GUIDO RISPONDE ALL’ACCUSE DI ERRICO GRASSO
L’assessore alle Politiche Ambientali, Andrea Guido, risponde alle accuse lanciate dal presidente del Comitato popolare per le marine leccesi, Errico Grasso
“Vorrei esprimere il mio rammarico nei riguardi dell’intervento apparso ieri su alcune testate giornalistiche riguardante l’ennesima denuncia dei disagi dei residenti delle marine leccesi, in particolare Torre Chianca e Spiaggia Bella, in riferimento a talune situazioni di carattere ambientale e di viabilità stradale.
Mi sembra che sia innegabile la mia continua presenza sul territorio di riferimento. Ormai non passa giorno in cui io non mi rechi personalmente sul posto per verificare la corretta esecuzione degli interventi di pulizia e ripristino allorquando si registra il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti; per scandagliare ogni strada alla ricerca di eventuali problemi di natura igienica; per controllare il corretto svolgimento di ogni intervento di pulizia meccanica e manuale degli arenili; per seguire da vicino ogni operazione di disinfestazione antilarva, antialato, anti pulci, anti zecche, deblattizzazione e derattizzazione; per assicurarmi che i servizi sanitari dei presidi medici stagionali siano effettivamente fruibili e per monitorare l’efficienza idraulica dei canali di bonifica che attraversano tutto il territorio delle marine.
La mia attenzione, la mia presenza e la mia disponibilità nei confronti delle marine leccesi, in particolar modo dell’area che si trova immediatamente a ridosso del Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio, Torre Chianca e Spiaggia Bella in primis, non penso che possano essere messe in discussione, sono sotto gli occhi di tutti. Domenica, ad esempio, sono stato il primo a portare soccorso al cavallo caduto nel canale presso Torre Veneri, e questo perché mi trovavo già in zona proprio per uno dei miei quotidiani sopralluoghi.
I problemi ci sono, ciò è innegabile, e ne sono perfettamente a conoscenza. Per quanto riguarda la problematica delle buche persistenti sulla sede stradale, purtroppo, quella è competenza esclusiva di altri settori, ma so per certo che l’assessore al ramo si è già mosso per individuare una soluzione definitiva.
Per quanto concerne la nota dolente dei canali di bonifica, invece, al signor Errico Grasso, portavoce del Comitato popolare costituitosi per le marine leccesi, probabilmente deve essere sfuggito qualche passaggio. Innanzitutto il mio impegno nei confronti della soluzione del problema è documentato da innumerevoli articoli apparsi su quasi tutti gli organi di stampa locale e regionale dallo scorso aprile ad oggi. Qui si tocca un argomento che per me è prioritario. Le mie pressioni sul Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi, l’istituzione regionale di autogoverno preposta alla manutenzione delle opere di bonifica, risultano ormai essere quotidiane. Il Consorzio, infatti, sarebbe dovuto intervenire da tempo per la rimozione dei detriti che ostruiscono le foci e che causano il ristagnamento delle acque con probabili inconvenienti anche di carattere idrogeologico e le possibili conseguenze legate all’incremento delle zanzare. Non è da escludere che io possa adire le vie legali dopo aver effettuato una vera e propria denuncia alle forze dell’ordine a causa dell’assoluta inerzia dell’Ente Regione”.
“La maggior parte delle problematiche – conclude l’assessore Guido – che si rilevano sulle marine, purtroppo, è causata dall’incuria, dalla distrazione e dalle cattive e incivili abitudini degli stessi residenti oggi riunitisi in comitato popolare. Non voglio dire che tra i 975 iscritti si nascondono coloro che causano gli inconvenienti in questione, ma sappia il signor Grasso, che solo per motivi di privacy non ho reso pubblico l’elenco dei residenti colti in flagranti dai mie Ispettori Ambientali mentre abbandonavano ingombranti non più in buono stato, vecchi o danneggiati e residui del taglio dell’erba (sfalci) e delle potature provenienti dai propri giardini lungo le strade o in aree isolate delle marine. Il mio impegno è continuo, ma se non avviene un radicale cambiamento in termini di abitudini e sensibilità ambientale le soluzioni ai problemi non saranno mai definitive”.
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