IL DEBITO INFINITO
Oggi ospitiamo il punto di vista di uno degli intellettuali più interessanti del panorama europeo, Alain DE BENOIST. Fondatore della Nouvelle Droite.
Sulla sua biografia Wikipedia scrive:
Ha studiato legge, filosofia, sociologia e storia delle religioni.
Tra il 1961 e il 1966, ha fatto parte della Fédération des étudiants nationalistes (FEN) e del Mouvement nationaliste du progrès (MNP). Ruppe i rapporti con tali partiti all’età di 23 anni.
Nel 1968 fonda il Gruppo di Ricerca e di Studi per la civiltà europea, conosciuto come GRECE. In Italia il suo pensiero è stato divulgato e sviluppato dal politologo Marco Tarchi e avvicinato anche dallo scrittore e giornalistaMassimo Fini.
È stato collaboratore alle riviste: “Cahiers universitaires“, “Europe Action” e “Défense de l’Occident“, redattore capo dell'”Observateur Européen”, di “Nouvelle École“, “Midi-France”. Critico letterario di “Valeurs actuelles“, “Le Spectacle du monde“, “Le Figaro-Magazine”. Direttore di collane editoriali: Editions Copernic, Editions du Labyrinthe, Pardès, Grands Classiques, Editions l’Age d’Homme.
Attualmente dirige due riviste: Nouvelle Ecole (dal 1968) e Krisis (dal 1988). I suoi scritti sono stati pubblicati su alcuni quotidiani come Le Figaro, Le Spectacle du Monde (dopo 2000) e Telos (il giornale della sinistra radicale statunitense).
Ha già pubblicato più di 50 libri e nel 1978 ha ricevuto il premio Grand Prix de l’Essai dall’Académie Française per il suo: Visto da destra.
Durante i primi anni Sessanta Alain de Benoist è stato legato a svariate entità della destra francese. Il suo processo di maturazione politica lo portò ben presto ad estranearsi dalle accuse di neofascismo che lo investivano e già con i suoi scritti, durante gli anni Settanta, cominciò a costruire il suo percorso originale fatto di critica verso la globalizzazione, il liberalismo in favore delle piccole patrie e delle identità culturali. Negli ultimi anni ha sviluppato una forte critica ad ampio raggio nei confronti della politica imperialistica degli Stati Uniti.
De Benoist considera la democrazia rappresentativa come un limite per poter sviluppare un maggior coinvolgimento popolare alla vita politica di un paese. Pur essendo piuttosto critico nei confronti dell’Unione Europea crede fortissimamente in un’Europa unita e federale, dove il concetto di nazione viene a decadere in favore delle identità regionali unite da un comune senso di appartenenza continentale.
Il suo pensiero inizialmente ispirato da una visione del mondo faustiana e nietzscheana, è difficilmente classificabile in quanto sintetizza alcuni dei concetti che abbracciano il marxismo, l’ecologismo, il multiculturalismo (a tutela delle identità culturali dei vari popoli), il socialismo, il federalismo comunitario e il paganesimo. Dagli anni settanta, il movimento culturale della Nouvelle Droite ha influenzato quello italiano della Nuova Destra italiana.
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