“NON SOTTOVALUTARE L’ALLARME DI MOTTA, MA TESSUTO SOCIO-ECONOMICO PUGLIESE E’ SANO”
“Fa bene Cataldo Motta a invitare tutti a ripensare il rapporto tra la mafia e il territorio, ma va anche detto che la Puglia è diversa da altri territori del Sud”. Così il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia Erio Congedo interviene nel dibattito aperto dalle dichiarazioni del procuratore capo di Lecce Cataldo Motta a margine dell’operazione “Tam Tam” sulla necessità di dover fare i conti adesso con un salto di qualità nel rapporto tra mafia e territorio.
“Le parole allarmate di Motta, che conosce in profondità i fenomeni criminosi nel Salento e la loro evoluzione nel tempo – puntualizza – meritano attenta considerazione. Del resto, sono tra quelli che da tempo sostengono la necessità di alzare il livello di guardia di fronte alla criminalità. Soprattutto perché la sicurezza non è una questione che attiene solo esclusivamente all’ordine pubblico, ma anche al sistema economico e sociale del territorio. Legalità e sviluppo sono facce della stessa medaglia e se le organizzazioni criminali sostituiscono alle regole della concorrenza e della competizione tra imprese, quelle della prevaricazione e della violenza, è chiaro che non ci saranno mai né crescita economica, né benessere. Per non parlare della illegalità diffusa, di fenomeni di estorsione, truffe e usura, che stravolgono la convivenza civile dei cittadini.
Premesso questo – insiste Congedo – ritengo che occorra distinguere la Puglia da altri territori del Mezzogiorno, dove seriamente la criminalità organizzata e la cultura mafiosa hanno deformato il vivere civile, sociale ed economico. Così come il Salento di oggi non è quello di venti anni fa, delle bombe, degli omicidi, della strage della Grottella. Qui la risposta dello Stato è sempre stata molto forte e il tessuto del territorio, gente, imprese e istituzioni, è rimasto sostanzialmente sano e impermeabile. È chiaro, però, che non sono ammessi cali di attenzione sui fenomeni criminosi, tanto meno a livello culturale o di penetrazione sociale. Fa benissimo Motta a suonare il campanello d’allarme e a invitare tutti a fare la propria parte. Compresa la politica, che può fare tanto sul profilo della trasparenza, della imparzialità, della scelta di modelli di condotta irreprensibili, partendo proprio dai criteri di selezione del proprio personale”.
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