PRIMA L’ITALIA POI L’EUROPA
C’è una verità che dobbiamo urlare a gran voce: non si esce dalla crisi se l’Italia non riprende la sua sovranità politica e la sua indipendenza economica. Non basta fare ‘i compiti a casa’, tutte le riforme che ci vengono prescritte da Bruxelles e dal Fondo monetario non sono sufficienti se non riusciamo a rinegoziare completamente il nostro ruolo dentro l’Unione europea.
Così come fece la Gran Bretagna della Thatcher e si appresta a fare oggi Cameron, dobbiamo pretendere che, a fronte dei miliardi di euro che ogni anno diamo all’Europa, ci sia un ritorno di sviluppo e non di recessione per la nostra economia. Per fare questo bisogna avere il coraggio di rimettere in discussione anche la nostra appartenenza all’Euro, non per uscire domani dalla moneta unica, ma per dire con chiarezza ai nostri partner : se le cose non cambiano siamo pronti anche a fare da soli.
Stesso discorso si può fare per il commercio internazionale. Nell’economia globale noi subiamo la concorrenza sleale di paesi come la Cina e l’India dove si produce a costi terribilmente più bassi dei nostri, per mancanza di regole sociali ed ambientali. Ogni anno perdiamo centinaia di milioni di euro perché il Made in Italy viene copiato e contraffatto da prodotti di altri Paesi che nulla hanno a che fare con l’Italia. Anche su questo il nostro governo, senza la paura di essere accusato di protezionismo, deve chiedere all’Unione europea di imporre nel Wto regole più restrittive e maggiori tutele per i nostri marchi.
La politica italiana deve avere più coraggio ed è per questo che crediamo che il governo di larghe intese non possa durare troppo a lungo: a febbraio o a marzo bisogna tornare a votare per affrontare il semestre di presidenza italiano dell’Unione europea con un governo che abbia un programma chiaro e un mandato popolare forte.
Queste sono le rivendicazioni del movimento Prima l’Italia e che aderisce a Officina per l’Italia promossa da FdI di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Attraverso questo processo costituente a gennaio dobbiamo creare un nuovo partito. Non solo per dare una casa a tutti coloro che vengono da Alleanza Nazionale e che non si ritrovano nella proposta politica di Forza Italia, ma per dare più coraggio alla politica italiana per difendere i nostri interessi nazionali.
Gianni Alemanno
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