“I FORCONI” VISTI DA VICINO A LECCE

| 13 Dicembre 2013 | 0 Comments

 

Tutti a casa!

Chiunque volesse identificare il movimento dei forconi – anche se loro gradiscono la parola coordinamento – in una qualsiasi figura politica attualmente esistente, sta sbagliando di grosso. Li ho visti a Lecce, li ho incontrati. Un gruppo di manifestanti, costituito da disoccupati, pensionati, precari, studenti, artigiani, commercianti soprattutto ambulanti, insomma tutto e il contrario di tutto.

La loro non è lotta politica, infatti si sono dichiarati subito apolitici, nel senso di apartitici, ma una lotta disperata di gente comune che non ce la fa più ad andare avanti, a lottare contro le tasse, Equitalia, aumenti, tagli e sacrifici immani.

Insomma vogliono una sola cosa: mandare a casa l’attuale classe politica – oramai completamente staccata dalla realtà e sorda alle grida di disperazione che si alzano da molti strati del Paese – ed andare subito ad elezioni anticipate. In buona sostanza, quello che, in questo momento, vorrebbe la maggioranza degli italiani: “Tutti a casa!”

Il Sistema logicamente ha preso le contromisure e si è mosso subito attraverso il suo apparato costituito da un ‘informazione a senso unico. L’Italia è al settantesimo posto nel mondo per libertà di informazione. Così i “forconi” sono stati descritti come dei facinorosi, dei violenti, estremisti, fascisti e ultras che: “vogliono solo il caos e mettere a ferro e fuoco le città“. Tutti i media di regime hanno dato risalto alla notizia che il leader, Danilo Calvani, è arrivato ad un comizio addirittura con una Jaguar: “come fa uno che parla contro gli sprechi della politica a girare con un’ auto extra – lusso?” Poi si è scoperto che l’auto non è sua, ma di un amico e che non possiede alcuna auto, solo debiti. Così il movimento dei forconi è stato prima censurato ed ora demonizzato. Da parte dei nostri governanti, chiusi nel Palazzo, che continuano indifferenti a sprecare e intrallazzare, si sta sottovalutando un fenomeno che è la punta di un iceberg di un diffuso malessere sociale, di gente disperata.

Tonio Leuci


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Category: Costume e società

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