SORPRESI CON 300 MT DI CAVI DI RAME: ARRESTATI IN 4
Nella decorsa notte (ore 22,30 circa) i militari della Stazione di Porto Cesareo hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, di furto aggravato di cavi di rame (rete telecom) e interruzione di pubblico servizio, di quattro ragazzi del luogo:
– Palma Angelo, classe 91, nato a Lecce a residente a Porto Cesareo, celibe, disoccupato, incensurato;
– Palma Mimmo, fratello del predetto, classe 1995, nato a Nardò e residente a Porto Cesareo, celibe, disoccupato, incensurato;
– Bruno Davide, classe 1989, nato in Germania e residente a Nardò, celibe, disoccupato, censurato;
– Arcati Angelo, classe 1994, nato e residente a Nardò, celibe, disoccupato, incensurato.
Impegnati in un servizio serale-notturno di prevenzione dei furti nelle residenze estive, i militari della Stazione di Porto Cesareo, transitando nei pressi delle abitazioni a ridosso della spiaggia denominata “Lido degli Angeli”, hanno notato due auto sospette nei pressi di tralicci sostenenti i cavi di rame della Telecom. Rimasti in disparte, hanno chiamato in rinforzo una seconda pattuglia della stessa Stazione, impegnata nello stesso servizio. Nell’attesa dell’arrivo di quest’ultima, le auto sospette hanno iniziato la marcia. La pattuglia appostata è riuscita a fermarne soltanto una; l’altra, non rispondendo all’intimazione di fermarsi, ha accelerato, fuggendo. Non è passato inosservato però, il colore e soprattutto il modello dell’auto: una Audi 80 nera. Dall’identità dei due fermati, i fratelli Palma, e dal modello dell’auto in fuga non è stato difficile ipotizzare chi fossero i fuggitivi. La seconda pattuglia si è quindi recata alla casa di Bruno (l’auto è intestata al papà), trovandovi Davide e Arcati Angelo, nonché, all’interno dell’auto, parte della refurtiva. In tutto erano stati tagliati e caricati sulle due auto, l’altra è un’Audi A4 intestata al papà dei Palma, 300 metri di cavi di rame dalla sezione variabile tra i 32 e i 40 mm. La refurtiva e le due auto sono state sottoposte a sequestro. I quattro giovani, tra cui tre incensurati, sono stati tradotti presso i rispettivi domicili in regime di arresti su disposizione del dott. Arnesano, P.M. di turno.
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