PICCOLA ATTIVITÀ FAMILIARE PER LO SPACCIO DI STUPEFACENTI: 3 ARRESTI
Nella tarda serata di ieri, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e quelli della Compagnia carabinieri di Campi Salentina, in due distinte attività, hanno tratto in arresto , rispettivamente:
VITERBO Stefania, classe 1965 e SPALLUTO Emanuela classe 1986, mamma e figlia;
PIERRI Franco, classe 1952, censurato, suocero della SPALLUTO.
Le dinamiche che hanno portato all’attività di contrasto sviluppata nella serata di ieri partono dall’arresto di PIERRI Antonio, figlio di PIERRI Franco e marito di SPALLUTO Emanuela, noto per precedenti specifici, avvenuto lo scorso ottobre a Novoli. Dopo l’arresto del PIERRI, l’attività di osservazione in quella piazza continuava a dare riscontri positivi circa lo spaccio degli stupefacenti, facendo convergere sempre sulla famiglia PIERRI le curiosità investigative sia degli uomini del Nucleo che di quelli della Compagnia di Campi. In particolare PIERRI, dopo l’arresto del figlio, ne aveva di fatto assunto le competenze, facendo la spola tra Squinzano ( comune di domicilio) e Novoli. Dopo alcune servizi di osservazione, si è deciso di passare all’azione nella serata, sottoponendo a controllo l’auto di PIERRI, nel territorio di Squinzano. Una pattuglia del NORM di Campi fermava l’auto del PIERRI. Da una rapida perquisizione veicolare e personale, si aveva modo di rinvenire 25 dosi di cocaina: 19 in auto, 4 nei calzini e 2 in tasca. Nel corso della perquisizione domiciliare venivano sequestrati, altresì, 1260 ritenuti provento dell’attività di spaccio.
Poco dopo, considerando che quest’ultimo era solito recarsi presso l’abitazione della consuocera, i militari del Nucleo Investigativo hanno proceduto alla perquisizione domiciliare di quest’ultima, colà rinvenendo in vari locali dell’abitazione, 3 bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e altre 19 dosi di cocaina, in un ovetto KINDER. Poco dopo, raggiungeva l’abitazione della madre anche SPALLUTO Emanuela, la quale si attribuiva la piena responsabilità della detenzione dello stupefacente. Pur tuttavia, si procedeva anche all’arresto della VITERBO, poiché lo stupefacente era comunque nella disponibilità quotidiana della donna, custodito in aree di uso comune dell’abitazione, quali la cucina e la sala da pranzo.
Il magistrato di turno, dopo l’esposizione dei fatti, stabiliva per le due donne gli arresti domiciliari e per PIERRI Franco la custodia in carcere.
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