SAVINO TESORO: NON CI ARRENDIAMO, VOGLIAMO FARE QUALCOSA DI BUONO di Gabriele De Pandis
È un fiume in piena Savino Tesoro che si presenta in sala stampa per dirimere tutte le questioni relative al futuro in casa Lecce. L’inizio è naturalmente un bilancio sulla stagione passata, campionato sul quale il presidente cerca di sottolineare in ogni caso il lavoro della sua famiglia: “nonostante l’epilogo infausto del campionato io ho fatto il mio dovere. I campionati non si vincono solo con l’entusiasmo, solo con investimenti economici spropositati, noi siamo andati oltre la nostra programmazione economica nonostante che in città giravano molte voci scriteriate sulla nostra mancata solvibilità verso i giocatori.” Il presidente ha continuato il suo resoconto sulla scorsa stagione poi sottolineando il valore anche sentimentale verso la tifoseria di certe operazioni conseguite non appena ha preso il timone del bastimento leccese: trattenere Esposito, Giacomazzi e Jeda. “Sfido qualunque tifoso a pensar bene delle mie operazioni se quest’ultime fossero partite con un’epurazione totale dei senatori”. L’ultimo capitolo sulla stagione appena conclusa è puramente tecnico: “siamo rimasti in serie C anche per una palla a quarto d’ora dalla fine dopo un campionato che di certo non si può qualificare come negativo, con un primo posto per due terzi di stagione”. Il giudizio sulla negatività della stagione se opinabile sul piano sportivo diventa sicuro sul piano economico, in ogni caso il presidente non ha ancora rendicontato economicamente la stagione ma, come si è soliti dire, ha ribadito l’inutilità del piangere sul latte versato in sala stampa. Il presidente poi spazza via ogni dubbio sul suo eventuale disimpegno dal calcio leccese: “noi andremo avanti più carichi di prima e con un pizzico di esperienza in più sperando che ci sia qualcosa in più (rispetto all’anno scorso) anche da chi scenderà in campo. Quest’anno abbiamo il vantaggio di avere maggior tempo di programmazione e soprattutto non c’è l’incertezza della categoria come l’anno scorso.”. Sulla natura della squadra in campo Savino Tesoro segna una cesura rispetto alla stagione precedente: “la squadra sarà composta da un organico di categoria senza investimenti scriteriati, questa scelta ci permetterà di far bene, il mio desiderio dopo la disfatta col Carpi era quello di azzerare ma ovviamente non lo si può fare unilateralmente”. La ripartenza del Lecce, sempre a detta del patron Savino Tesoro, sarà guidata in campo da Martinez, Bogliacino ed eventualmente da Memushaj e Falco, che Tesoro vorrebbe trattenere. La spinosa questione allenatore si riduce ad un ventaglio di tre-quattro nomi, considerato che l’opzione Carmine Gautieri sembra essere saltata in quanto all’allenatore ex Lanciano sono vicine numerose società di B intente a programmare il salto nella massima categoria ed addirittura l’Under-21 ora guidata da DevisMangia. I candidati per la panchina rimangono quindi prevalentemente l’idolo dei tifosi Checco Moriero, Davide Dionigi e quel Giuseppe Giannini che tanto bene ha fatto nel Gallipoli. Il discorso del presidente è inevitabilmente planato su eventuali riforme dell’area societaria e tecnica: “mio figlio non sarà assolutamente affiancato da un direttore sportivo che gestisce i miei capitali, io difficilmente li faccio gestire a terzi”. Sulla presenza di altre figure in società Tesoro ha sottolineato il lavoro svolto dalla sua famiglia anche nelle questioni puramente logistiche e quasi pedagogiche come quelle relative alle vicissitudini dei giocatori in giro per locali leccesi. Su tutto il meccanismo dell’U.S. Lecce pesa poi la mancata ricezione del paracadute finanziario che la Lega Calcio stanzia alle società che scendono di categoria. Sull’eventuale e remota ipotesi del ripescaggio in serie B non si fa altro che ribadirnel’impossibilità perché il Lecce, colpito da illecito sportivo nella scorsa stagione, non può godere del ripescaggio per 5 anni. Il presidente, seppur deluso dal fallimento dell’obiettivo serie B tramite i playoff, è apparso voglioso di mettersi in campo per continuare il suo progetto Lecce, che prenderà forma nei prossimi giorni con la decisione della guida tecnica che, come ribadito prima, sarà affidata probabilmente ad uno tra Giannini, Moriero e Dionigi. Gabriele De Pandis
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