DA BARI IN TRASFERTA NEL SALENTO, ARRESTATI QUATTRO “TOPI”
La piaga dei furti degli appartamenti DA BARI IN TRASFERTA NEL SALENTO, ARRESTATI QUATTRO “TOPI” di Tonio Leuci
Sono scattate le ordinanze di custodia cautelare per “quattro topi d’appartamento pendolari” – tutti del quartiere Santo Spirito di Bari – responsabili di svariati furti in abitazioni del Sud Salento.
I carabinieri di Maglie hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, su richiesta del pubblico ministero Paola Guglielmi, a carico di:
Michele Ventrella, 40 anni, Roberto Borgia, 32 anni, Domenico Angerame, 28 anni e Ignazio Pontrelli, 36 anni.
I quattro possono essere definiti “pendolari del furto”, in quanto dal lunedì al venerdì partivano – con la loro autovettura Hyundai Tucson di colore chiaro – da Bari alla volta del Sud Salento, come se stessero andando al lavoro. La partenza al mattino presto, l’arrivo in zona verso le 8.00, per poi rientrare tranquillamente all’ora di pranzo. In particolare avrebbero messo a segno i colpi in alcune abitazioni dei comuni di Maglie, Alessano, San Cassiano, Muro Leccese, Gagliano del Capo, Nociglia, Surano e Specchia.
I malviventi avevano un “modus operandi” sempre identico. Sceglievano un’ abitazione a caso. Suonavano al citofono e se non rispondeva nessuno, uno faceva da palo e gli altri tre entravano nell’abitazione e agivano indisturbati.
Proprio questo modo di agire ha fatto commettere un passo falso alla banda. Tra le varie abitazioni prese di mira, è capitata proprio quella di un brigadiere dell’arma, il quale – il 18 settembre scorso – si è ritrovato uno dei ladri in giardino. Acciuffato uno dei ladri, gli altri tre si sono dati alla macchia, cercando di svignarsela, ma sono stati subito arrestati dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Maglie, allertati dal loro collega.
Varie le prove schiaccianti di colpevolezza:
Il 20 settembre, dopo l’arresto dei quattro, si rinveniva nei pressi del deposito agricolo – dove Domenico Angerame aveva cercato di nascondersi per sottrarsi all’arresto – un sacchetto in stoffa contenente gioielli, poi dimostratisi rubati.
Nei pressi dell’abitazione del carabiniere, presa di mira dai malviventi, veniva ritrovata una borsa contenente: tre radio ricetrasmittenti funzionanti e sintonizzate tutte sullo stesso canale, alcuni grossi cacciaviti, tre paia di guanti neri, una tronchesina. Tutti strumenti utilizzati per compiere i furti.
La testimonianza del proprietario di un’abitazione svaligiata nel comune di Alessano, il quale aveva aveva notato tre individui con guanti neri, aggirarsi con una autovettura Hyundai Tucson di colore chiaro. Inoltre i gioielli ritrovati corrispondevano a quelli che erano stati sottratti dall’abitazione del malcapitato. A questa si aggiungevano le dichiarazioni delle vittime dei furti o di testimoni, i quali avevano descritto la stessa fisionomia dei quattro individui a bordo della stessa autovettura. Tutte testimonianze che combaciavano.
L’analisi dei tabulati telefonici dei cellulari – rinvenuti addosso ai quattro malviventi – ha portato a far coincidere con certezza tutti i tempi e i luoghi dove sono stati commessi i furti.
E infine l’analisi del navigatore satellitare di marca “Tom Tom” – da qui il nome “operazione Tom Tom” – grazie al quale è stato possibile recuperare con la funzione “preferiti” il nome dei comuni presi di mira dalla banda dei topi d’appartamento. Cittadine del Sud Salento che corrispondevano a quelle dove erano stati commessi i furti.
Di fronte all’esito positivo della vicenda, non nasconde la sua soddisfazione il procuratore Cataldo Motta, il quale alla conferenza stampa convocata questa mattina presso il comando provinciale dei carabinieri di Lecce, ha commentato: ” I furti in abitazione sono reati odiosi. Viene violata la l’intimità di una famiglia. Contesteremo l’associazione per delinquere”.
Un fenomeno inquietante e in rapida espansione, quello dei furti in abitazione, che, con l’acuirsi della crisi economica, si sta allargando a macchia d’olio. Non per questo ha scoraggiato l’operato dei militari della compagnia di Maglie, i quali non si sono arresi di fronte alla complessità del fenomeno, raggiungendo, alla fine, un risultato importante. Auspichiamo un’opera di costante vigilanza da parte delle forze dell’ordine, per contrastare un reato particolarmente odioso, a torto considerato minore, perché colpisce le famiglie non solamente nell’aspetto puramente materiale, ma soprattutto nella sensazione di sicurezza e di intimità che ognuno ripone nella propria abitazione.
Tonio Leuci
Category: Cronaca