Galatina. Occhio al bancomant
Nel tardo pomeriggio di ieri, personale del Commissariato P.S. di Galatina ha proceduto all’arresto di ANGELOV Emil, nato il 15/04/1991 a Blagoevgrad (Bulgaria) e di YANEV Mario, nato il 16/06/1991 a Sofia (Bulgaria), ritenuti responsabili di “Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche”.
I due sono stati arrestati al termine di complesse e articolate attività d’indagine, eseguite anche con diversi servizi di appostamento e osservazione nei pressi di un ufficio postale di Galatina, dove erano state segnalati ammanchi di denaro su depositi e conti postali, clonazioni di carte di credito, manomissione della postazione ATM bancoposta ed altro.
In particolare, proprio sulla postazione ATM era stato applicato, sulla fessura di inserimento della tessera, un dispositivo (skimmer) non conforme alle specifiche tecniche dello sportello elettronico.
L’attività di osservazione ha consentito di individuare due giovani che si trattenevano sovente nella zona e che stazionavano in un’autovettura, parcheggiata poco distante. Predetti, poi, nella serata, muovendosi con fare circospetto e cercando di farsi notare il meno possibile, si avvicinavano all’ATM per rimuovere i dispositivi applicati.
Ieri, in occasione di questa manovra, i due malfattori venivano raggiunti e bloccati dai poliziotti, per essere quindi accompagnati negli uffici del Commissariato. Nella circostanza veniva eseguita una perquisizione sull’autovettura MERCEDES 190 di colore marrone chiaro, all’interno della quale vi era numeroso materiale elettronico; tutto il materiale e l’auto venivano posti sotto sequestrato, in quanto d’interesse per l’indagine.
Le successive attività di P.G. consentivano di rinvenire, all’interno dell’abitazione in uso ai due stranieri, ulteriori attrezzature elettroniche ed informatiche utilizzate da questi per la suddetta attività criminosa.
Al termine degli atti di rito, sentito il P.M. di turno Sost. Proc. Dr Antonio NEGRO, i due arrestati venivano accompagnati presso la Casa Circondariale di Lecce.
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