ECCO COME HO PERSO I MIEI PRIMI 40 CHILI in 4 MESI

| 10 Gennaio 2014 | 0 Comments

– INCHIESTA A CURA DELLA REDAZIONE  –
Ero arrivato a pesare 162 kg, con tutti i problemi che potete facilmente immaginare: la fatica di fare alcuni semplici movimenti, come quello di allacciarsi le scarpe, la difficoltà a trovare vestiti decenti, l’ impossibilità a volte a passare da alcune porte. Ad un certo punto cominciai ad avere degli incubi, incubi ricorrenti: strade, corridoi, passaggi che man mano si restringevano e diventavano delle trappole di pietra.

Avevo letto il libro che un mio amico mi aveva consigliato: “L’uomo che sussurrava ai ciccioni” scritto dal dottor Alberigo Lemme il quale mi aveva impressionato favorevolmente, perche’ al di la dei toni provocatori e delle dichiarazioni sopra le righe che mi avevano fatto sorridere nelle prime pagine, man mano che proseguivo nella lettura, mi rendevo conto che quanto affermato da questo “matto” – che si definiva genio- non era del tutto privo di fondamenta.  La teoria del dottor Lemme, parte dal presupposto che non sono i grassi a far ingrassare ma sono gli zuccheri, tutto ciò che li contiene e tutto ciò che in essi si trasforma: amido, alcool ecc.

Ma la teoria veramente rivoluzionaria che mi lasciò di stucco, e penso sconvolgerà anche voi, è quella secondo cui, le calorie non hanno alcuna incidenza sulla massa corporea. In altre parole ci si può ingozzare e nello stesso tempo dimagrire, si possono assumere pasti che contengono migliaia di calorie, e scendere di peso. Comprendete bene che dopo aver letto e ascoltato, per decenni, eminenti scienziati sostenere che l’aumento o la diminuzione del peso corporeo è determinato dal rapporto tra la quantità di calorie che si introducono con il cibo nel corpo e quelle che lo stesso consuma con l’attività fisica, rimasi stupefatto e incredulo nel leggere che ” le stufette bruciano calorie, non l’uomo”. L’organismo umano – secondo il dottor Lemme – e’ un laboratorio biochimico molto complesso. Infatti egli sostiene che, se si mangia una mela a mezzogiorno e poi ci si straia in poltrona,  si dimagrisce di mezzo chilo e se la stessa mela la si mangia la sera e poi ci si va a sdraiare nel letto si ingrassa di mezzo chilo. Eppure nell’uno e nell’altro caso non c’è consumo di calorie. La curiosità ebbe la meglio sui preconcetti. E mi dissi che se un giorno avessi avuto tempo, sarei andato a trovare questa sorta di santone. E poi, a dire il vero, i cosiddetti pazzi li ho sempre trovati interessanti. Spesso la storia ci insegna  che quando qualcuno si distingue dal gregge usando la sua testa, la prima cosa che il gregge fa e quella di bollarlo come folle. Ciò avviene in politica, nelle caste, nelle corporazioni e nelle professioni; e quella dei medici, scienziati e ricercatori, a quanto pare, non fa eccezione. Poi se gli interessi sono tanti,  e sulla medicina dietetica gli interessi sono enormi, il tutto diventa ancora più evidente.

Ma torniamo alla mia esperienza. Come spesso avviene: prima c’è la famiglia, il lavoro, i tanti e diversi impegni e, solo alla fine, se rimane del tempo ci si preoccupa per la propria salute. Nelle pagine del volume scritto da Lemme molte delle formule chimiche riportate mi risultavano incomprensibili, ma una cosa l’avevo afferrata, il sale era l’elemento basilare per l’assorbimento degli zuccheri. Così decisi di eliminarlo dai miei pasti. Continuavo a mangiare i miei bravi tre piatti di pasta al giorno e le altre pietanze comprese nella mia alimentazione, però… dopo poco più di un mese, dovetti prendere atto di aver perso dieci chili, ossia quasi il sette per cento del mio peso. Pochi granelli di sale al giorno avevano determinato quello che a me sembrava un risultato eccezionale. Ciò mi incoraggiò e quando il direttore di Leccecronaca mi invitò a fare una sorta d’inchiesta sull’argomento, decisi di prenderlo sul serio.
Una serie di situazioni favorevoli si verificarono, il periodo estivo, un impegno al nord, colsi l’occasione e mi prenotai una visita con il dottor Alberico Lemme, fondatore della Scuola di Filosofia Alimentare e ” Stregone” indiscusso.
Avevo già letto di come trattava i suoi “pazienti” al primo incontro, ero preparato a farmi maltrattare, e francamente non poteva fregarmene di meno. Cosa poteva fare di peggio di quello che amici e conoscenti facevano tutti i giorni, la carezza sulla pancia accompagnata dal sorriso sornione e dalla frase “a che mese di gravidanza sei”, o nel migliore dei casi ” hai esagerato, dovresti perdere qualche chilo”, per non parlare del sorrisetto ironico sotto i baffi di chi ti ricordava quando facevi invidia con il tuo fisico asciutto.
Arrivati alle porte di Milano nel comune di Desio, mi ritrovai nel centro del paese, al primo piano lo studio del dottor Lemme, o per essere precisi la sede della Scuola di Filosofia Alimentare. Infatti il dottor Lemme non è un dietologo e’ un insegnante, uno che insegna ad alimentarsi nel modo corretto. E già cari amici che mi leggete, l’ordine dei medici dietologi difende il proprio orticello con tutti i mezzi sostenendo che solo loro possono prescrivere diete. Che poi queste non siano efficaci, questo poca importa, il loro portafoglio è salvo, e la legge è dalla loro parte. Quindi ripetiamolo, il dottor Lemme non e’ un dietologo, se si definisse così qualcuno lo trascinerebbe in tribunale, non scrive diete, non è’ un dietologo, un farmacista … continua

 

 

Category: Costume e società

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.