ERIKA ZINGAROPOLI/ LA SUA AFRICA
Una ragazza salentina che ha fatto una scelta di vita su cui è prezioso per tutti noi riflettere almeno un po’.
Ho lasciato definitivamente l’Italia un anno e mezzo fa. Sono partita con la speranza di non tornare indietro, di non guardarmi indietro, di realizzare il mio sogno più grande. Da sola.
In pochi ci hanno creduto.
Dall’Italia fino al Kenya e dopo qualche settimana un biglietto di sola andata per l’Uganda. Ho colto al volo una proposta di lavoro come Manager di albergo, ho chiuso per un po’ i miei libri, i miei quaderni, ho avuto paura. Ho ancora paura, ma la vittoria che acquisisci dopo il terrore di non farcela, pesa di più dell’angoscia di quando si è fermi, in panne, senza sapere dove andare e l’unico modo per uscirne è voltarsi e correre indietro, al riparo. Ho corso, ho corso tanto, sempre davanti a me e quasi mai al riparo. Ancora oggi non ho smesso di correre.
Ora sono nuovamente in Kenya, la mia seconda casa che mi ha accolto per la prima volta nel 2009 come volontaria di una associazione Onlus. l’Africa mi ha rapito dall’istante in cui l’aria calda è entrata dal portellone dell’aereo apertosi la mattina del 21 agosto 2009 a Mombasa. Mi ha legato a sé e ha continuato a tenere la presa ogni volta che rientravo in Italia e l’Africa era solo l’aspettativa di un viaggio da fare una volta l’anno collezionando settimane di ferie e riempiendo il salvadanaio con un euro al giorno.
Poi ho scelto. In una notte senza sonno ho preso per mano me stessa e ho fatto dell’Africa la mia casa.
Ora vivo a Diani, vicino Mombasa, collaboro nella gestione di un piccolo B&B.
Trascorro la maggior parte del mio tempo in giro per i villaggi, tra la gente del posto, guardo con i loro occhi, li scopro, cerco di conoscerli, cerco di capirli, trovo un modo per spronarli, per non farli sentire sottomessi da tutto e da tutti perché l’Africa è un paese a cui non è permesso crescere e l’Africa ormai, anche lei, non vuole crescere. Si abbandona ai “sì” e ai “no” degli altri, non prende posizioni, l’Africa non sceglie, c’è chi sceglierà per lei, sempre. Lascia il posto a chi è più potente, lascia che gli altri gestiscano le sue terre, la sua gente, i suoi figli. L’Africa non lo sa che potrebbe prendere in mano tutto e non sollevarsi, ma alzarsi in piedi, perché l’Africa non è mai stata in piedi.
E’ una regina dalla pelle di ebano che cammina ancora a gattoni e sa che nelle mani di chi la guida non morirà seppur non sarà mai lei a scegliere il modo in cui vivere, come una sovrana che vive nel più bel castello al mondo tra le braccia di un uomo che non la ama e che lei non ama. Resta tanto da vivere, tanto da imparare, incrocio le dita e ogni sera guardo il cielo e le stelle e la luna che vista da qui è più grande e pare stia per planare da un momento all’altro e mi dico che se sarò io a scegliere, il mio viaggio durerà per tutta la mia vita.
Erica Zingaropoli
Category: Costume e società