STORIA. ARTE E SAPORI : DUE APPUNTAMENTI DI COLDIRETTI LECCE
Mercoledì 10 luglio, alle 20, nel Castello di Acaya, la Federazione dei Coltivatori Diretti propone uno straordinario viaggio tra i monumenti vegetali del Salento, ovvero gli olivi, e le suggestioni architettoniche di Terra d’Otranto. L’appuntamento, dal titolo “Coltiviamo arte millenaria: gli olivi secolari del Salento”, sarà infatti incentrato sulla “grande bellezza” e l’immensa fascinazione degli oliveti ed in particolare di alcune piante dall’aspetto straordinario e dalla storia altrettanto avvincente. Narrazione parallela sarà quella sul restauro di alcuni “gioielli” architettonici, ovvero le chiese rurali, che assieme agli ulivi concorrono a caratterizzare un paesaggio per molti aspetti unico nel Mediterraneo.
Il giornalista Danilo Lupo converserà, dunque, con l’architetto Fernando Russo, esperto in architettura del paesaggio, e con Michele Doria, presidente della cooperativa Sant’Anna, su “Immagini racconti e leggende degli ulivi millenari del Salento, tra i restauri di piccole chiese rurali, antiche masserie, frantoi ipogei, fino alle grandi cattedrali del Mediterraneo”. La narrazione sarà arricchita dalla proiezione di immagini, tra cui quelle della Chiesa di Santa Maria della Misericordia, detta “dei Battenti” (Galatina), della Chiesa di San Francesco di Paola sul Colle dei Martiri ad Otranto e dei monumentali ulivi millenari “La Regina”, “Il Faraone”, “Leonardo”.
Gusto autentico all’insegna della contaminazione creativa tra culture e nazioni, invece, nel secondo appuntamento targato Coldiretti, sempre nell’ambito del festival Fineterra. Si chiama “Il Salento incontra nel piatto di Campagna Amica i sapori dell’Africa” la degustazione che avrà luogo giovedì 18 luglio, alle ore 21, nella sala comunale del Municipio di Campi Salentina. Coldiretti offrirà un aperitivo ispirato ad una ricetta afro-mediterranea, creata ad hoc per la serata dalla congolese Victoire Bouna Gouloubi, chef- executive del ristorante l’Incoronata (corso Garibaldi) a Milano.
La professionista, cresciuta nelle cucine di chef stellati del calibro di Claudio Sadler, Marc Farellacci e Fabrizio Ferrari, ha voluto donare al Salento una ricetta che mescola sapientemente e in modo assolutamente inedito prodotti a “chilometro zero” e antiche tradizioni culinarie del Continente Nero. Un momento dal forte impatto simbolico che seguirà all’assegnazione della cittadinanza onoraria attribuita all’artista italo-somala Saba Anglana.
L’arte culinaria, con il suo linguaggio universale e unificante, diventa così occasione privilegiata di contaminazioni tra gusti e culture, in un Salento che è da sempre crocevia di storia e popoli, luogo di rara fascinazione dove tutto ha avuto inizio.
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