“REGATARE OLTRE LE BARRIERE”, COME ULISSE
Alba Mediterranea, ha confermato il secondo posto della categoria multiscafo con il catamarano Maui. Regata difficile ed emozionante a causa delle difficili condizioni meteo marine, con vento forte a 24-25 nodi. La partenza quest’anno ha subito un rinvio per via del vento di burrasca che soffiava sul tracciato. Era prevista per il 12 Giugno alle ore 13.00, ma siamo partiti il giorno dopo alle ore 6.00. Dopo aver mollato gli ormeggi dal porto di Brindisi, arrivati sulla linea di partenza, con il vento che soffiava a 20 nodi, abbiamo cominciato la nostra gara insieme ai Maxi come Idrusa, Sistana e Moonshine. L’altra imbarcazione, armata da Alba Mediterranea, Gioiamia, è partita insieme a tutte le altre categorie, dopo dieci minuti.
Appena dopo il traguardo, il vento ha messo immediatamente a dura prova gli equipaggi, subito abbiamo cominciato le manovre per alzare lo spinnaker; prova e riprova lo skipper Patrizio si è accorto che una cima si era impigliata sull’albero della vela, due erano le soluzioni, rinunciare ad issare lo spinnaker, oppure imbragare qualcuno e salire sull’albero; l’unico volontario per la seconda soluzione è stato Patrizio che dopo essere stato imbragato è stato “issato” da Mimmo e Francesco; il vento forte e le onde altissime hanno messo a dura prova il sangue freddo di Patrizio ma grazie alla forza di Francesco ed alla perizia di Mimmo tutto è andato bene, Patrizio è sceso ed abbiamo issato lo spinnaker. Immediatamente, consapevoli di aver perso almeno una mezz’ora, abbiamo cominciato a puntare il primo catamarano Iside; con grande maestria ed esperienza sia Patrizio che l’aiuto timoniere Fabio hanno egregiamente motivato l’equipaggio a fare manovre aggiuntive per migliorare le performance di MAUI: “pompare” randa e spinnaker al comando dello skipper in concomitanza dell’arrivo dell’onda, quest’attività fatta per oltre 5 ore ci ha portato a ridosso di ISIDE, ci mancavano circa 100 metri; il vento forte e le raffiche continue hanno determinato, intorno a 54 miglia percorse, la rottura dello spinnaker, erano circa le 12.30 – 54 miglia, su 105, percorse in sei ore e mezza, eccezionale andatura con punte di 10 e 11 nodi con una media di 9. Quest’episodio, ha in un primo momento demoralizzato l’equipaggio, poi ci ha motivato ancora di più, in quanto abbiamo alzato nuovamente il fiocco e proseguito ad una velocità inferiore ma con tanta voglia di continuare a fare la nostra parte. Finalmente alle 01.05 ora locale abbiamo tagliato il traguardo con Maui, mentre Gioiamia, a 10 miglia dalla fine, ha dovuto accendere i motori, comunicando al comitato il ritiro, l’equipaggio era stremato dalla dura regata.
Come Ulisse, come Cristoforo Colombo abbiamo voluto regatare oltre le barriere, abbiamo voluto sperimentare come la vela e la navigazione in mare possono essere utilizzati come strumenti di inclusione sociale. Con questa esperienza abbiamo messo in condizione 6 ragazzi (5 dell’ambito sociale di Galatina ed 1 dell’USSM di Lecce) di vivere un’entusiasmante avventura; dal nostro punto di vista lo svantaggio non è altro che un’occasione persa, mancata. Con questo progetto non abbiamo voluto portare in barca dei ragazzi svantaggiati, non abbiamo voluto metter in campo un’attività ludica o ricreativa ma abilitativa, abbiamo voluto mettere alcune persone nelle condizioni di imparare a fare delle cose straordinarie, impensabili che mai avrebbero sognato o immaginato di fare, a causa di vari motivi e circostanze. Abbiamo definito un obiettivo (Corfù) ed abbiamo creato un percorso finalizzato a raggiungerlo. Attività in aula, uscite in mare, conferenza stampa di presentazione dell’equipaggio a San Foca, partecipazione alla festa a Brindisi la sera prima della partenza, il trasferimento delle imbarcazioni da San Foca a Brindisi, la presenza allo stand a Brindisi di Alba Mediterranea, l’eccezionale cena a Brindisi come ospiti degli amici di Assonautica Nazionale, grazie ad Alfredo Melcarne, la presenza in banchina a Brindisi e a Corfù, le cene comuni, la navigazione, l’arrivo, la ripartenza, la tappa ad Othoni ed il rientro a San Foca. Il tutto è stato utilizzato come metafora della vita reale. Così come nella navigazione, anche nella vita occorre fissare una meta da raggiungere, bisogna organizzare e pianificare tutte le azioni per raggiungere l’obiettivo, è necessario individuare l’equipaggio (relazioni umane) con cui intendiamo raggiungere l’obiettivo, è necessario fare la cambusa (individuazione strumenti) per non morire di fame prima di raggiungere l’obiettivo, occorre essere preparati in caso di cattivo tempo o mare grosso o vento forte, nella vita reale esistono le criticità e gli imprevisti e come succede in mare bisogna intervenire immediatamente per affrontarli per continuare a navigare. Su questa alternanza tra realtà e metafora ha preso corpo il progetto e si è concluso dando la possibilità a 5 valorosi marinai (Luigi, Alessandro, Francesco, Diego e Marco al comando degli skipper Patrizio ed Ilario) di vivere un’emozionante avventura ma soprattutto di “imparare” che i sogni impossibili a volte esistono e si avverano anche. Hanno partecipato naturalmente operatori e volontari di Alba Mediterranea.
L’attività che svolgiamo rientra all’interno della sperimentazione finalizzata a verificare l’efficacia delle metodologie e degli strumenti utilizzati in questi percorsi, i risultati, ancora poco significativi, ci stanno dando ragione: le persone inserite in un contesto nuovo, come quello della navigazione a vela promuove il senso di responsabilità all’interno del gruppo, le competenze personali nel problem solving, la comunicazione, il coraggio, la tempestività nelle decisioni e di conseguenza l’autocontrollo e l’autonomia personale. In altre parole l’esperienza velica diviene il promotore per l’attivazione di una riflessione psicologica volta allo sviluppo ed al cambiamento. E’ questo che intende fare Alba Mediterranea: verificare il grado di sviluppo e di cambiamento, verificare l’impatto sul benessere psoco-fisico di coloro che sono inseriti all’interno del progetto.
Hanno contribuito e collaborato alla realizzazione del progetto: i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina e della Rete Informagiovani Sociale, l’Istituto Immacolata A.S.P. di Galatina e il Servizio NetAbility, il CGM – Centro Giustizia Minorile Puglia e l’ U.S.S.M. – Uff. Servizi Sociali Minori di Lecce, il CSV Salento, il Circolo della Vela di San Foca, il Porto Turistico Marina di San Foca, il Circolo della Vela di Brindisi, i Comuni di Galatina, Sogliano Cavour e Melendugno, il Banco delle Opere di Carità di Puglia, i F.lli Pulimeno Gomme di Corigliano, Martano e Carpignano, l’Unipol Assicurazioni di Melendugno e Terranova di Casarano.
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