A ORIENTE. IL SOGNO ARABO VISTO DA QUI

| 20 Luglio 2013 | 0 Comments

“FINETERRA 2013”: SABATO A SAN FRANCESCO DELLA SCARPA EVENTO FINALE CON L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA.
E’ all’insegna dell’arte l’ultimo appuntamento in programma di “Fineterra 2013. Storie di paesaggi”, la rassegna promossa da Provincia di Lecce – assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’assessorato provinciale al Turismo e Marketing territoriale, il Servizio provinciale Ambiente, l’Istituto di Culture mediterranee della Provincia di Lecce e la Camera di Commercio di Lecce.

 

Oggi, sabato 20 luglio, alle ore 20, nella sale espositive dell’ex chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce, sarà inaugurata la mostra “A Oriente. Il sogno arabo visto da qui”. Taglieranno il nastro il presidente della Provincia Antonio Gabellone e la vicepresidente e assessore alla Cultura Simona Manca. Parteciperanno alla cerimonia anche il soprintendente al Polo Museale di Napoli Fabrizio Vona e l’attrice Gioia Spaziani.

 

L’esposizione sarà introdotta da Umberto Bile, conservatore del Monumento Nazionale del Girolamini di Napoli e studioso di Domenico Morelli. Nel corso della serata, Gioia Spaziani, volto noto ed affascinante del grande e del piccolo schermo, scelto da importanti registi come Pasquale Scimeca (“Placido Rizzotto”) ed Ettore Scola (“Concorrenza sleale”), leggerà alcuni brani inerenti i temi della mostra tratti da “Viaggio in Oriente” di Gustave Flaubert e altri brani, tra cui frammenti delle lettere del grande pittore orientalista napoletano Domenico Morelli a Pasquale Villari, a cura di Vincenzo Maria Saggese.

 

La mostra, a cura di Brizia Minerva con il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”, sarà aperta al pubblico fino al prossimo 31 agosto.

 

L’allestimento ruota attorno alle suggestioni visive di artisti pugliesi e meridionali che tra Otto e Novecento guardavano a Levante per trovare spunti e riflessioni. Paesaggi desertici, strade e villaggi, palazzi e terrazze, cammelli, figure femminili e uomini avvolti in tuniche e turbanti, sono i soggetti prediletti di queste evocazioni pittoriche che si svolgono tra memorie, reportages fotografici, disegni e dipinti in cui si perdono le effettive dimensioni geografiche e l’Oriente diventa teatro, proiezione, messa in scena, sogno, quindi, dell’Occidente.

 

La selezione di circa trenta opere scelte in area pugliese e meridionale rivela personalità meno conosciute ma anche per questo estremamente interessanti come quella del salentino Vincenzo Valente, figura di artista viaggiatore che svolge la sua attività in Egitto, del biscegliese Leonardo De Mango, il quale trascorre gran parte della sua vita a Istanbul, dello scultore Angelo Cives fino all’attività di Nino Della Notte, un altro salentino sedotto dall’Africa durante la sua esperienza in epoca coloniale.

 

Al fianco di artisti e quadri già noti come “Le ricamatrici Levantine” di Francesco Netti (Santeramo in Colle 1832-1824), la preziosa, eccezionale, presenza di un’opera di Domenico Morelli Arabo che fuma il narghilè, la cui storia si lega al Salento.

 

La selezione di opere comprende anche dipinti, disegni e sculture di  Leonardo De Mango (Bisceglie 1843 – Costantinopoli 1930), Vincenzo Valente (Specchia 1846-Napoli1889), Antonio Piccinni (Trani 1846 – Roma 1920), Vincenzo Marinelli (San Martino d’Agri /Potenza 1818 – Napoli 1892), Angelo Cives (Molfetta 1879 – Roma 1920), Nino Della Notte (Lecce 1910 – 1979), provenienti da collezioni pubbliche e private della regione.

