SANNICOLA: STRUTTURA COMUNALE ADIBITA ALLA RACCOLTA DELLE ACQUE PIOVANE UTILIZZATA PER IL RICOVERO DI CANI RANDAGI.
La Polizia Locale di Sannicola, il Corpo Forestale dello Stato di Gallipoli e le Guardie Zoofile A.E.O.P. di Nardò, facendo seguito ad un esposto scritto, hanno accertato che in una delle strutture comunali adibita alla raccolta delle acque piovane erano detenuti n. 6 cani.
I cani randagi erano stati ricoverati nella struttura non idonea allo scopo, da una associazione di volontari operante nel territorio comunale che aveva ottenuto tale autorizzazione, sembrerebbe, sia dalla precedente amministrazione del Sindaco Nocera sia dallattuale amministrazione del Sindaco Piccione.
Nella struttura, adibita alla raccolta delle acque piovane è autorizzato allaccesso solo ed esclusivamente il personale tecnico addetto a questultima. Non si riesce a capire come mai fossero stati ricoverati al suo interno ben 6 cani ed autorizzati allaccesso coloro che li accudivano. Allinterno della struttura difatti, esiste una vasca interrata per una profondità di 6 metri, con muri di contenimento laterali privi di protezione anticaduta, dove vengono fatte confluire, tramite un collettore del diametro di m. 1,40, le acque meteoriche provenienti da tutta la zona alta di Sannicola, con conseguente rischio per lincolumità di persone ed animali.
Quando gli agenti e gli ufficiali di polizia giudiziaria sono arrivati allinterno della struttura hanno fatto intervenire immediatamente il servizio veterinario della Asl, competente per territorio, che ha verificato lo stato di salute e di benessere dei cani ivi presenti, escludendo ipotesi di maltrattamento.
La summenzionata polizia giudiziaria ha contattato lAutorità Giudiziaria che ha disposto limmediato ricovero dei cani nei canili convenzionati con il Comune di Sannicola ed ha avviato le indagini.
Sannicola, 18 aprile 2014
Firm.to il Comandante la Polizia Locale di Sannicola
Ten. Dott.ssa Maria Elena Marti
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
che dietro ci sia la solita mano vigliacca di che presenta esposti senza reale pericolo o crimine in corso è cosa risaputa. mi meraviglio che invece di gridare al pericolo ed incolumità degli animali e persone non si sia tentato di guardare al problema e di trovarvi soluzione senza creare grave danno ai cani che ora si trovano costretti a stare in box , privati della loro libertà di movimento e dell’affetto e cura che veniva sino all’altro giorno a loro assicurato dai volontari. Non erano cani aggressivi o problematici. farebbero bene le guardie ecozoofile riconoscere i termini di maltrattamento che invece ritroviamo nei canili privati tutti indistintamente.La convenzione pare non ci fosse . mi chiedo perchè sia stato poi scelto il canile di Melissano nettamente in sovrannumero e dove ci sarebbe da dire molto sulle condizioni di detenzione dei cani e non, per esempio, nel canile di Alessano ben al di sotto dei 200 cani? la ASL come è che ha disposto il ricovero nel primo canile? le guardie ecozoofile che pare abbiano fatto dei sopralluoghi nei canili dovevano saperlo come lo so io dopo aver visitato tutti i canili del Salento per un dossier che a questo punto pubblicherò nell’immediato. Basta con queste incoerenze ma soprattutto basta con il non guardare ai diritti di un animale senziente la cui essenza è di condividere la sua vita con l’uomo e non di marcire in un campo di concentramento.