Giuseppe e VERARDI Alessandro.
Altresì, nel corso delle indagini svolte sul gruppo mafioso capeggiato all’esterno da LEO Andrea e VERARDI Alessandro sono emersi elementi che hanno consentito di accertare sul territorio della provincia di Lecce l’operatività di altre organizzazioni di tipo mafioso riconducibili alla SCU.
In particolare è stata accertata l’operatività del gruppo mafioso facente capo a NISI Roberto, operante sul territorio della città di Lecce e dintorni; del gruppo mafioso facente capo a BRIGANTI Pasquale inteso Maurizio, pure operante in prevalenza nella città di Lecce e del gruppo mafioso facente capo alla famiglia di DE MATTEIS Bruno, ergastolano e fratello dell’arrestato, operante su Merine e paesi contermini.
Le alleanze ed i contrasti tra i predetti gruppi hanno caratterizzano di fatto la vita dell’organizzazione facente capo a LEO Andrea e VERARDI Alessandro che, con il patronato di Totò RIZZO, ha tentato sin dal 2010 di imporsi in maniera esclusiva sul territorio di appartenenza.
Di particolare rilevanza, in ordine a tale ultimo aspetto, si sono rivelate le acquisizioni investigative in ordine al controllo, da parte del gruppo facente capo a LEO Andrea e a VERARDI Alessandro, degli stabilimenti balneari insistenti sul litorale tra Torre Specchia e San Foca, con imposizione ai gestori degli stessi del pagamento del 25% sui ricavi e la gestione dei parcheggi delle zone circostanti, nonché con imposizione dei servizi di vigilanza ai lidi della marina di Vernole.
Nel dettaglio VERARDI Alessandro, nell’approssimarsi dell’estate 2011, di ritorno dalla Spagna, dove aveva trascorso un periodo di latitanza (prima di essere catturato dalla Squadra Mobile di Lecce) e gestito il traffico degli stupefacenti da quel paese, aveva organizzato l’esecuzione di una serie di estorsioni ai gestori degli stabilimenti balneari e di altri esercizi pubblici (bar e gelaterie) della costa adriatica del Salento e in particolare nei confronti di coloro che operavano nelle marine di Vernole e di Melendugno.
Era quello il periodo in cui lo stesso VERARDI aveva stretto accordi con il gruppo di NISI Roberto, interessato allo stesso illecito settore.
Nel complesso, l’indagine ha evidenziato i rapporti di cooperazione esistenti tra i principali sodalizi mafiosi leccesi, funzionali al controllo delle estorsioni e del traffico di stupefacenti, che si confermano i principali settori d’interesse illecito dei Clan mafiosi egemoni nell’ambito della S.C.U._
Nel corso del procedimento penale è stato accertato come DE MATTEIS Daniele facesse parte di un gruppo mafioso operante sul territorio di Merine a cui appartengono anche suo fratello, Bruno, ed il figlio di questi, Mirko. In particolare è emerso come Totò RIZZO dal carcere di Taranto si accordò con VERARDI Alessandro e MANNA Giuseppe e per il loro tramite con LEO Andrea per la costituzione di un nuovo “locale” di mafia che avrebbe operato anche sul territorio di Merine e paesi viciniori e come lo stesso boss RIZZO avesse posto come condizione preliminare quella di trovare un accordo con DE MATTEIS Bruno, già ergastolano, che consentisse al nuovo locale di non intaccare il predominio territoriale dei DE MATTEIS su Merine e dintorni.
Particolarmente interessanti sono a tale proposito le dichiarazioni del collaboratore VERARDI Alessandro che ha chiarito quanto scritto da LEO Andrea in una missiva inviatagli nell’aprile del 2012, in cui parlando di “panna e fragola” diceva che questi gli aveva mandato a dire che il fratello Bruno (DE MATTEIS) voleva il “pensiero” perchè su Merine e Lizzanello comandava lui. LEO Andrea, oppostosi a tale richiesta, nella lettera riferiva a VERARDI che Bruno DE MATTEIS tramite il fratello Daniele gli aveva mandato a dire che in caso di rifiuto di pagare “il punto” avrebbero sparato ai suoi sodali. A sua volta LEO Andrea aveva fatto sapere al DE MATTEIS che loro invece avrebbero sparato anche ai loro nipoti.
IL VIDEO:
http://www.poliziadistato.tv/c_Z3mdWAip5X
Category: Cronaca