Estorsione e maltrattamenti in famiglia. Arrestato
All’ora di pranzo di oggi, intorno ai polsi di Cosimo MUCI, da Veglie, si sono strette le manette, con destinazione finale Casa Circondariale di Lecce.
E così, i Carabinieri della Stazione CC Veglie hanno posto fine a un incubo che per oltre due anni ha tormentato la vita dei suoi genitori anziani, oltre che di altri componenti della cerchia familiare che da quel problema erano stati almeno sfiorati.
“Estorsione” e “maltrattamenti in famiglia”: questi i titoli di reato, continuato, per i quali l’uomo è stato arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Lecce dott.Brancato su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Roberta Licci.
Oggetto del procedimento penale, appunto, anni di vessazioni, aggressioni verbali e fisiche, violenza psicologica vissuti in casa MUCI.
Padre e madre (entrambi sulla Sessantina), stando alla denuncia che hanno sporto presso i Carabinieri, erano alle prese con continue, giornaliere pretese di denaro imposte loro appunto dal figlio convivente Cosimo: tra i 40 e 60 euro era l’importo che erano costretti a corrispondere, tra urla, insulti e minacce.
E se arrivava un rifiuto anche solo timido, la risposta era a base di violenza.
Classe 1974, un passato turbolento fatto di delitti contro la persona e la Pubblica Amministrazione, un soprannome (“Rambo”) a dir poco significativo, l’uomo passava alle vie di fatto, arrivando a aggredire in primis la madre che gestiva la magra cassa familiare: entrambi i genitori sono infatti pensionati, dopo essere stati rispettivamente operaio e casalinga.
Più di una volta l’ira di MUCI si sarebbe scatenata contro la donna, persino con mazze e coltelli; lei aveva però sempre scelto di non farsi soccorrere dai sanitari per timore di rappresaglie da parte del figlio.
Talvolta volavano anche suppellettili, oppure gli stessi mobili di casa diventavano bersaglio di corpi contundenti.
E il tutto, infine, in alcune occasioni si era svolto anche in presenza di nipotini minorenni.
Pur di scongiurare più gravi conseguenze, gli anziani avrebbero contratto debiti con altri loro familiari, rimborsati poi tramite un prestito bancario.
E infine avevano cercato riparo a casa di una loro figlia, a sua volta sposata.
Ma anche lì Cosimo si era presentato nell’ultima decade di gennaio, a quanto pare armato di coltello.
In quella occasione solo la mediazione del cognato e la consegna di 40 € avrebbe scongiurato il peggio.
Tutto questo aveva comportato un danno economico di 10.000 € circa.
Proprio l’episodio di gennaio ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: esasperati, padre e madre si sono rivolti ai Carabinieri di Veglie, denunciando formalmente abusi e vessazioni.
Ne è scaturito il provvedimento cautelare eseguito stamane, non senza tensione.
MUCI, una volta raggiunto dai militari e capita la situazione, ha ulteriormente minacciato di morte e insultato pesantemente la madre, tanto da costringere proprio gli investigatori a bloccarlo con la forza.
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