E SE A LECCE CI SCAPPA LA PIPI’?
Ormai è argomento noto: a Lecce, città di cultura, di turismo, di movida, di arte, mancano i servizi igienici pubblici.Si è già scritto molto in merito, si è litigato con gli amministratori, si è ottenuto qualcosa per un periodo ma, spesso, presto si è tornati come prima.
Bar e locali pubblici son costretti a supplire come possono, ma spesso trionfa, purtroppo, il menefreghismo e l’inciviltà: i conduttori dei bar negano l’accesso ai servizi (spesso con giusta motivazione, poiché la forte affluenza rende rapidamente inaccessibili i bagni, altre volte con la discutibile pregiudiziale del “è solo per i clienti”).
Di fronte a notizie varie e contrastanti e spinti da richieste e proteste dei cittadini, ci siamo mossi per andare a vedere di persona quali strutture persistono e in che stato versano, tra le ore 11 e le 12,30 circa di domenica 3 febbraio.
• “Diurno”, via Augusto Imperatore 2, all’incrocio col Corso Vittorio Emanuele.: chiuso, condizioni interne cattive (si intravede sporco, scritte ed umido dai vetri, assenza di strutture per disabili).
• “Sotterraneo”, piazzetta delle Poste: chiuso, condizioni pessime (in pratica, una discarica di rifiuti naturali ed artificiali).
• “Metropolitana”, vicinanze fontana dell’Armonia: aperto, condizioni buone (pulizie in atto, ascensore per disabili).
• “Villa”, vicino le giostre della Villa Comunale: aperto, condizioni discrete (sorvegliato)
Che pensare: lo sforzo di dare un minimo servizio c’è stato (ci riferiscono qualche tempo fa non ce n’era neppure uno aperto) ma assolutamente c’è bisogno di aprirne degli altri: ne va del buon nome di una città che vuol crescere in qualità oltre che in estensione.
Chiediamo alla nostra Amministrazione come intende affrontare questa problematica e che tempi prevede per rendere la nostra città a misura di cittadino.
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