SDEGNO E SCONCERTO PER LE UCCISIONI DI ANIMALI ALLO ZOO DI COPENAGHEN di Tonio Leuci
Nuove e assurde uccisioni di animali nello zoo di Copenaghen, dove sono stati uccisi due leoni anziani e due cuccioli perché: ”serviva spazio”. Questa notizia ha suscitato lo sdegno e lo sconcerto dell’opinione pubblica nazionale e internazionale.
Sul piede di guerra l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, che in un comunicato fa sapere:
”Più che uno zoo, la struttura di Copenaghen sembra essere diventato un mattatoio; un luogo di morte degli animali oltre che di cattività”.
A dirlo il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, che commenta il nuovo episodio di soppressione di animali nello zoo di Copenaghen, quello divenuto tristemente noto per avere ucciso e dissezionato la povera giraffa Marius. ”Questa volta è stato il turno di quattro esemplari di leone, due anziani e due cuccioli. E la prossima volta a chi toccherà? Ma soprattutto a quale risibile pretesto ricorrerà lo zoo di Copenaghen nel disperato tentativo di salvare la faccia di fronte all’opinione pubblica internazionale? Marius è stato ucciso perché di troppo; i due cuccioli di leone invece per evitare una possibile aggressione da parte di altri adulti. In altri termini, con una deprecabile operazione di maquillage linguistico, la struttura, che ha definito la soppressione dei cuccioli come eutanasia, vorrebbe quasi lasciare intendere che gli animali sarebbe stati uccisi per nel loro stesso interesse.
”Naturalmente, come dimostra l’ondata di indignazione, provocata dalla morte di Marius, l’opinione pubblica internazionale non crede a giustificazioni infondate e pretestuose, e non è più disposta a tollerare simili gesti violenti, crudeli e inutile ai danni di altri esseri viventi, compiuti da chi, come gli zoo, si vuole addirittura arrogare una funzione di conservazione delle specie; cosa evidentemente che con la cattività non ha nulla a che vedere”.
Infatti già in passato lo zoo di Copenaghen si era macchiato di un episodio orrendo, con la soppressione della giraffa Marius. Motivazione: impedire al giovane esemplare di riprodursi. Perché spiega L’Indipendent, lo zoo di Marius partecipa a un programma dell’Associazione Europea di Zoo e Acquari (EAZA) che detta rigide regole sulla consanguineità, vietando la riproduzione tra ‘parenti’ allo scopo di mantenere sane le specie all’interno della struttura.
Dopo essere stato ucciso con un colpo di pistola alla testa, il suo corpo è stato sottoposto ad una autopsia a cui hanno assistito i visitatori dello zoo, per lo più bambini, per poi essere smembrato davanti alle telecamere dei media danesi e finire in pasto alle fiere ospiti della medesima struttura.
D’altra parte, aveva commentato Bengt Holst, direttore scientifico dello zoo di Copenaghen: “sarebbe assolutamente sciocco buttare via qualche centinaio di chili di carne“. Lo stesso direttore aveva portato come scusante dell’uccisione il fatto che lo zoo non aveva più posto per ospitare Marius.
In realtà lo Yorkshire Wildlife Park nel Regno Unito, che ha una casa per giraffe e la possibilità di ospitare un maschio in più, si era offerto di ospitare il giovane Marius, nell’estremo tentativo di salvargli la vita. Come anche un parco in Olanda, il cui direttore, Robert Krijuff, deluso aveva commentato: “Non ci posso credere. Ci siamo offerti di salvare la sua vita. Gli zoo hanno bisogno di cambiare il loro modo di operare“.
Certo la direzione dello zoo danese non si aspettava che, il caso della giraffa Marius prima e ora l’episodio dell’uccisione dei quattro esemplari di leone, avrebbe scatenato accese discussioni e proteste ben oltre i confini della Danimarca.
Alla vigilia delle elezioni europee l’Enpa chiede a tutti i futuri candidati al Parlamento Europeo di: “fermare la barbarie e di porre fine alle strutture di cattività in tutta Europa, zoo, delfinari, acquari, circhi; strutture che spesso non rispettano neanche le normative nazionali e internazionali. Uccisioni come quelle perpetrate in Danimarca non sono più tollerabili e sono in palese conflitto con l’idea di civiltà di cui l’Europa intende farsi portatrice”.
Intanto di fronte a tanta fredda e insensata crudeltà, sul web, c’è chi ha lanciato una petizione per chiedere almeno le dimissioni del direttore dello zoo.
Di fronte a tutto questo orrore, l’unica nota positiva sono le reazioni di sdegno che esso ha suscitato. La speranza è che le prossime elezioni europee possano smuovere le coscienze di tutti i candidati e che si arrivi presto ad una regolamentazione comunitaria chiara ed esaustiva, innanzitutto per vietare l’utilizzo di tutti gli animali nei circhi (dove personalmente non vado più da anni) e soprattutto per tutelare i diritti degli animali in cattività, per poi arrivare ad una graduale chiusura dei tanti zoo, centri e parchi acquatici che sono oramai diventati veri e propri lager e campi di tortura per i poveri animali.
Nell’inchiesta che leccecronaca.it sta preparando sui programmi elettorali dei candidati al parlamento europeo della nostra circoscrizione, una delle principali domande che rivolgeremo ai politici sarà appunto quella per capire il loro grado di sensibilità e di eventuale impegno su tali certo non marginali tematiche.
Tonio Leuci
Category: Costume e società