LE PAGELLE: LECCE-CARPI

| 16 Giugno 2013 | 0 Comments

Benassi 6: fa il suo e (più o meno) bene. Nel primo tempo risponde presente a tutte le palle che piovono nell’area giallorossa. Solo brividi lungo la schiena poi nelle occasioni create dal Carpi nei primi 45’. Nel secondo tempo comincia discretamente e sulla scia dei primi 45’. Non ha colpe sull’episodio del 28’ della ripresa che vale la serie B per il Carpi: la barriera si apre ed il missile diKabine permette il tripudio degli emiliani. Nel finale Max ci mette del suo per evitare la capitolazione tenendo a terra due missili del forte terzino Letizia, giocatore che merita altri palcoscenici.

 

Diniz 5,5: soffre da morire nel primo tempo a marcare Di Gaudio nonostante sia costantemente aiutato da Vanin in ripiegamento. L’esterno sinistro palermitano lo costringe anche al giallo. Va meglio nella ripresa con due recuperi pazzeschi sullo stesso Di Gaudio che passa di meno dalle sue zone. Peccato che i suoi magistrali recuperi siano seguiti da azioni sterili.

 

Ferrario 6: deve occupare il posto di Martinez, non sbaglia niente sulle palle alte ed in generale vincendo alla lunga lo scontro tra titani con Della Rocca. Si prende un’ammonizione ai limiti della stupidità prendendo il pallone con la mano essendo convinto di un fallo a suo favore. Non gli si può rimproverare niente anzi è utile il suo apporto di comunicazione per la linea difensiva. Il fallo suConcas spalle alle porta al 28’ della ripresa si poteva risparmiare?

 

Giacomazzi 6,5: spostato al centro della difesa a seguito della defezione di Esposito nel riscaldamento, si disimpegna da campione chiudendo su Della Rocca e Concas. È uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca. Al 31’ la chiusura che vale un gol. Meriterebbe mezzo voto in più ma l’errore al 13’ del secondo tempo, quando gli sfugge Della Rocca  in modo troppo facile, toglie il pieno elogio alla sua partita.

 

Tomi 5: Pasciuti e Concas operano nelle sue zone ma più che le scorribande degli esterni carpigiani i suoi problemi sono causati dall’atteggiamento rinunciatario e timido. Sembra giocare con un peso addosso che gli fa tenere imballate le gambe e non gli fa percorrere la fascia come sa. Sufficiente a tratti nelle chiusure, continua il patatrac mettendoci solo tanto nervosismo nella ripresa e niente più.

 

Vanin 6: gioca dal 1’ a causa dell’infortunio patito da Esposito nel riscaldamento. Fa il suo mettendoci i suoi mezzi: tanta corsa e copertura di campo. La sua partita alla fine risulta senza infamia e senza lode. Ci mette tantissima corsa e quantità però, purtroppo, per prendere le redini del centrocampo oggi ci voleva altro. Non ha poi il guizzo offensivo che magari avrebbe potuto ri-spaccare la partita.

 

Bogliacino 6,5: segna il gol dell’illusione giallorossa al 2’ con una traiettoria arcuata da fuori area beffarda per il portiere Sportiello. Gioca qualche metro dietro e non può accendere la luce in fase offensiva come di solido fa e come vorrebbe fare. La sterilità offensiva non è attribuibile al suo apporto. Lecce lo ricorderà come un bel giocatore utile a far girare la squadra.

 

De Rose 6: si tuffa ardentemente nel gozzoviglio di maglie bianche a centrocampo disimpegnandosi anche senza uscirne sconfitto. Il suo gioco offensivo consiste nei canonici due tocchi utili ad allungare la squadra. E’ l’uomo della discordia del gol diKabine: esce troppo presto e male dalla barriera permettendo al pallone di passare il muro giallorosso ed insaccarsi in rete.

 

Falco 6,5: inizia molto in sordina a causa della marcatura francobollata del terzino Sperotto. Col passare del tempo conquista spazio, fiducia nei suoi mezzi e gamba. Decide di spostare il suo raggio d’azione dalla canonica fascia ad una zona più ampia che comprende tutta la trequarti offensiva di campo. Nella ripresa la musica cambia: da urlo due sue discese tra il 21’ e il 25’ iniziate con magie tecniche da spot pubblicitario. È giovane, ha grandi mezzi, meriterebbe il salto di categoria?

 

Foti 4: la controfigura di Salvatore Foti di inizio campionato. Peccato che il match di oggi però sia più importante dei match della regular season. Non ne azzecca una: Gagliolo e Poli hanno vita facile con lui oggi. Fa tutto ciò che una punta centrale non dovrebbe fare cadendo nelle trappole dei difensori centrali carpigiani.

 

Chiricò 4: spocchioso, palleggiatore innamorato e giocoliere disperato. Fa bene (ogni tanto) le prime giocate ma, invece di appoggiare al compagno ed attaccare lo spazio, si ostina nel cercare dribbling e numeri su Letizia che gli alza un muro di cinta davanti. È determinato si, vedasi tiro a sorpresa cercato dopo soli 7 secondi dal calcio d’inizio, ma in una partita così non si sprecano tanti palloni. Ha anche due occasioni per la realizzazione personale ma, al 22’ ed a metà ripresa, tira alle stelle.

 

Fatic 5,5: sostituisce Falco occupando il ruolo di mezzala sinistra irrobustendo la mediana per cercare di portare l’1-0 fino al 90’. Il progetto di Gustinetti viene poi distrutto dal gol di Kabine ed il montenegrino si trova ad improvvisarsi mezzala offensiva con scarsi risultati risultando dominato dai veloci centrocampisti carpigiani.

 

Chevanton 6: non doveva essere della partita, va in panchina a seguito della defezione di Esposito e si trova in campo al 36’ della ripresa per l’assalto disperato. Gioca con un tutore che gli tiene ferma spalla e braccio eroicamente ricordando Pelè in “Fuga per la vittoria”. il suo ingresso auspica la palla buona su calcio piazzato ma nulla avviene. Squarcianti le sue lacrime al fischio finale. È l’unico che quest’anno può uscire a testa alta.

 

Bustamante SV: entra per l’eventuale forcing finale ma il peso del suo apporto è vicino allo zero.

 

Gustinetti 6,5: le assenze di massa gli rendono le scelte quasi obbligatorie. La partita si mette subito sul binario giusto ma ilLecce soffre tanto nel corso del match. Gustinetti apprende il leitmotiv e cerca di irrobustire la squadra per portare il match alle lunghe. Kabine rompre tutto il castello del tecnico bergamasco. Non gli si può dire niente in merito al suo lavoro, ha tentato di curare con la medicina del sacrificio e del lavoro le prestazioni di un gruppo già altamente compromesso e poco produttivo. In bocca al lupo per il futuro mister!

 

 

Gabriele De Pandis

 

 

Tags:

Category: Sport

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.