ARRIVA LA STANGATA DELLA TARES
PRIMA PROIEZIONE SULLE TASSE LOCALI
A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE TERRITORIALI DELLA UIL
ARRIVA LA STANGATA DELLA TARES (TASSA RIFIUTI E SERVIZI):
NEL 2013 PORTERA’ AUMENTI MEDI DEL 23,5% (66 EURO MEDI IN PIÙ A FAMIGLIA)
NEL 2013 MEDIAMENTE SI PAGHERANNO PER LA TARES 281 EURO
A FRONTE DEI 214 EURO DELLO SCORSO ANNO
GIANNETTO: RIVEDERE IL FEDERALISMO FISCALE PERCHÈ VOLANO ANCHE LE ADDIZIONALI IRPEF
Mentre l’attenzione di tutti è concentrata sul “tormentone” dell’Imu, la “prova tecnica” della Service Tax, in forma di Tares, con il saldo di dicembre, porterà quest’anno un’amara sorpresa alle famiglie. Bisogna, infatti, ricordare che la nuova Tares, che è entrata in vigore per la prima volta quest’anno, in sostituzione di Tarsu e Tia, prevede due componenti: la prima destinata ai rifiuti in senso stretto e la seconda per i servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione, strade marciapiedi ecc), in sintesi l’embrione della futura Service Tax.
Ad oggi, tra tutte le Città capoluogo del Paese, ben 36 hanno già deliberato le tariffe della Tares. Di queste, risulta che, 35 (grandi, piccole e medie città), hanno messo in campo aumenti rispetto allo scorso anno. Sono questi i risultati di una prima proiezione fatta dal Servizio Politiche Territoriali della Uil che ha riguardato i capoluoghi di provincia.
Dallo studio, spiega Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce, è emerso che il costo della Tares, passerà dai 214 euro medi dello scorso anno (Tarsu e Tia) ai 281 euro medi di quest’anno, con un aumento medio pari a 66 euro, il 23,5% in più rispetto allo scorso anno. Un ulteriore aggravio di spesa che interesserà anche le famiglie salentine, che già faticano ad arrivare alla fine del mese.
Il tutto è dovuto, continua Giannetto, al “combinato disposto” dell’obbligo di copertura integrale del costo per lo smaltimento dei rifiuti, a cui è imputabile l’aumento di 42 euro sui 66 euro complessivi. Gli altri 24 euro, invece, sono attribuibili alla componente servizi, la vera novità di quest’anno, che vale 30 centesimi al mq di addizionale per i servizi indivisibili dei Comuni che, però soltanto per quest’anno, sarà incassata dallo Stato con la rata a saldo di dicembre.
Quest’anno la Tares, prosegue il segretario generale della Uil di Lecce, secondo una nostra proiezione, porterà nelle casse pubbliche 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 miliardi di euro dello scorso anno, con un incremento di 2,3 miliardi di euro (il 30,3%), di cui 1,2 miliardi di euro per pagare i servizi indivisibili dei Comuni (addizionale di 30 centesimi al mq.).
Putroppo, non finisce qui, evidenzia Giannetto, dal momento che i Comuni, a corto di risorse e nell’incertezza più totale nel Salento come nel resto d’Italia, stanno utilizzando la leva fiscale più semplice: aumentare l’Addizionale Irpef, la tassa più “odiosa” per i contribuenti virtuosi. Ad oggi, infatti, un terzo dei Comuni che hanno deliberato l’aliquota (704 su 2.178), l’hanno rivista al rialzo. L’effetto è una “stangatina” di 23 euro medi a contribuente, passando da un esborso di 152 euro del 2012 ai 175 euro di quest’anno.
In sostanza, tra aumenti della Tares e dell’Irpef comunale, il rischio è, soprattutto per i lavoratori dipendenti e pensionati, di non aver benefici dall’eventuale abolizione totale dell’Imu.
Peraltro, in questi mesi, conclude Giannetto, abbiamo assistito a un dibattito circa l’abolizione di un’imposta come l’Imu, che nel 2012 ha pesato 225 euro medi, mentre per la Tares, per la quale pagheremo mediamente di più (281 euro), non vi è stata alcuna levata di scudi da parte di nessuna delle forze politiche in campo. Per questo occorre rivedere alla radice il sistema della fiscalità locale, nell’ambito della riforma più complessiva del fisco, nel segno di maggiore equità.
La UIL è favorevole a un’imposta unica comunale sugli immobili (service tax) con il superamento delle addizionali IRPEF, tassa che colpisce, implacabilmente, soprattutto i redditi fissi.
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