COME MAI LA POSIDONIA E’ SCOMPARSA DAL NOSTRO MARE?
Il mistero della posidonia scomparsa.
Il Meetup 5 Stelle per Lecce di Via Micheli nei mesi scorsi ha istituito un gruppo di lavoro per produrre
osservazioni sul Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) in adozione dalla Giunta Regionale.
I primi studi sono stati incentrati in particolare sul Progetto della Strada Regionale 8; nei giorni passati
abbiamo quindi provveduto ad inviare una serie di osservazioni tecniche su tutto ciò che può riguardare la
strada Regionale 8.
Successivamente il gruppo di lavoro ha incentrato gli sforzi sulle aree paesaggistiche Salentine ed anche in
questo caso sono state rilevate una serie di anomalie tecniche, già segnalate alla Regione Puglia in data
2/11/2013.
La più sorprendente tra le anomalie presenti nelle mappe del PPTR è che, in una zona della costa Salentina,
la Posidonia, pianta acquatica di rilevante importanza ecologica, che esercita una notevole azione nella
protezione della linea di costa dall’erosione e nota per la sua massiccia presenza da Brindisi fino ad Otranto,
scompare, creando uno strano corridoio di invito per qualcosa di non ben identificato.
Abbiamo verificato la geolocalizzazione della zona e ci siamo accorti che il tratto di costa dove la Posidonia
scompare è prospiciente il litorale di San Foca, tristemente noto perché individuato come approdo del
gasdotto TAP.
Meetup 5 Stelle per Lecce
Via Pietro Micheli, 40 – Lecce
mail: lecce@5stelleperilsalento.it web: www.5stelleperilsalento.it
Moviline: 329.675.4778
Nella mappa “3.2.13.11 – I Paesaggi costieri della Puglia; UC 10.1 / La cintura di aree umide della costa
salentina centro-orientale Ambito 10” di cui al “3. – Atlante del Patrimonio ambientale territoriale e
paesaggistico”, “3.2 – Descrizioni strutturali di sinbtesi”, presente sul sito sit.puglia.it, la Posidonia
scompare.
Anche in un’altra mappa, inserita nel PPTR, la tav. n. 513 di cui al “6. – Il sistema delle tutele: beni
paesaggistici e ulteriori contesti paesaggistic”, “6.2 – Struttura Ecosistemica-Ambientale”, “6.2.2
Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici”, non c’è traccia della Posidonia e quindi della zona SIC
Mare a largo del litorale di Melendugno, località San Foca.
Il mistero diventa intrigante se si visiona il sito del Consorzio TAP, dove lo stesso Consorzio pubblica uno
studio realizzato dalla Cooperativa Pelagosphera, in data 24 e 25 luglio 2013, per verificare l’impatto
ambientale nella zona marina e in questo studio si nota, già dalla mappa, la presenza della Posidonia sui
fondali del tratto di costa scelto come approdo del gasdotto.
Anche in un’altra mappa, inserita nel PPTR, la tav. n. 513 di cui al “6. – Il sistema delle tutele: beni
paesaggistici e ulteriori contesti paesaggistic”, “6.2 – Struttura Ecosistemica-Ambientale”, “6.2.2
Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici”, non c’è traccia della Posidonia e quindi della zona SIC
Mare a largo del litorale di Melendugno, località San Foca.
Il mistero diventa intrigante se si visiona il sito del Consorzio TAP, dove lo stesso Consorzio pubblica uno
studio realizzato dalla Cooperativa Pelagosphera, in data 24 e 25 luglio 2013, per verificare l’impatto
ambientale nella zona marina e in questo studio si nota, già dalla mappa, la presenza della Posidonia sui
fondali del tratto di costa scelto come approdo del gasdotto.
Dalla mappa si evince che il gasdotto, nelle varie ipotesi realizzative, attraversa comunque uno strato di
Posidonia oceanica.
IL
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