DONATELLO PISANELLO: PRESENTA IL NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO “SOSPIRI E BATTITI”
Venerdì 31 Maggio (ore 20 – ingresso gratuito) presso le sale del Castello Baronale di Felline (Le), nell’ambito della cerimonia di chiusura di “Primavera d’autore 2013”, si terrà la presentazione di “Sospiri e battiti”, nuovo lavoro discografico di Donatello Pisanello, pubblicato da Fonosfere by Dodicilune e distribuito da IRD. Musicista autodidatta, ricercatore di tradizione popolare salentina, animatore di numerosi progetti, compositore di colonne sonore, Pisanello condivide tuttora la sua esperienza artistica e musicale con Officina Zoè di cui è stato fondatore insieme a Cinzia Marzo e Lamberto Probo. Il tamburellista è al suo fianco anche in questa nuova avventura insieme ad Angelo Urso (contrabbasso) e Pierpaolo Caputo (viola da gamba).
“Nella maggior parte dei casi ho usato un semplice organetto a otto bassi, il più schietto e tradizionale che possa esistere, perché sono sempre convinto che ha ancora tanto da dire”, precisa Pisanello. “La tecnica conta poco in questo cd, ho preferito lasciarmi trascinare dell‘emotività più incosciente. Infatti, ho registrato prima di tutti, da solo; poi si sono inseriti gli altri secondo le emozioni che sono riuscito a scatenare. Sento che mi rimproverano di non appartenere a nessuna scuola, ma questo non è vero: semplicemente non appartengo alle loro scuole”, sottolinea il musicista salentino. “I non allineati hanno sempre una vita dura ma questo conta poco quando lo sguardo è rivolto al Cielo. Io non sono niente, solo uno strumento nelle mani di Lui e, come disse Rumi, se pur ho scagliato una freccia, io non sono che l’arco e Iddio l’arciere”.
Pisanello, nato in Belgio nel 1961 da emigranti italiani, dopo la laurea in Filosofia si dedica all’approfondimento del rapporto tra musica e filosofia. Chitarrista e mandolista, è conosciuto, sopratutto, per il contributo dato alla riscoperta dell’organetto nel Salento e per aver creato uno stile personale basato sulla tradizione popolare nativa interferente con elementi provenienti dalla musica moderna e contemporanea come il minimalismo, la psichedelia e la sperimentazione. Tutti elementi presenti in questo intenso lavoro discografico dove l’organetto gioca e si rincorre con il contrabbasso e, in alcuni brani, è affiancato dalla viola da gamba e dal tamburello.
“C’è un bellissimo verso di una canzone dei Buzzcocks, un gruppo punk esistenziale molto amato negli anni 70 e oltre”, spiega Pisanello, “che sintetizza perfettamente lo spirito della mia musica e di questo cd in particolare: “I guess it’s just the music that brings on nostalgia for an age yet to come” (Credo che solo la musica porti ad avere nostalgia per un’epoca che deve ancora venire). L’organetto è lo strumento che meglio riesce a farmi esprimere questo sentimento utopico, ma non nel senso di sogno irrealizzabile (ou-topos) quanto di quello legato ad una avvenire ebbro di felicità (eu-topos) al quale i nostri cuori anelano e che sappiamo possibile, realizzabile. C’è sempre un sentimento di nostalgia accompagnato da una melanconia, malattia tipica delle sensibilità occidentale”.
Nove brani inediti e strumentali molto intensi per circa 45 minuti di musica da ascoltare e metabolizzare. Si parte con una “Serenata senza effetto” e “La scorza e il nocciolo”, di guenoniana memoria, un monito a non fermarci mai all’apparenza; “Il valzerosa” è dedicato espressamente alla madre mentre “Sospiri e battiti” nasce come momento di completa dissolutezza emozionale, “un vorticoso delirio senza uscita che spesso suono per ore senza più pensare a quello che sto facendo”, sottolinea l’autore; “Quel giorno se verrà” è una tenera melodia nata osservando i nipoti mentre disegnavano; “Il crimine dell’organetto” è un’indecifrabile sogno in cui l’autore riesce ad afferrare solo il distaccamento dalla sua condizione esistenziale attraverso una proiezione verso una situazione “mistica”; “L’ultimo treno vuoto” è il viaggio del solitario nella società dove le gomme sono preferite alle rotaie; “Tramonto ionico” è un omaggio al Golfo di Taranto, fino a non pochi decenni fa una delle insenature più belle del Mediterraneo e alla sua città, un tempo sede di una delle scuole filosofiche più profonde dell’antichità, quella Pitagorica; chiude il cd “Aspettando la luna”, cioè quell’attimo in cui tutto si ferma, si riposa, per assaporare ogni tabù evanescente di fronte ad una luna che dall’alto sembra osservarci con un misto di pietà e misericordia, nella docile melanconia dell’esserci scoperti miserabili nomadi.
Category: Costume e società