LA PARMIGIANA CLANDESTINA

| 30 Luglio 2013 | 0 Comments

Dopo aver raccontato in giro per il mondo che la parmigiana della nonna va mangiata il quindici agosto a pranzo, Don Pasta, infine invita tutti a partecipare a questo rito collettivo, ancestrale, liberatorio. L’appuntamento è di quelli imperdibili per chi ama le tradizioni gastronomiche, la convivialità e magari desidera passare un bel ferragosto. Una data, una festa che, nella terra d’Otranto, significa spesso aver piacevolmente a che fare con un piatto particolare: la parmigiana di melanzane… quella salentina, quella “pesante”. E proprio a questa deliziosa ricetta, donpasta, assieme a Cantine Menhir Salento e la sua Osteria Origano a Minervino di Lecce hanno deciso di dedicare una giornata inconsueta e speciale, che si snoda attraverso quattro diversi appuntamenti davvero per tutti i gusti.

Il programma – per chi vorrà iscriversi – inizia la mattina alle 11 nei locali dell’osteria Origano (Cantine Menhir Salento in Via Scarciglia 18), il “corso di avvicinamento alla Parmigiana Pesante”, una strabiliante lezione di cucina con ricetta narrata e commentata dal noto “gastrofilosofo” Don Pasta, accompagnato per l’occasione dalla mamma Enrica che darà dimostrazione della preparazione e consigli sulla realizzazione “perfetta”.

Alle 13, ad ingresso gratuito, è previsto il “Consumo Collettivo” della propria creazione culinaria, presso la pineta di Santa Croce (sempre a Minervino di Lecce): un vero e proprio rito popolare, gioioso e coinvolgente, all’ombra dei pini mediterranei che circondano la chiesa rupestre, con musica, letture ed il DJ-set di Andrea Mi. La “Parmigiana Perfetta” sarà premiata da una giuria speciale, che assaggerà e valuterà le migliori parmigiane portate da casa. Tutti sono invitati, naturalmente.

A chiudere la giornata di ferragosto e cantare il definitivo “inno alla parmigiana”, arrivano in serata i due appuntamenti finali. Per la cena si ritorna all’osteria Origano con uno speciale menu a tema “melanzane”, declinate nei diversi modi suggeriti dalla tradizione locale, da assaporare gustando i vini delle Cantine Menhir. E, per concludere questa giornata in bellezza, alle 22,30 lo scrittore e performer Don Pasta, accompagnato dai musicisti Raffaele Casarano e Marco Bardoscia metteranno in scena l’acclamato spettacolo live “La Parmigiana e la rivoluzione” (titolo anche del suo libro best-seller). Don Pasta, fra musica, recitazione e narrazione, si esibirà nel piazzale di Palazzo Scarciglia (ingresso da Via Garibaldi) adiacente all’Osteria Origano. Il biglietto d’ingresso dà diritto alla consumazione di una porzione della Parmigiana Perfetta, due calici di vino e un dessert.

“Cucinare è un atto politico. Lo è la parmigiana di mia nonna, fatta solo in agosto, periodo delle melanzane di stagione. Può esserlo l’evitare di comprare creme fosforescenti spacciate per pappe per bambini”. Questo è l’incipit de “La parmigiana e la rivoluzione. Elogio della frittura e altre pratiche militanti” (Stampa Alternativa). Come John Belushi, Donpasta è in missione per conto delle nonne. Dj e performer dalla buona forchetta e dalla festa assai facile, ha deciso di scrivere il suo Manifesto per una cucina militante dopo aver scoperto che l’Ilva, oltre ad aver ucciso gente, aveva avvelenato di diossina le cozze di Taranto, le migliori al mondo, che la massaia di fiducia non poteva più vendere le sue ricotte bollite in casa tra pecore e bimbi che corrono e che nelle scuole, per il compleanno dei propri figli, non si potevano più portare dolci fatti in casa.

«Se hai un problema… aggiungi olio» è la massima, eredità della nonna, che accompagna da sempre Daniele De Michele alias donpasta.selecter che non cucina mai piatti fuori stagione. Contrario al “fast food” è capace di impiegare dieci ore per fare un sugo come si deve e ne approfitta per raccontare storie, mentre zucchine, peperoni, melanzane fondono nell’olio. Una sorta di road movie in cui sfilano uliveti, strade di notte e mercati rionali, in un’unione di nostalgia, speranza, riflessione, dove la cucina è cultura, profondamente ancorata nella nostra civilizzazione mediterranea. Dj, economista, appassionato di gastronomia. Il suo primo progetto, “Food sound system” è divenuto un libro e uno spettacolo multimediale, in tournée in tutto il mondo dal 2004. A questo ha fatto seguito nel 2009 “Wine Sound System”. Collabora tra gli altri con Paolo Fresu, David Riondino, Alessandro Mannarino, Giobbe Covatta. Scrive per Repubblica, Left, il manifesto, Slow Food. Con Terreni Fertili organizza a Roma l’appuntamento annuale Soulfood, incontro su cibo, arte e sostenibilità ambientale. Vive a Toulouse, dove lavora al progetto United Food of Toulouse (e alle variazioni sul tema come United Food of Rome, Paris, New York).

Category: Costume e società

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