Riceviamo e con piacere pubblichiamo.
<< Da qualunque angolazione politica si osservi questo momento epocale, con la morte di Giulio Andreotti il nostro paese perde uno statista indiscusso e un protagonista della storia politica nazionale, europea e internazionale, dal dopoguerra agli anni 90.
Presidente del Consiglio nei mesi del rapimento Moro, con il Paese sull’orlo della guerra civile, Andreotti e’ stato abile districatore di vicende internazionali e autore di mediazioni estenuanti, materie in cui era fortissimo, oltre che uomo di un partito, la DC, che ha segnato la storia della nostra Repubblica >> .
Antonio Gabellone
Presidente della Provincia di Lecce
(cdr)
Era il rappresentante di quella classe politica cosiddetta cattolica che si era formata frequentando il Vaticano, e avendo come santo di riferimento, non Francesco D’Assisi nè Tommaso D’Aquino, ma, Niccolò Macchiavelli ed il suo manuale, il Principe.
Fu considerato tra gli uomini più cinici della democrazia Cristiana, e per questo tra i più intelligenti.
Ha trascorso la sua vita abbarbicato agli scranni del Parlamento italiano, ricoprendo i più disparati incarichi, per cui ciò che oggi l’Italia ha, nel bene e nel male, lo deve ad Andreotti e a uomini come lui, che fecero del potere la loro ragione di vita.
Sua è la frase ” il potere logora…chi non ce l’ha”.
Che il Signore lo abbia in gloria.
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