COME MAI LA POSIDONIA E’ SCOMPARSA DAL NOSTRO MARE?

| 12 Novembre 2013 | 0 Comments

Il mistero della posidonia scomparsa.

Il Meetup 5 Stelle per Lecce di Via Micheli nei mesi scorsi ha istituito un gruppo di lavoro per produrre

osservazioni sul Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) in adozione dalla Giunta Regionale.

I primi studi sono stati incentrati in particolare sul Progetto della Strada Regionale 8; nei giorni passati

abbiamo quindi provveduto ad inviare una serie di osservazioni tecniche su tutto ciò che può riguardare la

strada Regionale 8.

Successivamente il gruppo di lavoro ha incentrato gli sforzi sulle aree paesaggistiche Salentine ed anche in

questo caso sono state rilevate una serie di anomalie tecniche, già segnalate alla Regione Puglia in data

2/11/2013.

La più sorprendente tra le anomalie presenti nelle mappe del PPTR è che, in una zona della costa Salentina,

la Posidonia, pianta acquatica di rilevante importanza ecologica, che esercita una notevole azione nella

protezione della linea di costa dall’erosione e nota per la sua massiccia presenza da Brindisi fino ad Otranto,

scompare, creando uno strano corridoio di invito per qualcosa di non ben identificato.

Abbiamo verificato la geolocalizzazione della zona e ci siamo accorti che il tratto di costa dove la Posidonia

scompare è prospiciente il litorale di San Foca, tristemente noto perché individuato come approdo del

gasdotto TAP.

Meetup 5 Stelle per Lecce

Via Pietro Micheli, 40 – Lecce

mail: lecce@5stelleperilsalento.it web: www.5stelleperilsalento.it

Moviline: 329.675.4778

Nella mappa “3.2.13.11 – I Paesaggi costieri della Puglia; UC 10.1 / La cintura di aree umide della costa

salentina centro-orientale Ambito 10” di cui al “3. – Atlante del Patrimonio ambientale territoriale e

paesaggistico”, “3.2 – Descrizioni strutturali di sinbtesi”, presente sul sito sit.puglia.it, la Posidonia

scompare.

Anche in un’altra mappa, inserita nel PPTR, la tav. n. 513 di cui al “6. – Il sistema delle tutele: beni

paesaggistici e ulteriori contesti paesaggistic”, “6.2 – Struttura Ecosistemica-Ambientale”, “6.2.2

Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici”, non c’è traccia della Posidonia e quindi della zona SIC

Mare a largo del litorale di Melendugno, località San Foca.

Il mistero diventa intrigante se si visiona il sito del Consorzio TAP, dove lo stesso Consorzio pubblica uno

studio realizzato dalla Cooperativa Pelagosphera, in data 24 e 25 luglio 2013, per verificare l’impatto

ambientale nella zona marina e in questo studio si nota, già dalla mappa, la presenza della Posidonia sui

fondali del tratto di costa scelto come approdo del gasdotto.

Anche in un’altra mappa, inserita nel PPTR, la tav. n. 513 di cui al “6. – Il sistema delle tutele: beni

paesaggistici e ulteriori contesti paesaggistic”, “6.2 – Struttura Ecosistemica-Ambientale”, “6.2.2

Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici”, non c’è traccia della Posidonia e quindi della zona SIC

Mare a largo del litorale di Melendugno, località San Foca.

 

 

 


 

 

Il mistero diventa intrigante se si visiona il sito del Consorzio TAP, dove lo stesso Consorzio pubblica uno

studio realizzato dalla Cooperativa Pelagosphera, in data 24 e 25 luglio 2013, per verificare l’impatto

ambientale nella zona marina e in questo studio si nota, già dalla mappa, la presenza della Posidonia sui

fondali del tratto di costa scelto come approdo del gasdotto.

Dalla mappa si evince che il gasdotto, nelle varie ipotesi realizzative, attraversa comunque uno strato di

Posidonia oceanica.

 

 

 

IL

 

 


Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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