E’ LA “FRISEDDHRA” LA REGINA DELL’ESTATE

| 12 Luglio 2013 | 0 Comments

A dire il vero è la regina di ogni estate pugliese e salentina, nella sua essenzialità e semplice povertà, parliamo della “friseddhra” (o frisa, o frisella che dir si voglia), ma in questa estate 2013 lo è un po’ di più per via di una bella coincidenza, da un lato sta per uscire un nuovo libro e ebook per Lupo Editore dal titolo “Una frisella sul mare. Canzoni, ricordi e ricette da spiaggia”, mentre dall’altro, senza alcuna connessione, c’è il brano musicale dal titolo “Me tira na friseddhra” del cantattore salentino P40 di cui è stato da poco pubblicato il video e a cui si ispira il “Me Tira Na Friseddhra Tour”.

“Una frisella sul mare” (Lupo Editore) uscirà in versione ebook lunedì 15 luglio nei digital store mentre esattamente una settimana dopo, lunedì 22 luglio, sarà possibile trovare la versione cartacea in tutte le librerie d’Italia (distribuzione Messaggerie Libri). E’ un’idea a due menti e quattro mani del patron del concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi” e giornalista Pierpaolo Lala e del giornalista, scrittore e musicista Osvaldo Piliego. Nasce dalla consapevolezza di un assurdo paradosso. In quale posto e in quale stagione si mangiano, fino allo sfinimento, cose pesantissime e dure da digerire? La risposta è drammatica: in spiaggia, d’estate.

L’opera è divisa in tre sezioni: canzoni, ricordi e ricette. Tra le canzoni vi è un piccolo repertorio di brani tipici soprattutto degli anni ’80 e ‘90, che sono gli anni (terribili per alcuni, meravigliosi per altri) nei quali è cresciuta la maggior parte dei membri della crew, da Albano e Romina agli 883 passando per Vasco Rossi, Lucio Battisti, Marco Ferradini, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, i Cure, The Smiths e tanti altri ancora. Nella seconda parte numerosi giornalisti, foodblogger e scrittori ripercorrono un lungo tratto della costa pugliese, da Bari sino alla provincia di Taranto, e ci raccontano una Puglia diversa, vista da un’angolatura particolare: quella della tavola apparecchiata in casa o improvvisata in una cabina, sugli scogli o sotto una pineta. Infine, l’ultima parte è dedicata ad una settantina di ricette, in rigoroso ordine alfabetico, perché in spiaggia non esiste la differenza tra antipasto, primo, secondo, frutta, dolce. Le ricette sono recuperate qua e là, rubacchiate on line, suggerite da amici, tradizione di famiglia o selezionate tra i partecipanti alle varie edizioni di Fornelli Indecisi. Infine Manila Benedetto ci spiega le sue teorie sulle cose da bere (e da digerire) mentre a Pino De Luca è affidato l’arduo compito di concludere con un “trattato” sulla frisa. Quasi 200 pagine di note, parole e calorie.

Mentre a descrivere e cantare la frisa in musica, immagini e parole ci pensa l’estroso e satirico cantautore salentino P40 (nome d’arte di Pasquale G. Quaranta) con la divertente “Me tira na friseddhra”, un brano allegro e scanzonato, perfetto per un tormentone estivo in piena regola. La canzone racconta di quello che è l’ “aperitivo salentino” ed è abbinata ad un video particolarissimo, pubblicato da poco, assolutamente da vedere in quanto non solo accompagna le note musicali con immagini accattivanti e capaci di far venire l’acquolina in bocca, ma a tutti gli effetti è una vera e propria guida visiva su come si può preparare e degustare questo buonissimo e antico pasto tipico del territorio, una sorta di “istruzioni per l’uso”.

E poi c’è il “Me Tira Na Friseddhra Tour” che per tutta l’estate porterà le allegre note di P40 in giro per il territorio pugliese nei luoghi e nelle location più varie e colorate, parliamo di una performance che troverà sede presso lidi e spiagge sia nelle ore degli aperitivi salentini che serali, presso le piazze e le diverse sagre, sia lungo le coste che nell’entroterra, e, naturalmente, anche presso i tipici locali (risto-trattorie e “puteche”) dove la frisa è sempre pronta a condire e colorare le tavole dei commensali. Tra questi ultimi impossibile non menzionare “La frisara” sulla costa ionica.

Semplicità, ingredienti naturali e di qualità, forte legame col territorio e con le tradizioni, spiccata attitudine alla socializzazione e alla convivialità …e non stiamo parlando solo della frisella ma anche di tutte le persone che in un modo o nell’altro sono coinvolte in entrambi i progetti.

Category: Costume e società

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