GLI ULIVI DEL SALENTO PATRIMONIO UNESCO di Tonio Leuci
Ogni anno i tanti turisti che si riversano nel Salento rimangono affascinati dalle bellezze naturalistiche: il mare, le spiagge e la campagna con i suoi uliveti.
Una distesa verde di ulivi secolari e millenari deformati, negli anni, dal vento, pioggia, intemperie e dal caldo torrido delle estati salentine. Alberi che si stagliano nel cielo e crescono rigogliosi, riuscendo a vincere la natura avversa e conferendo al territorio salentino quegli odori e colori tipici del paesaggio.
Il turista, che li guarda per la prima volta, rimane incantato e affascinato da questi “monumenti”, vere “opere d’arte”, scolpite dalle “pazienti mani del tempo e dalla inimitabile arte della natura”. Potrebbero raccontare più cose di un libro di storia, visto che alcuni sono perfino più antichi del Colosseo o del Partenone di Atene, essendo stati piantati da antichi popoli insediatisi millenni fa nel nostro territorio.
Fra l’altro è da poco arrivata la notizia che l’albero più antico d’Italia è un ulivo situato nella campagna di Borgagne, albero che compare nella classifica stilata dal Corriere della Sera.: vero e proprio monumento vivente, potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco insieme agli altri ulivi salentini, grazie a una petizione promossa da “La Terra di Puglia”.
Infatti, dopo la minaccia derivante dalla direttiva dell’Unione Europea che ordina l’espianto di centinaia di migliaia di alberi di ulivo nel nostro Salento, a causa di un fantomatico “batterio killer” (Xilella Fastidiosa) da qualche giorno è partita sul web una “petizione” promossa da “La Terra di Puglia”, che chiede:
1) il riconoscimento da parte dell’Unesco degli antichi ulivi pugliesi quale patrimonio dell’umanità
2) il riconoscimento come aree protette per tutte le aree pugliesi ad alta intensità olivicola
Così La terra di Puglia: “I nostri ulivi, sono veri e propri monumenti viventi, che continuano a “parlare” all’uomo e ad offrire ancora oggi uno dei più preziosi alimenti umani: l’olio di oliva, vero “oro” della Puglia. Nella nostra regione gli ulivi presentano una delle più alte concentrazioni di piante millenarie al mondo, testimonianze storico-culturali, architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche di incommensurabile valore. Questo importante e raro patrimonio di arte naturale, al pari dei monumenti costruiti dall’uomo nel corso dei secoli, deve essere salvaguardato e valorizzato. I millenari ulivi pugliesi meritano di essere considerati patrimonio dell’umanità per il loro bagaglio di storia, di cultura e di vita e per il prodotto che continuano ad offrire all’uomo: quell’olio apprezzato dall’uomo moderno, ma ancor prima dai Messapi e da altri antichi popoli, con uguali caratteristiche e profumi, spesso frutto delle stesse piante che oggi sopravvivono. Le immense distese di uliveti che caratterizzano la Puglia devono essere tutelate e proclamate aree protette per il loro alto e particolare valore ambientalistico, paesaggistico, storico ed alimentare”.
Inoltre, come leccecronaca.it ha già documentato e continua seguire, in realtà sempre di più sono convinti che il così detto “batterio killer” sarebbe la concausa e non la causa principale dell’essiccamento – dovuto, invece, all’uso spropositato della chimica (diserbanti e pesticidi) in agricoltura, che ha indebolito gli ulivi.
L’ulivo è il simbolo per eccellenza del nostro Salento, radicato nella nostra terra da tempi immemorabili. Fa parte della nostra storia, della nostra tradizione e della nostra cultura.:
l’uomo non riesca a distruggere ciò che la natura ha donato e che nemmeno le guerre e le intemperie sono riusciti a distruggere.
Tonio Leuci
Category: Costume e società
Questo ulivo è veramente un monumento al Salento.
complimenti alla persona che scrive e che tratta argomenti così
importanti nella terra del salento,speriamo che sensibilizzi tutte
le persone responsabili e corrano ai ripari salvaguardando la natura.
un lettore