LA NOSTRA GENTE E’ INDEBITATATA

| 7 Dicembre 2013 | 0 Comments

Cala il credito al consumo concesso dalle banche

Ma l’indebitamento dei pugliesi resta sopra i 7 mld di euro

Bari, 05/12/2013 – Il giro d’affari del credito al consumo in Puglia supera

i sette miliardi di euro. Nonostante il calo dei finanziamenti concessi da parte di

banche o intermediari finanziari, l’indebitamento delle famiglie pugliesi è di 7

miliardi 124 milioni di euro.

E’ quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi di Confartigianato

Imprese Puglia su dati della Banca d’Italia. Analizzando gli importi erogati,

3,45 miliardi sono stati concessi dalle banche, mentre 3,67 miliardi dagli

intermediari finanziari.

Negli ultimi tre anni, da giugno 2010 a giugno 2013, i prestiti sono

diminuiti di 314,9 milioni, pari al 4,2 per cento. La flessione maggiore si

registra in provincia di Bari (meno 275,3 milioni, pari all’11,1 per cento).

Seguono Foggia (meno 94,7 milioni, pari all’8,9 per cento), Taranto (meno

60,4 milioni, pari al 4,7 per cento), Brindisi (meno 18,5 milioni, pari al 2,4 per

cento). Resta, tutto sommato, invariata la quota di finanziamenti erogati nel

Salento che perde meno dell’uno per cento. Impressiona, invece, il dato

riferito alla provincia di Barletta-Andria-Trani che cresce del 37,8 per cento

(da 388 milioni a 534,5).

Ad ogni modo, la crisi e l’inflazione hanno eroso il potere d’acquisto dei

pugliesi che si sono indebitati sempre più, ricorrendo al credito al consumo.

Molti contratti di finanziamento sono serviti per l’acquisto di telefonia mobile

(come cellulari, smartphone e relativi abbonamenti), tablet, e-book,

elettrodomestici «bianchi» o grandi (come frigoriferi, congelatori, lavatrici e

lavastoviglie), elettrodomestici piccoli (come frullatori e friggitrici),

elettrodomestici «bruni» o apparecchiature elettroniche (come televisori,

videoregistratori, lettori dvd), personal computer ed accessori informatici,

fotocamere e videocamere che compongono la galassia dei «technical

consumer goods» (tgc).

Nel credito al consumo rientrano anche i mobili di arredamento, le moto

e le auto (che negli ultimi mesi, però, hanno subìto una forte battuta

d’arresto). Non sono compresi, invece, i mutui ipotecari per l’acquisto di

immobili né i prestiti concessi per finalità professionali, come ad esempio

l’autovettura usata per il trasporto dei dipendenti della propria azienda

A partire dal 2002, il credito al consumo è costantemente cresciuto. Poi,

nel 2009, ha «rallentato» a causa degli effetti della recessione globale. Da

allora, il ritmo è altalenante: trimestri positivi si alternano a trimestri negativi.

«Il monitoraggio effettuato dal nostro Centro Studi Regionale

commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco

Sgherza conferma il trend già fotografato lo scorso marzo. Le famiglie

pugliesi, la cui propensione al risparmio ha adempiuto negli ultimi anni ad una

straordinaria funzione di ammortizzazione sociale, sono sempre più incapaci, a

causa della congiuntura economica, di far fronte anche alle piccole spese

contando sulle proprie forze. La crisi, insomma, sta mutando il nostro modo di

consumare e spendere il denaro. E’ pertanto fondamentale – sottolinea il

Presidente – che il credito al consumo sia sempre di più uno strumento

dall’accesso immediato, semplice e, soprattutto, sicuro. Ancora più importante

è, però, che si adottino i provvedimenti di politica economica necessari ad

incrementare il potere d’acquisto delle famiglie ed a riattivare – conclude

Sgherza – il circolo virtuoso del risparmio da sempre punto di forza del nostro

tessuto sociale e del nostro panorama imprenditoriale, composto in massima

parte proprio da imprese familiari».

Analisi nelle sei province di Puglia

Bari. Il giro d’affari del credito al consumo in provincia di Bari è di due

miliardi 215,9 milioni. Rappresenta il 31,1 per cento del totale regionale (7

miliardi 124 milioni di euro).

Barletta-Andria-Trani. E’ la provincia dove si registra la minore

concessione di credito, pari al 7,5 per cento della «torta» regionale, ma è

l’unica a crescere con percentuali a doppia cifra (37,8 per cento).

Brindisi. Il credito al consumo «vale» 761 milioni. Corrisponde al 10,6

per cento del dato pugliese.

Foggia. Poco sotto il miliardo di euro. Per la precisione 968 milioni, pari

al 13,6 per cento del mercato regionale.

Lecce. Dopo Bari, è la provincia dove si eroga più credito. Nel Salento, il

credito al consumo «pesa» per un miliardo 418 milioni, pari al 19,9 per cento

del totale.

Taranto. Segue dopo Bari e Lecce. Il credito al consumo rappresenta il

17,2 del dato complessivo. Ammonta ad un miliardo 225 milioni di euro.

Strumenti finanziari e modalità contrattuali

Gli strumenti finanziari per accedere al «credito al consumo» sono:

1. carte di credito

2. pagamenti posticipati o rateizzati

3. prestiti personali

4. cessione del quinto dello stipendio

5. consolidamento del debito

Quando si stipula un contratto, non sono necessarie garanzie reali (come

il pegno sul bene acquistato) o personali (come fideiussioni). La dilazione di un

pagamento viene concessa per incentivare l’acquisto, invogliando il

consumatore a sostenere una spesa che altrimenti non farebbe. Viene

solitamente applicato un tasso molto ridotto. La réclame più nota è quella dei

prestiti «a tasso zero». In questi casi, è possibile pensare il prestito come ad

una forma di sconto, in quanto il venditore si accolla l’onere del finanziamento

verso l’istituto che concede il credito.

Per valutare la reale convenienza, bisogna prendere in considerazione il

Taeg che comprende tutti gli oneri a carico del consumatore, come le spese di

istruttoria e di apertura della pratica; le spese di riscossione dei rimborsi e di

incasso delle rate; le spese per le assicurazioni o garanzie, imposte dal

creditore e dirette ad assicurargli il rimborso totale o parziale del credito in

caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del consumatore;

l’eventuale costo dell’attività di mediazione svolta da terzi.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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