CHI VOLA BASSO NON PUO’ TOCCARE IL CIELO

| 19 Marzo 2013 | 0 Comments

Sabato 23 marzo, alle ore 18, all’ex Convento dei Teatini di Lecce, la presentazione del libro di Giovanna Politi
“Da troppo tempo ormai non si sentiva viva, da troppo tempo nelle sue giornate mancava quella spinta che già quando apri gli occhi al mattino, quando sei ancora nel letto, ti regala l’entusiasmo per affrontare il nuovo giorno, ti motiva e ti fa cantare mentre ti trucchi velocemente prima di uscire dall’uscio di casa per buttarti nella vita”.
E’ uno dei passaggi più significativi di “Chi vola basso non può toccare il cielo”, l’ultimo lavoro editoriale di Giovanna Politi.

Il racconto verrà presentato sabato 23 marzo, alle ore 18, all’ex Convento dei Teatini di Lecce, verrà presentato  L’iniziativa fa parte della rassegna Itinerario Rosa promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lecce.

Alla presentazione  del racconto di Giovanna PolitiChi vola basso non può toccare il cielo” è annessa la mostra fotografica “Vola solo chi osa farlo”, a cura di Massimiliano Manno, e la mostra pittorica “Oltrepassione“, a cura di Massimo Puglielli (entrambe a tema del racconto), il quartetto d’archi con la violinista Paola Lorenzo e le letture teatrali dal libro a cura di Manon Capozza (Artò teatro).
Giovanna Politi nasce il 14 novembre del ’70, pubblica nel 1997 “Pensieri allo specchio” per Liber Ars Edizioni e nel 2011 “La voce del ventre” per Aletti Editore. Dopo tanta poesia, si cimenta in questo nuovo progetto, lasciando al lettore la curiosità di leggerla ancora, anche perché Emma continuerà a vivere nel suo prossimo racconto.

Recensioni

Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi, in cui la parola è conforto e salvezza. E quelle parole che andiamo a scovare nelle canzoni e nelle letture, diventano carezza sulla pelle.

Per Giovanna Politi la parola è tutto questo ed in più è passione pura, che scorre nelle vene dettando il ritmo delle stagioni, quando si fa scrittura. Quando trova il passo giusto della narrazione, Giovanna sa estraniarsi da tutto e tutti per vivere altre vite fatte di carta e inchiostro. Ed anche quella è felicità. Il suo racconto è un percorso interiore che si colora degli scenari naturali salentini, che tuttavia restano sullo sfondo di una prosa il cui nucleo semantico essenziale è il paesaggio dell’animo della protagonista. Emma cerca il mare, che diventa pretesto di scrittura, mentre la sua vita stessa ripulsa in quelle onde che la accolgono e la cullano. E che la fanno sentire amata quando tutto il mondo fuori sembra non comprenderla. Scrittura e vita s’intersecano. Fino a frastornarci, di parole, di canzoni. Di poesie, che sbucano all’improvviso ad arricchire un racconto che invece si vorrebbe lasciar fluire libero, come un torrente in piena. Eppure in ognuno di quei sassolini adagiati sul fondo c’è un senso profondo che aiuta a capire l’universo personalissimo dell’autrice. Una donna densa, che adora vivere le emozioni della vita e riviverle in scrittura, accostando parole che diventano immagini. Giovanna sa che ogni libro è un viaggio. E lei sulle parole sa volare davvero, fino a perdersi in altri mondi.  Ora questo biglietto dobbiamo obliterarlo noi lettori, verso le stazioni che lei sceglierà per noi.  E’  un viaggio a Sud, negli affetti sinceri della Famiglia, incanto rinnovato nella quotidianità e nella memoria, e nei colori della Terra che lei ha nel cuore, da sempre. Un viaggio nell’amore che toglie il fiato, e non importa che sia vissuto sulla pelle o solo sulla pelle dei sogni. Un viaggio, alla fine,  semplicemente dentro il cuore adorabilmente complicato di una donna fra tante, che sceglie di proclamare il suo inno alla Vita nel nome della Libertà.

E quale Amore c’è più grande della Libertà?

Maria Pia Romano

 

Da queste pagine di Giovanna Politi emerge una figura femminile esteriormente delicata, interiormente forte, dinamicamente sensuale. La protagonista è infatti qualcosa di più di una figura acquerellata, volubile. È una sagoma in continuo movimento… eppure non è sfuggente; ha un profilo moderno… ma non è di moda; è calata nei nostri giorni ma non è dei nostri giorni.  In altre parole ella non è il risultato di un anacronismo voluto: direi piuttosto il frutto di un primo tentativo, da parte dell’autrice, di cogliere in un momento esistenziale di transizione, di radicale mutamento, non l’ennesima aspirante single, aggressiva e in finta guerra con l’altro sesso (facile eroina del piccolo schermo), bensì una donna ricca di ricordi, di passato, di affetti familiari, di riferimenti culturali (lato sensu, declinati cioè nelle numerose citazioni letterarie e musicali che scandiscono la narrazione).

Si percepisce nel libro una tensione molteplice: tra un amore trascorso, deludente e un sogno erotico luminoso, appagante; tra una realtà lavorativa rassicurante ed un salto nella precarietà, tra la monotonia del meccanismo urbano e la vibrazione letteraria del buen retiro mediterraneo. Non ci interessa indovinare la percentuale autobiografica dei fatti, piuttosto apprezzare alcuni motivi che impreziosiscono la semplicissima trama: per esempio gli echi di fede, proposti al lettore non come pillole di bigottismo ma come perle familiari ereditate e gelosamente custodite quali linee guida per condurre la propria esistenza; oppure le “rimembranze” di una saggezza antica, vera, familiare, che l’autrice riesce ad affrontare non come sterile amarcord bensì quale eredità culturale metastorica, mai contingente, sempre attuale. Il libro di una donna, su una donna, per la donna… insomma un’ottima lettura per gli uomini.

Daniele Arnesano

 

 

 

 

 

 

Category: Libri

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