CASSA INTEGRAZIONE, NUOVA IMPENNATA A FEBBRAIO
Rispetto a gennaio, le ore richieste sono cresciute del 238,5%.
Giannetto: “Dare certezze delle risorse per la cig in deroga è un imperativo che anche un Governo “provvisorio” dovrà garantire”.
Balzo in avanti della cassa integrazione a febbraio. Rispetto al primo mese dell’anno, le richieste di questo ammortizzatore sociale da parte delle aziende salentine sono aumentate del 238,5%: il monte ore complessivo è passato da 156.913 a 531.199.
Nel dettaglio, secondo lo studio effettuato dalla Uil sui dati Inps, la richiesta di cig ordinaria è passata da 155.533 ore a 294.359 (+89,3%); la cig straordinaria, da zero a 16.017 ore; la cig in deroga, da 1.380 a 220.823.
La febbre è ancora troppo alta – commenta il segretario generale della Uil di Lecce Salvatore Giannetto – la condizione del nostro territorio, dal punto di vista economico, ma non solo, è sempre più precaria. I dati sulle richieste di ore di cassa integrazione rispecchiano perfettamente la situazione del nostro sistema produttivo. Crescita nulla, imprese in difficoltà, impatto sulla quantità e qualità del lavoro immediata. Ad una costante crescita del numero di disoccupati, del calo degli occupati, si affianca il fortissimo utilizzo del principale ammortizzatore sociale: la cassa integrazione.
L’aumento della cassa ordinaria – prosegue Giannetto – indica, pur in presenza di meno giornate lavorate a febbraio, che altre aziende si affacciano sul bacino delle difficoltà e della crisi. Infatti, se confrontiamo le richieste di cig nel primo bimestre 2013 con quelle 2012, balza all’occhio un altro dato preoccupante: +10,6 %. Complessivamente, nei primi due mesi dell’anno le ore autorizzate sono state 688.112 a fronte delle 621.913 dei primi due mesi del 2012.
Insomma – osserva ancora il segretario Uil Lecce – i dati raccolti ci dicono che lo stato di crisi continua ad aggravarsi, ma nel frattempo il mondo politico, a livello nazionale e regionale, continua inspiegabilmente a giocare al rinvio, senza garantire alcuna stabilità di governo. Nel Salento come in tutta la Puglia, la situazione è ormai al limite del collasso: se non riprende l’economia, l’emorragia di posti di lavoro, anche se temporaneamente protetti dalla cassa integrazione, sarà inevitabile.
Nell’immediato – sostiene Giannetto – occorre sostenere finanziariamente lo strumento che in questi anni ha evitato che si trovasse nella disoccupazione senza ritorno un grande numero di lavoratrici e lavoratori. Dare certezze delle risorse per la cassa in deroga oggi, più che mai, è un imperativo che anche un Governo “provvisorio” dovrà garantire. Resta tuttavia intatto e prioritario – conclude – il tema della costruzione di politiche attive, formazione e non solo, per gli oltre 7 mila lavoratori salentini in cassa integrazione, per consentire loro un rapido rientro nel sistema produttivo.
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