IL GIUDICE AYALA PRESENTA IL SUO LIBRO “TROPPE CONCIDENZE”
Il Giudice Giuseppe Ayala torna a Cavallino con il suo nuovo libro «Troppe coincidenze». La presentazione alla Galleria del Palazzo Ducale sabato 13 aprile. Assieme all’autore interverranno il Senatore Giovanni Pellegrino, già Presidente della Commissione Stragi e l’Avvocato Pierluigi Portaluri, docente dell’Università del Salento.
Dopo la presenza, lo scorso anno, con Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino, il Giudice Giuseppe Ayala torna a Cavallino per presentare il suo nuovo libro: Troppe coincidenze. Mafia, politica, apparati deviati, giustizia: relazioni pericolose e occasioni perdute (Mondadori). Il noto magistrato incontrerà il pubblico sabato 13 aprile 2013 alle ore 18.30 nella Galleria del Palazzo Ducale. Ad aprire la serata saranno i saluti del Sindaco della Città di Cavallino Avv. Michele Lombardi e dell’Assessore alla Cultura On. Avv. Gaetano Gorgoni. A seguire, la presentazione del volume con gli interventi del Senatore Giovanni Pellegrino, già Presidente della Commissione Stragi e dell’Avvocato Pierluigi Portaluri, docente dell’Università del Salento. Concluderà il giudice dottor Giuseppe Ayala che risponderà ad eventuali domande del pubblico.
Il libro
«Ho vissuto negli ultimi trent’anni una striscia di tempo che mi sembra ancora appartenere alla cronaca. Alludo ai giorni in cui gli eventi della politica si intrecciarono con quelli criminali, sino al punto da marchiare la gran parte dei percorsi che hanno segnato il destino del Paese». Le stragi di Capaci e di via D’Amelio del 1992, oltre a strappare a Giuseppe Ayala due colleghi e amici, apparvero a molti come un punto di svolta non solo nella storia della mafia, ma anche in quella dell’Italia intera. Sul fronte della giustizia lo Stato reagì con l’introduzione del 41 bis, il regime carcerario speciale per i mafiosi. Contemporaneamente il sistema politico, sotto i colpi di Tangentopoli, fu investito da una forte spinta popolare che determinò la fine della Prima Repubblica. La grande occasione di un rinnovamento politico e istituzionale era a portata di mano. Nel 1993 esplosero le bombe di Roma, Firenze e Milano, lasciando sul campo morti, misteri e nuove inquietanti domande. Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all’attacco allo Stato?
Per rispondere a questi interrogativi, Giuseppe Ayala ripercorre i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruisce le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, «poteri occulti» e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato.
Giuseppe Maria Ayala, nato a Caltanissetta il 18 maggio 1945, è un magistrato e politico italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Palermo, fu Sostituto Procuratore della Repubblica e Pubblico Ministero nel maxi processo contro la mafia. Divenne poi Consigliere di Cassazione. Fu eletto nel 1992 alla Camera dei Deputati, poco prima dell’omicidio di Falcone e Borsellino e successivamente fu eletto anche al Senato. Ricoprì la carica di Sottosegretario di Stato al Ministero di Grazia e Giustizia durante il governo Prodi e nei successivi governi D’Alema. Conclusa l’esperienza politica è rientrato in magistratura e attualmente è Consigliere presso la Corte d’Appello de L’Aquila.
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