GLI ISPETTORI E I CARABINIERI DEL NIL SCOPRONO 19 LAVORATORI IN NERO

| 13 Maggio 2014 | 0 Comments

(ndr)
Da domani 19 disoccupati in più.
Da domani 19 famiglie non avranno più un reddito da lavoro nero, saranno alla fame, come sopravvivranno queste persone?
Ci saranno aziende o che chiuderanno o che produrranno molto meno, e lo stato italiano impiega mezzi e uomini per fare la lotta ai poveri disgraziati che cercano di inventarsi un lavoro per se e per gli altri.
Intanto da tutto il mondo arrivano in Italia, cinesi, marocchini, egiziani, rumeni ecc.  che aprono aziende non pagano le tasse, schiavizzano i lavoratori, e noi lo scopriamo solo quando avvengono i disastri.
Intanto realtà imprenditoriali come quella di Prato, son transitate dalle mani degli italiani a quelle dei cinesi, e gli italiani nel migliore dei casi da imprenditori si son dovuti adattare a fare gli autisti o le badanti dei cinesi.
Tutto ciò non certo perchè gli extracomunitari son più bravi degli italiani a fare impresa, ma perchè gli organi di controllo dello stato usano due pesi e due misure.
Gli italiani son controllati e multati da decine di enti, circa 35, gli altri essendo sconosciuti al fisco (e non solo)  non pagano un euro, e quando vengono beccati non pagano lo stesso.

Del resto in un paese dove transitano e vivono migliaia di persone senza permesso di soggiorno, figuriamoci se lo stato  è in grado di far pagare le tasse ai furbi che vengono in Italia a fare i loro comodi a danno degli indigeni.

v.m.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Nel prosieguo dell’attività ispettiva finalizzata alla lotta senza quartiere al lavoro nero e irregolare, militari del NIL (Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro) e Ispettori del lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, negli ultimi giorni hanno passato al setaccio una quindicina di aziende operanti nei più svariati settori produttivi: dall’allevamento all’agricoltura, dalle lavanderie industriali al settore turistico – alberghiero, dai pubblici esercizi all’edilizia. Le zone interessate ai controlli in quanto sede delle aziende ispezionate, sono state quelle corrispondenti ai Comuni di Martano, Gallipoli, Soleto, Otranto, Matino e Lecce, dove i Carabinieri del NIL, unitamente agli Ispettori del lavoro hanno accertato l’occupazione irregolare di venticinque lavoratori, di cui diciannove completamente “in nero”. Situazioni particolarmente gravi sono state riscontrate presso un’ allevamento avicolo, dove su un totale di otto lavoratori occupati, ben cinque sono risultati completamente sconosciuti alla Pubblica Amministrazione, quindi “in nero” e impiegati in condizioni ambientali molto dure, per una paga giornaliera di appena 25,00 euro. Non solo: gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcun controllo medico teso ad accertarne l’idoneità fisica alle particolari mansioni e non avevano ancora partecipato ai previsti corsi di formazione e informazione a cura del datore di lavoro. Datore di lavoro che a sua volta era carente per quanto riguarda il possesso della documentazione obbligatoria in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro (Documento di Valutazione dei Rischi ed altro). Nei confronti dell’azienda ispezionata è scattato naturalmente il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, per il superamento della soglia del 20% di lavoratori irregolari rispetto a quelli regolarmente occupati e per violazioni prevenzionistiche. Nel corso di un controllo ad un complesso turistico in corso di ristrutturazione, sono stati sorpresi altri sei lavoratori in nero, occupati da un impresa edile in violazione delle norme giuslavoristiche, pare per accelerare i tempi di consegna dei lavori. Anche in questo caso il cantiere è stato sospeso e sono state comminate sanzioni sia amministrative che penali, per numerose violazioni della normativa sul lavoro e del Testo Unico sulla Sicurezza dei Luoghi di Lavoro. Presso un capannone industriale dove operano alcune aziende specializzate nell’attività di lavanderia e stireria industriale, gli ispettori hanno identificato altri cinque lavoratori in nero sprovvisti di qualsivoglia copertura previdenziale, assicurativa e sanitaria. Sessantotto sono stati gli illeciti amministrativi accertati, mentre ammontano ad € 107.202,60 le sanzioni amministrative comminate, relative alla cosiddetta “maxi sanzione per lavoro nero”, all’irregolare tenuta del Libro Unico del Lavoro, alla mancata consegna del contratto di lavoro e del tesserino di riconoscimento ed altre violazioni di legge, mentre i datori di lavoro sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria per le infrazioni di carattere penale riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro, fra le quali la mancata redazione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), del POS (Piano Operativo della Sicurezza) e omessa designazione del coordinatore in fase di esecuzione (nei cantieri edili).Quattro sono in tutto le aziende nei confronti delle quali è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 20% di quello occupato, con un’ulteriore sanzione di € 1.950,00che ogni imprenditore ha dovuto già pagare per poter riprendere l’attività. Recuperati alle casse dell’INPS 7.800,00 di contributi evasi. I datori di lavoro sanzionati saranno inoltre segnalati anche alla G.d.F. per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari.

 

 

 

 

Category: Costume e società

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