UNA VOLTA TANTO E’ IL SINDACATO AD ESSERE DISCRIMINATO
Anche la casta dei sindacalisti, qualche volta, viene trattata al pari dei comuni mortali, e allora, giustamente si grida allo scandalo.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota della UIL.
” Il diniego dell’autorizzazione all’assemblea manifestato dal rettore, rappresenta un grave atto di interferenza nelle dinamiche sindacali sancite dallo statuto dei lavoratori. Tale interferenza è di una gravità preoccupante, in quanto interviene come un monito alle organizzazioni sindacali; come un segnale minaccioso per la serenità dei candidati, dei lavoratori e degli studenti, chiamati a maturare il consenso in un clima che alimenta lo scontro sulle posizioni a detrimento del confronto democratico sui contenuti.
Con queste premesse, non è possibile immaginare un confronto sereno fra i programmi dei candidati e le attese dei lavoratori. Condividiamo pertanto, le preoccupazioni e le posizioni espresse nella vicenda da parte di tutti i candidati: tanto quelle di chi ha confermato l’adesione all’assemblea, quanto quelle dei candidati che hanno inteso soprassedere, dimostrando senso di responsabilità e conservando il controllo della situazione. Promuovere taluni candidati e bocciarne altri sull’onda delle interferenze istituzionali, rappresenta un esercizio estemporaneo e una fuga in avanti che non contribuisce alla formazione serena del consenso, ma che alimenta il protagonismo del vecchio establishment.
I candidati andranno giudicati in base ai programmi, ma anche e soprattutto in funzione dei loro trascorsi e delle posizioni istituzionali assunte in ordine alla trasparenza, in ordine all’acquiescenza sulle scelte sbagliate dell’attuale governo e in ordine alle posizioni assunte in tema di democrazia e di partecipazione da parte dei lavoratori e degli studenti. Non ci sono né buoni né cattivi se non alla prova del dialogo e del confronto. Chiunque paventi i pregiudizi e i rischi di aggressioni mediatiche nel rapporto con le organizzazioni sindacali, probabilmente è d’accordo con chi oggi nega le assemblee, nel tentativo di eludere i conti con la storia.
La UIL a ogni livello, invoca il rispetto della terzietà da parte del decano e denuncia il rischio di adulterazione della campagna elettorale, causa l’incombenza sinistra di una figura di potere che, servendosi del decano, tenderebbe a interferire con i futuri equilibri di governo dell’Università del Salento. In tal senso chiediamo che i candidati chiariscano ai lavoratori, agli studenti e al territorio, le loro eventuali contingenze con le politiche adottate dal rettore, in attesa di un indifferibile confronto con le organizzazioni sindacali sui contenuti e sui programmi”.
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