I MISFATTI PERPETRATI CONTRO IL TERRITORIO E I SUOI ABITANTI/ Lamento per il Salento

| 13 Dicembre 2013 | 0 Comments

Povera terra mia, violentata dalla cementificazione selvaggia, di costruzioni abusive – e subito condonate – su spiagge, un tempo, bianchissime e in una natura, una volta, selvaggia e incontaminata. Poi ci si chiede come mai con le prime piogge autunnali si allagano paesi e strade, trasformate in torrenti in piena.

Povera terra mia, distrutta da decenni di politiche energetiche sbagliate, da distese immense di pannelli solari e dalle torri eoliche, costruite su paesaggi mozzafiato, ora devastate per sempre.

Povera terra mia, avvelenata dalle discariche costruite nelle cave di tufo che, rilasciando il percolato, hanno inquinato le falde acquifere.

Povera terra mia, intossicata dai termo – cancro – inceneritori, dalla centrale Enel di Cerano, fatta funzionare a pieno regime, con l’emissione di fumi tossici e inquinanti, di notte, per evitare che la povera gente, che si ammala ogni giorno di tumore, possa scoprire la causa e possa ribellarsi.

Povera terra mia, dove le ecomafie versano e seppelliscono illegalmente rifiuti, anche tossici, in zone agricole, dove il povero contadino semina aspettando ignaro il suo raccolto. Intanto mentre il cancro sta divorando intere famiglie, le istituzioni, complici, non vogliono offrire concretamente un contributo di verità.

Povera terra mia, degli ulivi secolari dichiarati, falsamente, malati e morenti da sedicenti esperti e tecnici, a causa di un fantomatico batterio. Le istituzioni, complici delle multinazionali, volevano sradicare seicentomil alberi, per poi usare pesticidi e diserbanti chimici, con guadagni immensi per le multinazionali stesse (in primis la Monsanto): volevano una vera e propria “shoah degli ulivi”, un “olocausto chimico del Salento”.

Povera terra mia, della mala sanità, degli ospedali abbandonati e degradati.

Povera terra mia, terra della mafia, del pizzo, dell’ omertà.

Povera terra mia, stuprata da politici corrotti e mafiosi, in mano a faccendieri, affaristi, delinquenti che affamano la povera gente, umiliata, disperata e ridotta al suicidio.

Tonio Leuci 

Category: Costume e società

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