 

La vicepresidente della Provincia di Lecce e assessore alla Cultura Simona Manca spiega: “La mostra è perfettamente inserita nella linea culturale seguita dalla Provincia di Lecce, che con il Festival Fineterra ha voluto e saputo cogliere  ancora una volta l’occasione per parlare di Mediterraneo. Pensata quindi, all’interno di un progetto più ampio, questa bellissima Mostra chiude l’intenso scambio di incontri e collaborazioni che hanno caratterizzato l’entusiasmante viaggio compiuto anche quest’anno con Fineterra”.

 

Il Festival Fineterra si è aperto il 6 luglio scorso con il convegno “Roca nel Mediterraneo” nel Castello di Acaya. La fortezza cinquecentesca è stata scelta come location simbolica per quasi tutti gli eventi programmati perché rappresenta, per la sua posizione geografica e per la sua storia, l’incontro e lo scontro delle culture nel cuore del Mediterraneo.

 

Dedicata all’attualissimo tema del paesaggio, riconosciuto come elemento di valore dall’Unesco, la rassegna si è inserita nel percorso che sta portando il nostro Paese verso l’Esposizione Universale di Milano del 2015. Tra gli appuntamenti, infatti, la conversazione con il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray e il commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala e la videoinstallazione “Landstories” realizzata da “Four in the Morning” per Expo 2015, in occasione  della Biennale di Architettura 2012, a cura di Dario Curatolo, con la regia del direttore di RaiNews24 Monica Maggioni.

 

Altrettanto originali le altre mostre collaterali della rassegna allestite sempre nel Castello di Acaya : “Archeologia e follia” di Riccardo Dalisi (visitabile fino al 30 settembre 2013) e “Intrecci di civiltà” (visitabile fino al 30 luglio 2013).

 

Originale anche la proiezione del cortometraggio del Gruppo Foresta – Studio di architettura “Il Salento, suggestioni e fotogrammi di un territorio”.

 

All’interno del Festival ampio spazio è stato dato alla musica con le quattro tappe del Festival Fisarmonica One Night, organizzato per valorizzare e promuovere uno strumento versatile e poliedrico quale è la fisarmonica e i concerti di Aria Corte, Aedo, Roberto Paci Dalò e Mino De Santis.

 

Di scena anche il teatro e la danza con gli spettacoli “Il pasto della Tarantola” dei Cantieri Teatrali Koreja, “Amor Mortis” di Anna Stomeo e “Madre Mia, pizzica d’amore” con le coreografie di Antonio Corrado.

 

Momento particolarmente significativo della rassegna Fineterra, il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Campi salentina all’artista italo – somala Saba Anglana, voluta dalla Provincia di Lecce, dall’Istituto di Culture Mediterranee e dal Comune di Campi in occasione dei 50 anni dalla Fondazione dell’Unione Africana. Le radici di questa artista internazionale infatti sono salentine, ma la scelta di conferirle la cittadinanza onoraria è stata soprattutto un riconoscimento al talento artistico della cantante e alla sue battaglie per l’accesso all’acqua per le popolazioni africane e in favore delle campagne umanitarie di AMREF nell’Africa Orientale.

 

Da ricordare, infine, anche gli appuntamenti all’insegna della contaminazione creativa tra culture e nazioni attraverso il cibo con “Save the food – Festival dei sapori e dei saperi del Mediterraneo”, tre giorni dedicati a “Cous cous e altre storie”, un vero e proprio viaggio emozionale nelle Terre del cous cous, fra cibo e letteratura e le degustazioni promosse da Coldiretti, tra cui quella con la congolese Victoire Bouna Gouloubi, chef – executive del ristorante l’Incoronata a Milano, che ha voluto donare al Salento una ricetta che mescola sapientemente e in modo assolutamente inedito  prodotti a “chilometro zero” e antiche tradizioni culinarie del Continente Nero.

Category: Cultura

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