Carceri sovraffollate/STRASBURGO CONDANNA ROMA
A PROPOSITO DEL NUOVO SUICIDIO A BORGO SAN NICOLA, NOTIZIA DI IERI E DI QUANTO SCRIVEVAMO IN MERITO
APPRENDIAMO DAL WEB ( fonte: informazione libera, su facebook ) che “la Corte dei Diritti dell’Uomo ha accolto il ricorso di sette detenuti: l’Italia dovrà versare loro 100 mila euro per i danni morali.
Il sovraffollamento delle carceri italiane viola l’articolo 3 della Convenzione di Strasburgo sui diritti umani. Per questo oggi il nostro paese è stato condannato dalla Corte dei Diritti dell’uomo: dovrà risarcire con 100 mila euro ciascuno i sette detenuti che avevano fatto ricorso. Le loro storie denunciano fatti gravi: vengono dalle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Raccontano nel loro ricorso come abbiano dovuto condividere celle di 9 metri quadrati in tre persone, senza acqua calda e spesso con una illuminazione inadeguata. Un trattamento, ha stabilito la Corte, “inumano e degradante”.
“Questo problema strutturale – si legge nel giudizio – è ora ben conosciuto a livello nazionale. La corte chiede alle autorità di realizzare entro un anno misure che rimedino le violazioni della Convenzione relative al sovraffollamento”.
La Corte di Strasburgo ha ribadito che “la detenzione non comporta la perdita dei diritti garantiti dalla Convenzione” e ha stabilito che lo spazio a disposizione dei detenuti in questione non era conforme agli standard richiesti per un’accettabile detenzione, pari ad almeno 4 metri quadrati per persona.
Per la Corte, i detenuti in questione sono stati soggetti a trattamento degradante e disumano come risultato del fatto di aver dovuto condividere uno spazio ridotto con altre due persone e che sono stati vittime di discriminazione rispetto ai detenuti che si trovano in condizioni di detenzione migliori.
Il problema, ha riconosciuto la Corte, è stato accentuato dalla mancanza di acqua calda per lunghi periodi e di illuminazione nel carcere di Piacenza.
La scelta di esprimere un “giudizio pilota” è determinata dal fatto che “il sovraffollamento delle carceri in Italia non riguarda soltanto i cittadini che hanno presentato il ricorso”, sottolineano i giudici: infatti, “la natura strutturale e sistemica del sovraffollamento è emersa chiaramente in occasione della dichiarazione di uno stato di emergenza nazionale da parte del presidente del consiglio nel 2010”, ed è confermata anche dalle “diverse centinaia di denunce pendenti presso la Corte” sull’argomento. Anche se Strasburgo non puo’ determinare le scelte di politica penale degli Stati, o su come devono organizzare i loro sistemi detentivi, si legge nella sentenza, la Corte “incoraggia giudici e inquirenti a fare un maggiore uso, laddove possibile, delle misure alternative alla detenzione e cercare di ridurre il ricorso al carcere, per affrontare il problema della crescita della popolazione carceraria”.
La Corte ha altresì condannato l’Italia a versare ai detenuti in questione la somma totale di 99.600 euro, oltre ai 1.500 ciascuno per risarcire i costi e le spese sostenute.
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