ROCOCO’ E NEOCLASSICISMO A CAVALLINO
Prosegue con successo la mostra “Dipinti tra Rococò e Neoclassicismo da Palazzo Chigi in Ariccia e da altre raccolte”, allestita dall’Amministrazione Comunale di Cavallino sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica nella Galleria del Palazzo ducale dei Castromediano dal 21 settembre al 15 dicembre 2013.
È aperta da appena tre settimane ed è già un successo la mostra “Dipinti tra Rococò e Neoclassicismo da Palazzo Chigi in Ariccia e da altre raccolte”, evento promosso dall’Amministrazione Comunale di Cavallino sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Università del Salento, Accademia di Belle Arti di Lecce e Camera di Commercio di Lecce, e con la collaborazione della Cooperativa “Sigismondo Castromediano”.
Ad inaugurare la mostra, curata dall’architetto Francesco Petrucci, conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, lo scorso 21 settembre è stato il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Sono già migliaia i visitatori, tra scuole, singoli e gruppi organizzati, giunti sinora dalla regione e da diverse parti d’Italia, per ammirare i quaranta capolavori esposti provenienti in buona parte da Palazzo Chigi in Ariccia, sia dalla collezione Chigi che dalle donazioni Ferrari, Laschena e soprattutto Lemme.
La collezione Lemme, che segue l’evoluzione della pittura romana in particolare dal Rococò fino al Neoclassicismo, costituisce la struttura connettiva del Museo del Barocco Romano di Palazzo Chigi, che ha acquistato con la donazione dei coniugi Fabrizio e Fiammetta Lemme del 2007 particolare forza e coerenza. La mostra è dedicata alla memoria dell’avvocato Fiammetta Luly Lemme, collezionista e storica dell’arte, scomparsa nel 2005. Sono presenti anche opere inedite provenienti dalla collezione privata di Fabrizio Lemme, “l’avvocato dell’arte”, e da altre raccolte.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Gangemi Editore, è curato da Francesco Petrucci.
In mostra opere di: Antonio Mercurio Amorosi, Pompeo Girolamo Batoni, Marco Benefial, Giuseppe Cades, Antonio Cavallucci, Andrea Casali, Giuseppe Bartolomeo Chiari, Sebastiano Conca, Placido Costanzi, Paolo De Matteis, Domenico Duprà, Francesco Fernandi, Pier Leone Ghezzi, Corrado Giaquinto, Lorenzo Gramiccia, Pietro Labruzzi, Davide Loreti, Francesco Mancini, Francesco Manno.Agostino Masucci, Paolo Monaldi, Stefano Parrocel, Michele Rocca, Giovanni Stern, Ludovico Stern, Francesco Trevisani, Domenico Antonio Vaccaro, Jan Frans Van Bloemen.
Oltre ai quaranta dipinti, di cui il catalogo offre ampia documentazione, in mostra è presente un monumentale volume, appartenuto al Principe Agostino Chigi Albani Della Rovere, che contiene i progetti di Luigi Vanvitelli per la realizzazione della Reggia di Caserta (piante, sezioni, prospetti), con calcografie disegnate dal famoso architetto e incise da Pozzi, Morghen, D’Orazi e Nolli. Opera editoriale di grande rilievo storico e artistico, dedicata a Carlo di Borbone e stampata a Napoli nel 1756, diventò presto una rarità richiesta in tutta Europa da principi, sovrani e collezionisti.
A dare ulteriore rilevanza all’esposizione è anche il nucleo di disegni del pittore Giacomo Zoboli (Modena 1681-Roma 1767), donato a Palazzo Chigi da Ferdinando Peretti. Erede della grande tradizione emiliana, in particolare dei Carracci e della loro scuola, trasferitosi a Roma, Zoboli vi raggiunse una posizione di rilievo, distinguendosi per l’indirizzo classicista e proto-neoclassico della sua pittura, i cui esiti sono presenti in diverse chiese romane, ma anche in altre città italiane e all’estero, e lavorando per importanti committenti laici e religiosi.
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