Una santabarbara in casa: arrestato dai Carabinieri.
Arnesano. Nel contesto delle indagini riguardanti gli episodi di richieste estorsive e danneggiamento ai danni del circolo Arci Guernica di Arnesano, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lecce e quelli della Stazione di Monteroni, hanno eseguito, questa mattina, una serie di perquisizioni.
Nel corso delle operazioni hanno rinvenuto, a casa di Valerio Pagliara, cinquantaduenne del luogo, un piccolo arsenale. In camera da letto ed in sala da pranzo, infatti, erano custodite armi,munizioni e polvere esplosiva. I Carabinieri hanno sottoposto a sequestro un fucile a canne mozze, dieci cartuccecalibro dodici, trentanove proiettilicalibro 7,65, diciassette proiettili dipiccolo calibro e circa duecento grammidi polvere esplosiva di tipo pirotecnico. Tutto il materiale era custodito illegalmente, non avendo il PAGLIARA alcun titolo a detenerlo. Lo stesso era occultati in diversi cassetti e posti dell’abitazione; in particolare il fucile era stato nascosto nel sofà. Pertanto, terminati gli accertamenti di rito, è stato dichiarato in stato di arresto per la violazione della legge sulle armi (L. 895/67) ed accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Adesso toccherà agli specialisti della Scientifica verificare se l’arma, proiettili simili e lo stesso tipo di esplosivo possano essere stati utilizzati di recente in altri episodi criminosi avvenuti nel Salento.
Le attività d’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Lecce proseguono serrate e coperte dal riserbo anche perché i contorni in cui sono maturati sia l’estorsione che il furto e la contestuale distruzione dei locali del circolo GUERNICA non sono ancora del tutto chiari. Infatti deve essere ancora focalizzata la posizione ed il ruolo di Valerio Pagliara e delle altre persone (cinque in tutto) che, all’alba di oggi, si sono visti notificare un decreto di perquisizione emesso dal Pubblico Ministero Roberta Licci, titolare del fascicolo. Come si ricorderà quegli episodi, avvenuti a dicembre e gennaio scorsi, avevano destato una vasta eco nell’opinione pubblica locale e soprattutto nel reticolo dei circoli ARCI che, insieme alle Istituzioni pubbliche, avevano da subito condannato quei gesti chiedendo nel contempo un intervento risolutivo dei Carabinieri al fine di scongiurare il pericolo che l’ombra del racket potesse avvolgere anche organizzazioni no profit.
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