RUBRICA DI CONTRO – INFORMAZIONE a cura di Bepi Anguilla
“Italia sott’occhio, mondo col cannocchiale”
L’Islanda aiuta i cittadini al posto delle banche – Gaulliste Libre04 Dicembre 2013 – Quando sono gli Stati che dettano legge alla finanza.
Decisamente gli Islandesi non si comportano come gli altri. Non solo hanno deciso democraticamente di non far pagare al popolo per rimediare agli errori delle banche, ma oltre a ciò, mantengono le loro promesse elettorali. L’ultimo esempio è una riduzione sul debito immobiliare delle famiglie!
Un provvedimento che costa il 9% del PIL.
È un provvedimento che sembra assolutamente stravagante se confrontato con le politiche portate avanti nella zona euro. Il governo ha deciso di alleggerire i bilanci famigliari di una parte dei loro debiti immobiliari. In effetti, in Islanda la maggior parte dei prestiti sono indicizzati sull’inflazione ed a causa del forte ribasso della corona nel 2009, l’aumento dell’inflazione ha fatto aumentare il peso del debito delle famiglie – attualmente pari al 108% del PIL – che, su scala europea, è un livello alto. Questo alleggerimento del debito dipenderà dal volume totale della massa presa in prestito ed avrà un tetto massimo di 4 milioni di corone, cioè di circa 24.400 euro [a famiglia].
Il costo totale del provvedimento non dovrà superare i 900 milioni di euro nell’arco di 4 anni. Può sembrare poco, ma date le piccole dimensioni dell’Islanda, è enorme dato che il suo PIL non supera i 10 miliardi di euro. Dunque si tratta di un provvedimento che vale il 9% del PIL dell’isola, spalmato su 4 anni. È come se la Francia decidesse di destinare 180 miliardi di euro per ridurre i debiti delle famiglie! Si tratta di un provvedimento invocato negli USA da Paul Krugman, ma senza successo. Occorre sottolineare che per quanto concerne la soluzione su finanziare il provvedimento, il governo avrebbe suggerito di tassare i depositi degli stranieri!
La dimostrazione che si può fare politica in modo diverso
Una bella differenza con la zona euro, nella quale la BCE ha prestato alle banche 1.000 miliardi di euro al tasso dell’1%. Non è superfluo sottolineare che la massa di denaro in gioco – in rapporto al PIL – è analoga. E ciò mostra in modo chiaro quali siano le priorità nelle due aree: Islanda e zona euro.
La soluzione islandese è interessante in quanto aiuta direttamente le famiglie e, nel farlo, contribuisce a dare sostegno all’economia della nazione riducendo il loro indebitamento ed avvantaggiando anche le banche poiché i loro clienti saranno maggiormente solvibili. L’aiuto diretto ai cittadini – oltre al fatto che non c’è dubbio quando sia più doveroso – sembra economicamente anche più efficiente. Visto i volumi in ballo, potrebbero essere finanziati grazie alla creazione di denaro da parte della Banca Centrale islandese, qualora governo e cittadini lo decidessero.
In breve: l’Islanda dimostra come sia perfettamente possibile portare avanti delle politiche diverse da quelle applicate nella zona euro, dimostrando inoltre che la svalutazione è uno strumento potente per rilanciare la propria economia come già notato da Paul Krugman nel 2010nel paragonare il destino dell’Islanda a quello dell’Irlanda.
Gli Stati possono decisamente dettare le proprie condizioni alla finanza, a patto solo di volerlo veramente. Grazie dunque all’Islanda, a questa Stella del Nord che dà una luce di speranza ai popoli europei sottoposti a politiche assurde che avvantaggiano solo le élite.
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla
Fonte > Gaulliste Libre
Category: Costume e società