NON SI PUO’ MANGIARE IL DENARO
“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro…”
Sabato 5 aprile è organizzata la giornata nazionale Per un’Italia libera da OGM.
In attuazione della manifestazione ed in collaborazione con il gruppo locale di Greenpeace – costituente assieme a noi ed alle maggiori organizzazioni nazionali per la tutela dell’ambiente e dei cittadini la “Task Force per un’Italia Libera da OGM” – Legambiente sta predisponendo un gazebo in Piazza Sant’Oronzo a Lecce per la raccolta di firme e la divulgazione di informazioni.
La presenza dei produttori agricoli e di prodotti agroalimentari contribuirebbe allo spessore ed efficacia all’iniziativa, e rappresenterebbe un’occasione di visibilità degli operatori agricoli e dei prodotti agroalimentari di qualità.
Pertanto quale referente regionale per il settore, a nome del presidente regionale Tarantini, del direttore Manna e di Walter Ronzini, presidente del Circolo Legambiente Lecce, chiedo a tutti la massima partecipazione alla realizzazione della giornata.
Appuntamento quindi in piazza per sabato 5 aprile dalle ore 9,00 alle 21,00.
presidente Circolo “P. Medagli”
#ItaliaNOogm
Invadiamo la rete con le immagini dei nostri piatti preferiti, sani e liberi da ogm!
Il prossimo 9 aprile il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto che proibisce la semina di mais Ogm. Se il ricorso fosse accolto le porte al biotech si spalancherebbero.
Rischiamo semine incontrollate di colture geneticamente modificate in tutta Italia con danni alla biodiversità e ripercussioni sul cibo che mettiamo in tavola ogni giorno. Un colpo durissimo per il made in Italy, le produzioni biologiche e la libertà di scelta di tutti noi cittadini. Gli unici che ci guadagnerebbero? Le lobby che producono Ogm.
| Chiedi che in Italia venga garantito il divieto di coltivare Ogm |
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Category: Cultura
Non basta manifestare bisogna ricominciare a riappropriarsi delle coltivazioni. Bisogna ritornare alla terra. Ritrovare l’orgoglio di dirsi contadini, ritornare alla saggezza dei nostri Padri. Quella saggezza che faceva rispondere al vecchio contadino, al quale il nipotino gli chiedeva perchè piantasse un albero di noce i cui frutti data l’età avanzata non avrebbe mai assaggiato, ” l’albero di noce da cui io ho raccolto i frutti è stato piantato da un uomo che dei frutti di quell’albero non si è mai cibato”.