Arrestato dai Carabinieri per plurime – Rapina impropria: due donne ed un uomo agli arresti
Lecce.
Non era mai reperibile durante i controlli di polizia e più volte è stato visto andarsene in giro con una moto di grossa cilindrata, invece di starsene a casa, ristretto agli arresti domiciliari dopo un episodio di resistenza a pubblico ufficiale avvenuto nell’ottobre scorso. Inoltre, si era fatto autorizzare ad andare al lavoro in orario diurno, cosa che però non ha mai fatto. Daniele De Matteis, ventinovenne di Lecce, ha più volte violato gli obblighi imposti dalla misura cautelare, utilizzando in maniera fraudolenta il permesso per recarsi al lavoro al solo scopo di incrementare la sua libertà di movimento. Pensava di agire indisturbato, invece i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Lecce che, nel frattempo, hanno eseguito una serie di controlli, hanno informato l’Autorità giudiziaria. Così, l’uomo è stato arrestato ed accompagnato nel carcere di Borgo San Nicola.
Rapina impropria: due donne ed un uomo agli arresti
Alessano. I Carabinieri della Stazione di Alessano hanno arrestato in flagranza di reato tre persone di Casarano, Giovanni Battista Valentino, 37enne, Anna Rita Iacobazzi, 34enne, e Gianna Caraccio, 28enne, tutti gravati da precedenti di polizia, poiché ritenuti responsabili, in concorso fra loro, di rapina impropria ai danni di un commerciante di Corsano.
Intorno alle 17:00 di ieri, i tre sono stati notati mentre, a bordo del camion di Valentino, uscivano da un capannone della zona industriale di Corsano dopo aver caricato materiale in alluminio per un valore di oltre tremila euro.Chi li ha visti, un parente del proprietario del capannone, si è insospettito ed ha subito chiamato il titolare dell’impresa chiedendogli se aveva ceduto a qualsiasi titolo il proprio materiale metallico. Avuta risposta negativa, ha rappresentato che un camion con un uomo e due donne aveva appena lasciato il capannone carico di oggetti in alluminio e si era avviato verso Alessano.
Il derubato si è quindi messo immediatamente in macchina ed ha chiamato il 112, Numero Unico Europeo di Emergenza, attestato presso la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Tricase.
Le ricerche del camion sono state diramate a tutte le pattuglie in servizio esterno. Trascorsi pochi minuti il proprietario del capannone ha contattato di nuovo la Centrale Operativa dei Carabinieri di Tricase riferendo di aver notato il camion ricercato che giungeva ad Alessano. I militari di quella Stazione Carabinieri sono stati subito allertati ed in pochi istanti hanno individuato il pesante automezzo fermo al margine della strada.
Accanto al camion vi era tutto il materiale in alluminio sottratto nella zona industriale di Corsano mentre dietro c’era l’autovettura del proprietario del capannone. Lo stesso, pochi istanti prima, era riuscito a raggiungere il camion e, attirando l’attenzione degli occupanti, a farlo fermare. Appena aveva rivendicato la proprietà del materiale ferroso presente sul cassone, gli occupanti erano scesi dal camion e, per assicurarsi il profitto illecito, avevano iniziato a minacciare pesantemente l’uomo. In particolare, mentre Anna Rita Iacobazzi e Gianna CARACCIO profferivano parole minatorie, Giovanni Battista Valentino era arrivato ad afferrare un tubo metallico con il quale aveva tentato di colpire la vittima del furto la quale li aveva avvertiti di aver già allertato i Carabinieri.
Udito ciò i tre, senza smettere il loro comportamento intimidatorio, avevano immediatamente scaricato dal cassone del camion quanto asportato a Corsano.Proprio mentre finivano di disfarsi della refurtiva sono intervenuti i Carabinieri che li hanno bloccati ed accompagnati presso la caserma sede della Stazione Carabinieri di Alessano.Ricostruiti i fatti, Giovanni Battista Valentino, Anna Rita Iacobazzi e Gianna Caraccio venivano dichiarati in arresto per rapina impropria consistita nel aver adoperato minacce per assicurarsi il possesso di quanto illecitamente sottratto.
Dell’avvenuto arresto veniva informato il PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, dr. Giovanni De Palma che, concordando con gli operanti, disponeva il trasferimento dei tre presso le loro abitazioni di Casarano agli arresti domiciliari.
La refurtiva, interamente recuperata, è stata restituita all’avente diritto.
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