M5S A LECCE: UOMINI DI DESTRA E DI SINISTRA SOTTO LA STESSA BANDIERA

| 3 Novembre 2013 | 1 Comment
L’assemblea di ieri sera del M5S a Lecce, 2 novembre 2013 alle ore 16.23.
“Stiamo diventando un partito?” L’interrogativo, col sotto-inteso “come tutti gli altri”, buttato lì da uno degli attivisti in maniera chiaramente provocatoria e strumentalmente artefatta, ha però gelato per un attimo la fronte accaldate dei tantissimi presenti ieri sera alle Officine Cantelmo, gremite fino all’inverosimile, pure in una serata di giorno festivo e per di più nel bel mezzo di un “ponte”, per l’incontro dei “cittadini rappresentanti in Parlamento” salentini con i rappresentati, gli attivisti e gli elettori del Movimento 5 Stelle di Lecce.
Cercherò di darne un resoconto sintetico. Cominciamo proprio da qui.
Quale altra formazione politica può, semplicemente convocandola via web, trasformare una mediamente noiosa riunione di rendiconto, in vero e proprio evento?
Quale altra formazione politica rinuncia nei fatti e in toto al finanziamento pubblico, nella fattispecie ben quarantadue milioni di euro?
Quale altra formazione politica ha eletti alla Camera e al Senato che, sempre a favore dell’erario dello Stato, rinunciano ogni mese a parte dei compensi e ne danno puntuale e periodico riscontro?
Quale altra formazione politica ha rappresentanti che discutono pubblicamente, ogni giorno su internet, e ogni tre mesi in un incontro pubblico, i loro comportamenti in Parlamento?
Quale altra formazione politica è sostenuta da una reale partecipazione, da una concreta condivisione e da una effettiva trasparenza sulle risorse economiche e sulle risorse umane?
E quale altra si distingue per aver elaborato “venti punti” di programma credibile ed efficace, quanto rivoluzionario e alternativo, che sta cercando di concretizzare, nonostante sia all’opposizione in Parlamento, pur essendo il primo per numero di voti ricevuti, a Lecce, come in tutta Italia, e sotto attacco nell’’informazione asservita, che usa ogni pretesto, non avendo ragioni plausibili, per cercare di screditarla?
***
Se avete risposto “Nessun’ altra”, è la risposta esatta: soltanto il Movimento 5 Stelle.
Avete ora la risposta anche all’interrogativo raggelante dell’attivista: no, il Movimento non è un partito, come tutti gli altri.
Certo, ieri sera, ci sono state polemiche, legate essenzialmente a una minoranza di insoddisfatti dei rendiconti presentati e delle scelte operate, i quali hanno potuto esprimerle direttamente, dopo averlo fatto a lungo indirettamente, agli interessati.
Dopo essere stato due ore mezzo (poi, ho abbandonato per sfinimento) a sentire domande e risposte, dettate nei tempi e nei modi da un meraviglioso, incredibile “moderatore”, capace di togliere o negare la parola, quando necessario, pure ai “cittadini senatori”, o di concederla loro, con la formula di rito “Ne ha facoltà” (e io, che mi stropicciavo gli occhi: ma ve l’immaginate un qualunque onorevole degli altri partiti trattato così in una qualunque riunione pubblica?), mi sono fatto liberamente le mie idee, che ora sintetizzo.
Credo che le polemiche risalgano ancora alle scelte fatte mesi fa ormai, via web, per le così dette “parlamentarie”, fra gli iscritti, montate in maniera strumentale da chi per numero di consensi avuti all’interno si è visto escluso dall’’elezione: mere vicissitudini personali, beghe da protagonismo frustrato, insomma, perché, portate al vaglio dei massimi vertici interni, non hanno trovato riscontro alcuno; di voto libero ed estraneo ad ogni illecito si trattò, con buona pace di chi non se ne vuole fare una ragione.
Trovo stucchevole andare a sindacare le decine di euro rese, o non rese, dall’’uno, o dall’’altro.
Quanto alla scelta dei collaborato personali, poi, è molto semplice: ognuno si sceglie persone di fiducia e se in questo rispetta le normative vigenti, anche di questo bisogna farsene una ragione, e se poi il prescelto è figlio di un suo conoscente e a vario titolo amico, amen.
Tutto qui?
Beh, non ci crederete, tutto qui.
Purtroppo però tutto questo va a finire sui mass – media, locali e nazionali, che nella superficialità e nella sostanziale opera di disinformazione quotidianamente operata, con un accanimento malevolo che non ha uguali nella Storia di questo Paese, ne traggono puntuale spunto per screditare il Movimento, le sue idee, le sue donne e i suoi uomini, perché poi le idee camminano con le gambe degli uomini e delle donne.
Così, invece di parlare, che so? della lotta contro il gasdotto transoceanico, o del reddito di cittadinanza, parlano del grado di parentela dell’’assistente parlamentare, o della cena a panini e birra delle loro riunioni, degli scontrini della trattoria, o del biglietto ferroviario.
***
Sfugge il dato di fondo, così, quanto meno si confonde, che a mio modo di ragionare può essere espresso come segue.
Il M5S non fa alleanze, era stato detto chiaramente prima ed è stato confermato poi in maniera coerente.
Se avesse fatto l’alleanza col Pd, ( periodo ipotetico di quarto tipo: quali convergenze sarebbe state possibili, per esempio su tav, tap, finanziamento, legge elettorale tutto quanto il resto?) avrebbe perso di botto metà dei consensi avuti.
Il M5S non è soltanto protesta: c’è tutto un programma realizzabile nei fatti di proposte concrete, che, invece di esercitarci ancora sui periodi ipotetici, o di provocare pregiudizi, o polemiche sterili quanto inconcludenti, tutti gli attivisti farebbero bene a propagandare.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione epocale e, come tutte le rivoluzioni, che non avvengono mai da un giorno all’altro, c’è bisogno di tempo per articolarla e realizzarla.
Volando ancora più in alto, si sta elaborando nella base una sintesi di idee e non di ideologie, di idee – forza, fra persone che fino a qualche mese fa non avrebbero avuto niente da dirsi, fino a qualche anno fa si sarebbero detestate, e qualche decennio fa si sarebbero addirittura prese a botte, e che invece ora si ritrovano sotto la stessa bandiera stellata, con le proprie radici, potate e innestate opportunamente, le une nelle altre, nelle migliori aspirazioni di democrazia partecipativa e di giustizia sociale, a fare tutti fronte comune, prestando la loro opera di volontariato ideale, senza interessi, se non quello del bene comune.
Si sta lottando, con la libertà di internet, contro la stampa e la televisione.
E’ il nuovo, la modernità, contro il vecchio, e il passatismo.
Sono battaglie epocali.
Di tutto questo gli iscritti, attivisti, gli elettori del M5S dovrebbero essere consapevoli e di tutto questo tenersi quotidianamente occupati, piuttosto che, come invece ha fatto qualcuno, almeno a sentire la riunione di ieri sera, interessarsi del fidanzato dell’una, o della ricevuta fiscale del ristorante dell’altro.

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Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. marino ha detto:

    avanti…

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