GUARDIA DI FINANZA: IL CONSUNTIVO DELL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2013 A CONTRASTO DELLA CRIMINALITA’ ECONOMICO-FINANZIARIA E DEI TRAFFICI ILLECITI.
L’attività di contrasto al crimine organizzato continua a rappresentare una delle priorità operative della Guardia di Finanza che in Salento può contare innanzitutto sulla sperimentata competenza del G.I.C.O. di Lecce.
Le insidie che possono derivare al tessuto sano dell’economia dalle infiltrazioni delle consorterie di stampo mafioso vengono fronteggiate con una pluralità di strumenti investigativi e repressivi che mirano ad aggredire i patrimoni illecitamente costituiti dalle organizzazioni criminali, a sequestrare le imprese “inquinate” da iniezioni di finanziamenti derivanti dal riciclaggio di denaro “sporco” e a reprimere quei traffici illeciti che alimentano la disponibilità di tali risorse.
Scendendo nel dettaglio, con l’adozione degli strumenti normativi assicurati dalla legislazione antimafia, sono stati portati a termine 70 accertamenti patrimoniali che hanno interessato 65 soggetti, sono stati sequestrati beni per circa 13 milioni di euro e sono stati denunciati 47 soggetti.
Da segnalare, al riguardo, il sequestro di beni mobili e immobili, ubicati nelle province di Brindisi e Lecce, per un valore complessivo di oltre 1,1 milioni di euro, operato nel luglio scorso nei confronti di un 42enne di San Pietro Vernotico già condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa.
Nel corso dei minuziosi accertamenti economico-patrimoniali sviluppati, i Finanzieri rilevarono l’esistenza di una netta sperequazione del patrimonio del destinatario dell’anzidetta misura rispetto al reddito o all’attività esercitata, dal momento che egli disponeva, direttamente o per interposta persona, di beni che non trovavano giustificazione nello stesso reddito dichiarato.
Il provvedimento fu esteso, pertanto, anche ad altri 5 familiari, ritenuti essere suoi prestanome.
Nella complessa attività a contrasto del riciclaggio, sono state eseguite 18 ispezioni, all’esito delle quali 21 soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, mentre sono stati individuati e ricostruiti flussi di danaro oggetto di riciclaggio per circa 5 milioni.
Inoltre, sono state approfondite 82 segnalazioni per operazioni sospette.
Non meno insidioso è il fenomeno dell’usura che ha portato alla denuncia di 9 persone con il sequestro di circa 600 mila di euro.
Da segnalare, nel contesto in argomento, il sequestro preventivo “per sproporzione”, previsto dalla normativa antimafia, di quote sociali, disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore complessivo di circa 10 milioni e 400mila euro operato nel luglio scorso dalla Compagnia di Gallipoli nei confronti di un imprenditore del settore immobiliare ritenuto responsabile dei reati di usura e abusivo esercizio di attività creditizia.
L’attività di indagine, che prese le mosse dalla denuncia presentata da un imprenditore, consentì di ricostruire almeno dieci fatti di usura ed esercizio abusivo del credito con l’applicazione di tassi di interesse usurari che oscillavano tra il 60% ed il 212% e, in particolare, un’ipotesi di “usura reale”, in quanto, a fronte di un prestito in denaro, il presunto usuraio ricevette in cambio un bene di diversa natura, nel caso specifico un’azienda.
La lotta al traffico illecito di sostanze stupefacenti ha registrato il sequestro di circa 6 quintali di hashish e marijuana, 9 kg tra cocaina ed eroina, 16 piante di canapa, nonché di 4 mezzi, con la denuncia di 109 soggetti (di cui 17 arrestati) e la segnalazione di 429 assuntori.
Nel contrasto all’immigrazione clandestina, sebbene sia stata rilevata, rispetto al 2012, una flessione degli episodi migratori, è stato mantenuto un elevato standard del dispositivo di contrasto integrato tra la componente territoriale e quella aeronavale che ha consentito di rintracciare oltre 400 clandestini lungo le coste salentine.
Anche il mercato del falso è stato oggetto di costante attenzione investigativa, secondo un approccio che mira non solo a colpire la minuta vendita di merce contraffatta ma anche e soprattutto a ricostruire gli anelli della “filiera del falso”, allo scopo di individuare sia i canali di importazione, sia i luoghi di illecita produzione delle merci contraffatte che quelli di stoccaggio e di destinazione finale.
Nel corso del 2013, le Fiamme Gialle salentine hanno sequestrato circa 3 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi.
In tale ambito, merita di essere ricordata, in particolare, l’operazione “Bolle di sapone” della Compagnia di Otranto con l’esecuzione, nel giugno scorso, di 61 perquisizioni in varie aree del territorio nazionale.
Le indagini hanno permesso di delineare l’operatività, nella provincia di Lecce, di un’organizzazione dedita alla contraffazione di prodotti per l’igiene della casa e della persona, recanti noti marchi di fabbrica contraffatti.
La preparazione del detersivo/sapone contraffatto, la produzione dei contenitori in plastica – nei vari formati – e dei tappi di chiusura venivano affidate a tre distinti soggetti economici operanti nel Salento, mentre le etichette e le confezioni in cartone venivano prodotte in tipografie-stamperie situate nel nord Italia.
I semilavorati ottenuti nelle diverse fasi produttive venivano concentrati presso un altro stabilimento nel Salento, dove si effettuava l’imbottigliamento, l’etichettatura ed il confezionamento degli stessi.
Il prodotto finito veniva distribuito a prezzi concorrenziali e con documentazione fiscale falsa, presso acquirenti di fiducia operanti prevalentemente in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia.
In particolare, si è trattato della prima applicazione in questa provincia della legge 23 luglio 2009, n. 99 che, tra l’altro, ha inserito il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di contraffazione nel novero delle competenze per materia assegnate alle Procure Distrettuali Antimafia.
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