CENTRALE DELLO SPACCIO A LIZZANELLO: ARRESTATI PADRE E FIGLIO

| 12 Marzo 2014 | 0 Comments

Nella giornata dell’11 marzo, personale della Stazione Carabinieri di Lizzanello e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Lecce, in esito a preordinato servizio, rinvenivano all’interno di un’abitazione in ristrutturazione, che si affaccia su Piazza San Lorenzo a Lizzanello, proprio sopra il noto pub “Paradise”, una borsa con all’interno vari pezzi di cocaina in purezza, alcuni confezionati prima in sacchetti di plastica e poi messi sottovuoto, altri inseriti solo in brandelli di sacchetti di cellophane e sigillati con nastro adesivo nero, ed un sacchetto contenente sostanza da taglio del tipo “mannite”.

Le indagini avviate nell’immediatezza permettevano di risalire nell’immediatezza al proprietario dell’abitazione, che opportunamente escusso e sottoposto ad accertamenti dai militari operanti, risultava essere estraneo ai fatti.

Dalla ricostruzione ricavata dai Carabinieri con le informazioni del proprietario dell’appartamento, emergeva che lo stesso, circa un anno fa, aveva consegnato le chiavi del portoncino dal quale si accede all’appartamento al gestore del pub “Paradise”, Roberto MACCHIA, poiché lo stesso aveva la necessità di far installare sulla sommità della palazzina l’antenna per la visione della tv all’interno del locale; dopo tali lavori, eseguiti nel giro di un paio di giorni, il MACCHIA aveva quindi restituito le chiavi al proprietario dell’appartamento.

Appresa tale informazione, i Carabinieri hanno deciso di andare a fondo, e ritenendo fondata la possibilità che la sostanza potesse essere riconducibile proprio al MACCHIA Roberto, già noto alle forze dell’ordine per essere stato coinvolto in reati legati agli stupefacenti, e con l’autorizzazione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Lecce, Dott.ssa BUFFELLI, hanno proceduto alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione di MACCHIA Roberto, nonché di suo figlio MACCHIA Marco, gestore del medesimo pub unitamente al padre ed anch’egli noto alle forze di polizia per reati inerenti gli stupefacenti.

Durante le perquisizioni, venivano rinvenuti presso l’abitazione di MACCHIA Roberto una serie di sacchetti in cellophane recanti la medesima stampa presente su quelli utilizzati per confezionare la cocaina, un bilancino di precisione del tipo utilizzato di solito per pesare gli stupefacenti, nonché un rotolo di nastro isolante nero, che ancora recava sull’estremità un brandello di sacchetto di cellophane strappato, a testimonianza dell’utilizzo dello stesso per confezionare involucri in sacchetti del medesimo materiale; invece presso l’abitazione del figlio MACCHIA Marco, nonostante lo stesso abbia cercato di dissimularne fin dall’inizio il possesso, veniva rinvenuta una copia delle chiavi del portoncino, fatta senza l’autorizzazione del proprietario quando il MACCHIA Roberto ha avuto la disponibilità delle originali per i lavori dell’antenna.

Emersi tutti i suddetti indizi di colpevolezza a carico sia del padre che del figlio, Roberto e Marco MACCHIA sono stati dichiarati in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ed associati presso la Casa Circondariale di Lecce in attesa dell’udienza di convalida; la sostanza stupefacente, sequestrata e sottoposta ad analisi, è risultata essere cocaina in purezza, con un valore di mercato che si aggira sui 40.000 euro, ma che opportunamente tagliata e suddivisa, avrebbe potuto fruttare fino a 1000 dosi per un ricavo di circa 80.000 euro al dettaglio.

 

Category: Cronaca

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