LE PAGELLE DEL LECCE a cura di Gabriele De Pandis
Benassi 6: altra partita da spettatore non pagante per il numero 1 giallorosso. Nel primo tempo svolge soltanto l’ordinaria amministrazione. Nella ripresa il leitmotiv non cambia ma in più si scalda i guanti sulle conclusioni a rete del bravo Bracaletti. Cerca di farsi notare uscendo palla al piede alla fine della ripresa rischiando il peggio.
Diniz 6: solito ordine elementare in fase di copertura, ad inizio partita pecca nel perdersi Finocchio. L’azione poi , per fortuna del Lecce, sfuma. Al 10′ firma un “gol di difesa” intercettando in scivolata una palla diretta a Montini pronto a battere a rete. Nella ripresa cerca di concedersi qualche libertà di più in fase offensiva ma il risultato è un po’ un pastrocchio.
Martinez 6: non è chiamato a svolgere gli straordinari come le recenti esibizioni ma non pecca in errori di concentrazione. Cerca l’intuizione magistrale con lanci a scavalcare il centrocampo ma le punte non riescono a cogliere. Partita di leggero riposo per il difensore costaricense.
Di Maio 6,5: più sicuro di domenica scorsa, gioca con una tranquillità fuori dal suo trend stagionale. Puntuale negli interventi dimostra buona dimestichezza nel passaggio lungo infatti nel primo tempo riesce ad imbeccare per 3 volte con successo Pià e Falco. In scioltezza anche nella ripresa anche quando la FeralpiSalò cerca di premere sull’acceleratore.
Fatic 6,5: continua la serie positiva dell’esterno montenegrino. Non è fiammeggiante in fase offensiva ma è attento e sempre pronto in marcatura sui pericolosi uomini offensivi Bracaletti e Ilari. Si disbriga bene in ogni spinosa situazione difensiva anche quando Giacomazzi lo mette in difficoltà con un campanile difficile. Acuto all’86’ quando, da una sua discesa, imperiosa rischia di nascere il 4-0 poi sprecato da Bogliacino
De Rose 7: corsa, sostanza ed oggi anche qualità, immensa qualità nei piedi. Lanci illuminanti, passaggi spaccadifese e presenza ovunque, nel primo tempo è il signore indiscusso del centrocampo. Ci mette lo zampino nella mischia da cui nasce il vantaggio. Da applausi la discesa palla al piede al 39’ dove percorre 80 metri partendo dalla difesa cogliendo impreparata la retroguardia bresciana. Nella ripresa cala sull’aspetto tecnico ma compensa con un’immensa sostanza tappando tutti i buchi creati dalla superiorità numerica degli azzurroverdi a centrocampo.
Giacomazzi 6,5: la squadra con lui è un’altra cosa. Dà sicurezza ai compagni di reparto e cerca di incidere maggiormente sulla partita concedendosi frequenti scorribande nell’area bresciana. Non perfetto in fase di rifinitura. Nella ripresa arretra sensibilmente il suo raggio d’azione e contiene con maestria i tentativi della FeralpiSalò. Illuminante al 70’ l’assist per Mino Chiricò che viene messo davanti alla porta.
Memushaj 6,5: fonte di gioco essenziale. All’8 è il firmatario del cross calibrato dove Leonarduzzi compie la frittata servendo Jeda che a sua volta spreca. È sempre presente nelle azioni del Lecce e non dà punti di riferimento alla retroguardia bresciana. Sale in cattedra col passare dei minuti dispensando assist per le punte che sprecano (Falco al 36’ e Jeda al 53’).
Falco 6,5: ancora toni maggiori per il talentino di Pulsano. A differenza della totalità delle precedenti esibizioni cerca di ricever palla al centro e tagliare la difesa bresciana per vie centrali. È suo il corner su cui Tantardini infila il proprio portiere. Al 30’ , servito da Memushaj, attende un secondo di troppo prima di tirare. Nonostante tutto la sua prestazione è più che positiva in quanto si accolla le maggiori attenzioni della difesa della FeralpiSalò. Esce tra gli applausi al 63’ per far posto a Chiricò.
Jeda 5,5: la nota semi-negativa della giornata. All’8’ colpisce debolmente di testa dopo la frittata di Leonarduzzi: Branduani abbranca e ringrazia. Bravo nei lavori di sponda per gli esterni alti, compie il secondo erroraccio della giornata al 53’ quando , servito da Memushaj, si fa recuperare da Magli che non gli permette di calciare in tranquillità. Un passo indietro rispetto a Reggio Emilia. Di certo non la sua migliore stagione per cinismo.
Pià 6,5: un gol e mezzo per lui. Crea scompiglio nell’area bresciana in occasione dell’1-0 e firma il gol del raddoppio-tranquillità sfruttando l’infortunio difensivo del portiere Branduani che, nel tentativo di rinviate, lo serve quasi comodamente permettendogli il dribbling e l’appoggio morbido in rete. Tanta volontà e sacrificio per l’argentino che è costretto ad uscire al 45’ a causa di un infortunio muscolare.
Bogliacino 6: subentra a Pià e gioca l’intera ripresa dove il Lecce però ha già parzialmente tirato i remi in barca. Di conseguenza si limita a trotterellare in fase offensiva privilegiando l’attenzione in fase di costruzione. Spreca il 4-0 tirando sul portiere da buona posizione.
Chiricò 7: è entrato nel momento più adatto a lui: FeralpiSalò alla ricerca della riscossa ed ampi spazi per la sua corsa e per il suo dribbling. Subito letale per il dirimpettaio Tantardini, firma al 70’ un magistrale gol scartando Branduani con un doppio passo “alla Ronaldo” ignorando Jeda alla sua sinistra. È un’arma formidabile a disposizione di Toma.
Esposito SV: si limita al contenimento in un abbottonatissimo 5-3-2 per gli ultimi minuti.
Toma 6,5: scelte azzeccate e partita sempre in pugno. Non c’è niente da rimproverare al tecnico magliese che ha affermato , nel post-partita, di esser sorpreso dalla vittoria del Trapani a San Marino. Sta a lui serrare le file, includendo anche i giocatori “delusi”, per conquistare l’obiettivo. Continuiamo così, bisogna pensare prima di tutto a vincerle tutte.
Gabriele De Pandis
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