ARRESTATO L’AUTORE DELL’INCENDIO DELL’AUTOVETTURA DEL COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI VERNOLE
Alle prime luci dell’alba, al termine di una articolata attività investigativa, è stato arrestato l’autore dell’incendio all’autovettura del Comandante della Stazione di Vernole, il Luogotenente Carmine Schirinzi. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Lecce e quelli della Stazione di Vernole hanno stretto le manette ai polsi di ANTONIO CUCURACHI, classe ’80, barista, già noto alle forze di polizia.
Il fatto risale al 27 febbraio 2014 quando, nel cuore della notte, alla via Enrico Toti di Vernole, la SKODA Octavia del Comandante Schirinzi fu letteralmente divorata dalle fiamme. Fu subito chiaro agli investigatori che si trattava di un fatto doloso: l’incendio aveva sin da subito avuto dimensioni troppo vaste per pensare che potesse trattarsi di un corto circuito, tant’è che fu necessario l’immediato intervento dei VV.FF. per domare le alte fiamme che avevano peraltro già intaccato le abitazioni nelle vicinanze, mettendo in serio pericolo l’incolumità degli ignari abitanti. CUCURACHI non aveva fatto però i conti con una piccola telecamera di sorveglianza, posta proprio a ridosso del luogo del delitto, che lo ritrae proprio mentre, a piedi, si dirige verso la vettura con un contenitore in mano, fuggendo subito di corsa al bagliore delle fiamme. Gli investigatori presero subito visione delle immagini, riconoscendo la sagoma del CUCURACHI, già noto ai Carabinieri di Vernole per altri fatti, analoghi e non. Così, fu dato corso ad una perquisizione domiciliare: l’attentatore si trovava in casa, un’abitazione non troppo distante dal luogo dei fatti, intento a giocare alla Playstation con tre amici, A.M., S.B. e N.D.D., di cui uno minorenne, tutti e tre di Vernole; questa la prima giustificazione fornita agli inquirenti. Un fatto particolare, che ha iniziato a sgretolare le giustificazioni del CUCURACHI, è stato il ritrovamento di un paio di jeans e di un giubbino di colore bianco, del tutto simili a quelli visibili nei filmati, appena lavati, ancora bagnati, stesi e profumati di sapone: un fatto poco credibile a quell’ora della notte.
I ragazzi, compreso il CUCURACHI, iniziarono a fornire degli alibi, dichiarando tutti di aver passato la serata in due locali, uno in paese, a poche centinaia di metri, l’altro nell’abitato di Pisignano. I Carabinieri, però, li hanno subito ascoltati separatamente e, ponendogli le stesse domande, li hanno messi in difficoltà, riscontrando la completa falsità delle dichiarazioni. Vi era infatti una totale discordanza sugli orari, sulle auto utilizzate per gli spostamenti, persino sugli abiti indossati, tutti particolari poi riscontrati con la visione delle immagini di diversi impianti di video-sorveglianza.
Al bar di Pisignano c’erano stati, ma non tutti insieme come avevano dichiarato: CUCURACHI ci arriverà proprio dieci minuti dopo il fatto e, come mostra il video in mano agli inquirenti, entra nel locale col tipico modo di chi sta salutando degli amici già presenti prima del suo arrivo. La visione di altri filmati inchioda definitivamente CUCURACHI: dieci minuti prima dell’incendio si trovava presso un distributore di carburanti, ove lo si vede chiaramente riempire un contenitore con della benzina, mentre cinque minuti prima dell’incendio passa invece con la propria autovettura vicino all’auto del Comandante, come per accertarsi che tutto fosse tranquillo.
Dunque, l’alibi fornito dal CUCURACHI e dagli amici si è dissolto dinanzi all’evidenza dei fatti, cronologicamente ricostruiti dai Carabinieri con la raccolta di numerosi e gravosi indizi ed elementi di prova a carico dell’arrestato.
Inoltre il CUCURACHI non è assolutamente nuovo a tali comportamenti, visto che già nell’agosto del 2013 aveva tentato di appiccare un incendio presso l’abitazione del Dott. PEDACI di Vernole per motivi passionali.
Quindi il PM Dott.ssa Roberta LICCI, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri e vedendo nella condotta del CUCURACHI non un semplice danneggiamento, bensì la volontà di creare un incendio di vaste proporzioni (attesa anche la vicinanza dell’auto ad un’abitazione, a dei contatori del gas che sono stati danneggiati e ad altre due auto parcheggiate nei pressi, prontamente spostate dai proprietari prima di un’eventuale esplosione), ha avanzato richiesta di arresto nei confronti del CUCURACHI, richiesta quindi completamente avallata dal GIP Dott. Carlo Cazzella in data odierna, sia per l’episodio dell’autovettura del Luogotenente Schirinzi che per l’ incendio a danno del Dott. PEDACI.
Il CUCURACHI è stato quindi arrestato e condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre i tre amici con cui il CUCURACHI fu trovato in compagnia la sera dell’incendio, A.M., S.B. e N.D.D., sono stati dunque denunciati a piede libero per favoreggiamento personale, per aver aiutato CUCURACHI ad eludere le investigazioni e sottrarsi, almeno nell’immediatezza, ai rigori di legge.
Category: Cronaca