Giannetto, assieme al segretario nazionale valuta la possibilità di denunciare Laforgia
La gravità del gesto del rettore Laforgia va oltre la discriminazione del segretario della UIL- Università del Salento, in quanto manifesta tutta la pochezza di un amministratore pubblico, che trascende il livello politico, al fine di dare sfogo al risentimento per non essere riuscito ad asservire la nostra Organizzazione sindacale ai suoi desiderata.
L’ingegnere Laforgia, che non è nuovo a certe cadute di stile contro la UIL e soprattutto contro Tiziano Margiotta, quando attribuisce ad altri incompatibilità per sovrapposizione di incarichi, dimostra di non avere memoria delle Leggi che egli stesso sciorina alla bisogna come fossero cambi d’abito stagionali, dimostra di non avere riguardo per lo Statuto, dimostra di non avere rispetto per l’Istituzione che ancora purtroppo rappresenta, poiché dimentica di essere egli stesso in una grave e pericolosa sovrapposizione di ruoli: in quanto rettore, in quanto presidente del Consiglio di Amministrazione, in quanto Presidente del Senato, in quanto presidente della Fondazione Università del Salento, in quanto presidente del Consiglio di amministrazione della medesima Fondazione, in quanto docente incaricato di consulenze presso aziende private, in quanto fino al giugno 2012 azionista di riferimento di aziende partner dell’Università che egli dirige, in quanto titolare di prerogative esclusive di scelta e designazione del proprio direttore generale, al quale impartisce ordini e indirizzi in materia amministrativo-gestionale, in quanto responsabile di svariate linee di ricerca che interagiscono con l’esterno, in quanto responsabile – lui o la moglie – di svariate convenzioni con altri enti e società. A tutto questo il signor Laforgia, nel suo delirio di onnipotenza, vorrebbe anche aggiungere il diritto di interferire con libertà costituzionalmente garantite, come quella di rappresentanza, sostituendosi nelle prerogative che spettano all’Organizzazione sindacale, attraverso abusi che hanno il sapore della vendetta, laddove non riesce a farlo con le minacce.
E’ ora che l’Autorità giudiziaria faccia chiarezza su certi comportamenti pericolosi per le istituzioni, che vanno oltre l’abuso, vanno oltre l’interferenza sindacale, vanno oltre anche l’intimidazione, e approdano nel triste territorio del “Bullismo istituzionale”, nella prepotenza, nella ritorsione politica contro la UIL e personale contro il segretario della UIL/RUA dell’Università del Salento, “rei” di aver denunciato all’Opinione pubblica e alla Procura, le distorsioni della gestione Laforgia-Miccolis. Nelle prossime ore, assieme al Segretario nazionale della UIL/RUA, valuteremo la possibilità di denunciare direttamente all’Autorità giudiziaria, sia quest’ultimo episodio sia tutti gli altri ascrivibili alla condotta dell’ingegnere Laforgia degli ultimi anni, contro il nostro dirigente sindacale e contro la UIL.
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