LE PAGELLE DEL LECCE a cura di GABRIELE DE PANDIS

| 6 Agosto 2013 | 0 Comments

Perucchini SV: non è stato certo un esordio impegnativo per il neoportiere del Lecce ex Como. È stato impegnato solo da una conclusione di Bogo al 20’ della ripresa con una parata a terra. In ogni caso è sembrato presente nella guida della difesa di giornata.

D’Ambrosio 6: è sembrato più in palla rispetto alle esibizioni della seconda metà della stagione scorsa. La pochezza dell’avversario lo ha aiutato, specialmente in fase di contenimento, ma ha dimostrato di avere gamba in un paio di discese concretizzate grazie a veloci scambi con Bellazzini. In ogni caso è tra i partenti, ma un D’Ambrosio così potrà essere utile alla causa giallorossa?

Vinetot 5,5: inizia bene, è roccioso sulle palle alte, attento e preciso, ma con il tempo incappa in disattenzioni fatali: al 18’ fa la frittata con Nunzella perdendo palla al vertice dell’area destra (Bogo poi non sfrutterà). L’errore lo frena un po’ e diventa macchinoso in fase di disimpegno. La coppia centrale con Diniz è da verificare, ieri ha ballato un po’.

Diniz 5,5: il leitmotiv della partita del difensore ex Livorno è sempre lo stesso, fatto di tanta fisicità, attenzione sulle palle alte ed errori a volte grossolani. Cerca di far ripartire il gioco arrivando palla al piede a centrocampo ma poi le soluzioni non diventano diverse dal passaggio sugli esterni. Deve migliorare il suo solito tallone d’Achille dell’attenzione nel corso dell’intera partita.

Nunzella 5,5: il meno in palla dei nuovi. Il terzino brindisino ha tanta grinta e corsa (manna per il calcio d’agosto fatto di gambe imballate e fatica) ma in qualche occasione si fa trovare fuori posizione sulla linea difensiva concedendo un po’ troppo spazio agli esterni Assumma e Riggio. Arriva spesso in zona cross ma non riesce a scodellare la palla giusta. Rimandato ma non bocciato.

Bellazzini 6: tanto amore per il pallone. L’ex Cittadella si dimostra già calato nella nuova realtà ma ieri il suo eccessivo individualismo fatto di lunghe azioni palla al piede gli ha fatto perdere il tempo per l’ultimo passaggio che arrivava sempre in ritardo. In ogni caso crea tante preoccupazioni alla difesa del Santhià e bagna il suo esordio con un delizioso assist di spallino per il 3-0 realizzato da Bogliacino.

Tundo 7: la favola di un ragazzo leccese. Comincia così così il match ma poi a metà primo tempo si perde un po’ sbagliando appoggi ed uscendo dalla posizione a volte troppo presto. La ripresa è tutta un’altra musica. Comincia agguerrito, caparbio e riesce ad arpionare tre palloni sulla trequarti difensiva del Santhià. Il terzo è il preludio alla gloria: scambio con Miccoli, ingresso in area e gol infilando Maio in uscita sul primo palo. Il gol lo fa giocare sul velluto ma il classe 1995 della Berretti giallorossa non cerca di strafare.

Bogliacino 6: è sacrificato sulla mediana, non è il suo ruolo ma, complice il cartello di lavori in corso presente alla corte di mister Moriero, deve adattarsi a giocare qualche metro dietro. Fatica un po’ in copertura ed a far ripartire l’azione con i suoi lanci che devono percorrere dieci metri in più. Nell’ultimo quarto d’ora di partita torna al suo ruolo naturale grazie al cambio Salvi-Zigoni ed arriva anche il gol del 3-0 con un destro secco rasoterra scagliato dopo un perfetto dribbling nello stretto.

Falcone 6,5: nel primo tempo è lui l’uomo in più del Lecce. Ha costantemente il raddoppio di marcatura addosso ma in ogni caso non cerca la giocata facile in appoggio dietro ma cerca sempre il contributo in fase offensiva. Può dare un gran contributo alla causa del Lecce, su quella fascia va come pochi in Lega Pro. Anche a lui manca solo l’ultimo passaggio. Esce al 6’ della ripresa per Bencivenga.

Miccoli 7: doveva essere il suo Lecce e lo è. Il primo tempo è un po’ frenato dall’evidente emozione del debutto con la maglia dei suoi sogni e si vede: Fabrizio gol al 10’ lisciando su uno spiovente di Bogliacino. Fa la barba al palo direttamente da calcio piazzato al 12’ e, nei minuti di recupero, fallisce il gol di testa. Nella ripresa prende per mano la sua squadra e diventa il fulcro del gioco: azioni, passaggi, lanci, appoggi, sponde: la manovra offensiva del Lecce passa da lui. A risultato acquisito cerca il gol personale che non arriverà per questione di centimetri e per la bravura di Maio.

Zigoni 6: il calcio d’agosto per un attaccante della sua mole è un Everest da scalare. In ogni caso si muove bene tra le fitte maglie della difesa del Santhià sembrando un attaccante di altri tempi, sempre spalle alla porta e pronto a far salire la sua squadra. Ha una sola occasione per il timbro personale ma la difficile deviazione volante finisce alta. Esce stremato per Salvi.

Subentrati

Bencivenga 7: una piacevole sorpresa. Impiegato sulla fascia destra offensiva, si dimostra dotato di tanta corsa, sostanza e piede veloce. È il più lesto di tutti al 21’ della ripresa nel raccogliere la respinta di Maio e segnare il gol del 2-0. La sua partita è così, su e giù da quella fascia correndo, rompendo e costruendo. Poco dopo il gol sfiora la doppietta personale incuneandosi perfettamente tra i due centrali ma trovando l’opposizione di Maio.

Luperto 6: bel debutto per il classe 1996. Un paio di anticipi ben fatti che hanno subito tolto il tremolio dell’esordio nello stadio di casa. In bocca al lupo.

Salvi SV

Moriero 6,5: la squadra è un cantiere e lui fa il possibile schierando il miglior Lecce, un Lecce a tante facce specialmente in fase offensiva. Il mercato dovrebbe portargli altri elementi per gestire un gruppo, una squadra, uno stile di gioco a sua immagine e somiglianza, fatto di scambi corti e tanto movimento senza palla.

Gabriele De Pandis.

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