KIEV…ARRIVANO I NOSTRI
Tra l’entusiasmo dei rivoltosi pro-Europa e le paure del Presidente ucraino Yanukovych sono sbarcati a Kiev “i nostri”.
Ovvero,scesi dall’aereo senza correre alcun rischio,il ministro degli esteri della Ue,Catherine Ashton,e 12 europarlamentari sono corsi ad abbracciare i loro protetti “rivoltosi”.
Visto il numero,scatta spontaneo il paragone con la missione “altissima” dei dodici “apostoli della libertà”.
E,quasi miracolo,appena arrivati hanno ricevuto le dimissioni del Premier Azarov ed il ritiro delle leggi sull’ordine pubblico.
Potenza della Unione Europea (e degli Usa,aggiungo io).
Spesso,nel mondo,basta la parola…..!!
In Italia,una volta,era la réclame di un noto purgante,oggi sembra faccia ancora effetto,basta vedere Yanokovych.
Putin,secondo linea seguita,ha protestato per l’ingerenza occidentale negli affari interni ucraini.
Ma c’è Sochi,l’Olimpiade incombe e,si sa,quando ci sono i Giochi le armi dovrebbero tacere.
Putin ha detto : “se mi recassi ad Atene,cosa accadrebbe ?”.
Appunto,Presidente….proprio questo mi chiedo. Perché non sbarca ad Atene ?
Senza apostoli,non ne avrebbe bisogno.
Molti,moltissimi europei guardano alla Russia ed a lei con grande attenzione.
La Unione Europea non è per nulla amata,in Europa.
Basterebbe che la Russia non facesse sentire soli ed abbandonati a se stessi quanti tentano di resistere a questo regime di banchieri,burocrati e magnacci vari.
In fin dei conti ,quando Putin ha fatto sul serio, gli Usa ed i suoi servi Ue sono scesi a piú miti consigli.
La Siria insegna.
Vincenzo Mannello
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