Lo straniero e il teatro
Sono arrivati da Germania, Lettonia, Turchia, Bulgaria, Francia, Grecia, Albania, Spagna, Inghilterra, Ucraina, i paesi di provenienza degli attori professionisti che fino alla prima settimana di maggio, sono nel Salento, ospiti in residenza del progetto Hospitality Otherness Society Theatre, per la fase conclusiva del lavoro di alta formazione che si concluderà con la produzione di uno spettacolo teatrale, il 5 maggio, al tramonto, sulla spiaggia di Torre Chianca, a due passi dal Bacino dell’Idume, con un convegno a cura dell’Università del Salento il 6 e 7 maggio, e con una rassegna teatrale nelle Terre d’Arneo.
Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa, a Palazzo Adorno, presenti l’assessore alla Cultura della Provincia di Lecce Simona Manca, il Presidente del Gal Terra d’Arneo Cosimo Durante, il professor Davide Borrelli dell’Università del Salento, e il coordinatore artistico del progetto Fabio Tolledi, direttore artistico di Astràgali Teatro.
Sostenuto da un nutrito e prestigioso partenariato “H.O.S.T. – Hospitality, Otherness, Society, Theatre” (progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Cultura 2007-2013, coordinato dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’uomo dell’Università del Salento, con la direzione artistica di Astràgali Teatro e in collaborazione con International Theatre Institute UNESCO di Parigi, Satiriko Teatro di Nicosia, Teatro di Zante, Università di Cadice, Babelmed, Provincia di Lecce, Gal Terra d’Arneo) si è snodato lungo alcuni luoghi simbolo del Mediterraneo, Cadice, Isole Ionie, e poi ancora Nicosia e Parigi, e adesso Salento. Luoghi un tempo segnati profondamente dall’esperienza della emigrazione e, negli ultimi decenni, da quella altrettanto densa e complessa della migrazione e dell’accoglienza, nelle forme spesso brutali e disumane che siamo abituati a conoscere.
E dunque narrazione e teatro, ricerca sociologia e ricerca artistica sono nel progetto le sponde entro cui si è dipanata e si sta dipanando l’esperienza, caratterizzata da un lavoro di ricerca sul campo delle storie migranti, e di tessitura artistica nei workshop e nelle residenze. E che, proprio nella fase finale, sarà punteggiata da numerosi appuntamenti. Insieme alla residenza artistica, dal 23 aprile al 5 maggio, infatti, la presentazione in prima assoluta il 5 maggio dello spettacolo teatrale Metamorfosi, il convegno curato dall’Università del Salento il 6 e 7 maggio Per una sociologia del Mediterraneo, la rassegna teatrale dall’11 maggio nelle Terre del Gal Terre d’Arneo La terra dei teatri.
“Un progetto estremamente interessante”, ha sottolineato in conferenza stampa Simona Manca, “che proprio nella necessità di interrogare l’esperienza della migrazione parla di noi, della nostra storia, di quella dei nostri paesi così segnati per decenni proprio dall’esperienza dell’emigrazione, e poi di questi ultimi venti anni in cui il Salento è stata terra di accoglienza, di ospitalità, di relazione con l’altro”.
Così, se Cosimo Durante ha avuto buon gioco nell’evidenziare il ruolo forte e centrale della cultura e della pratica artistica nel costituire valore per il Salento, tasselli fondamentali di una logica dello sviluppo e del futuro, Davide Borrelli ha saluto il progetto, il lavoro di ricerca sociologia coordinato dall’Università del Salento, e le due giornate del convegno Per una sociologia del Mediterraneo, quasi “come un ritorno alle origini” della pratica sociologica, nella necessità di cogliere dalla viva voce di uomini e donne storie e narrazioni necessarie per comprendere il reale e la storia/le storie.
“La relazione con Astràgali”, ha proseguito Cosimo Durante, “in tutti questi anni, e lo dico anche ricordando i numerosi progetti europei realizzati in collaborazione con la Provincia, è stata proficua di incontri e di occasioni, tutte di eccezionale qualità e di grande bellezza. Per questo come Gal Terra d’Arneo abbiamo abbracciato l’idea del progetto, che ci auguriamo possa proseguire anche successivamente con lo stesso partenariato, magari allargandolo ad altre realtà internazionali di uguale rilievo, lavorando insieme su un’idea di rassegna che potesse legare la particolarità della nostra terra e dei suoi luoghi ad alcuni momenti spettacolari di grande suggestione”.
“Per la fase finale del progetto sono giunti attori professionisti da moltissimi luoghi del mondo e la mescolanza delle lingue e delle culture è, ancora una volta, uno dei segni forti del nostro lavoro”, ha ricordato Fabio Tolledi. “Nelle esperienze in residenza che abbiamo attraversato le parole chiave sono state molte, nostalgia, destino, nome, irreparabilità, ritorno, e ci è chiaro come l’esperienza della migrazione sia soprattutto un esperienza del doppio, della doppia estraneità, del doppio sradicamento. Il migrante è straniero al luogo di origine, ed è straniero nelle terre in cui arriva, che attraversa, nelle lingue che parla. E dunque, che cos’è un luogo, se guardato con gli occhi di una donna o di un uomo migranti? Qual è il destino di un nome? Qual è lo spazio della storia muta, e come si lega, l’essere muto alla mutazione, alla trasformazione? Per questo abbiamo scelto un testo poetico bellissimo e inquieto come Metamorfosi, perché l’esperienza della trasformazione è centrale e cruciale”.
Metamorfosi, che sarà presentato, in collaborazione con il Comune di Lecce, in prima nazionale assoluta il cinque maggio, al tramonto, sulla spiaggia di Torre Chianca, alla foce dell’Idume.
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